Ipomoea batatas
Ipomoea batatas
La patata dolce o patata americana o anche batata (Ipomoea batatas L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Convolvulaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Solanales, Famiglia Convolvulaceae e quindi al Genere Ipomoea ed alla Specie I. batatas.
Etimologia –
Il termine Ipomoea proviene dal greco ιψ ips, verme roditore della vite e da ὄμοιος hómoios simile: simile a un verme, per l’andamento volubile dei fusti. L’epiteto specifico batatas deriva da batata, nome vernacolare di questa pianta in Taino, lingua originale delle Bahamas e delle Antille.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Ipomoea batatas è originaria delle aree tropicali delle Americhe dove reperti e documentazione fanno comprendere che la coltivazione era già diffusa circa 5000 anni fa. Successivamente si diffuse in modo rapido in tutta la regione, Caraibi inclusi. Dopo la scoperta del “nuovo mondo” si diffuse in Europa ed anche in Asia, dove la sua presenza in Cina era documentata già nel tardo XVI secolo. Le patate dolci erano comunque conosciute anche in Polinesia prima delle esplorazioni da occidente, cosa che è al centro di un interessante dibattito per comprendere come la specie sia arrivata sino in Oceania.
Descrizione –
La patata dolce è una specie erbacea perenne caratterizzata da foglie lobate o palmate alternate. I fiori sono gamopetali di medie dimensioni. L’epidermide del tubero (rizotubero) ha un colore che varia dal rosso al viola, dal marrone al bianco a seconda della varietà; anche la polpa che varia può assumere colorazioni dal bianco al giallo, all’arancio o al viola a seconda delle varietà.
Coltivazione –
La patata dolce è una pianta che richiede temperature elevate di almeno 15°C per la germinazione e non inferiori a 20°C per l’intero ciclo, con elevati fabbisogni idrici. Va inoltre coltivata in terreni sciolti, ben drenati e ricchi di sostanza organica e potassio.
Per la tecnica di coltivazione si può consultare la scheda seguente.
Usi e Tradizioni –
Anche se chiamata patata dolce il legame botanico con le patate comuni (Solanum tuberosum L.) è minimo, in quanto queste ultime appartengono alla famiglia delle Solanaceae.
L’ Ipomoea batatas è coltivata prevalentemente in Asia, dove occupa una superficie di più di 10 milioni di ettari e nelle regioni tropicali per i suoi rizotuberi commestibili, dolci e ricchi di amido.
Più del 95% della coltivazione della patata dolce è prodotta nei paesi in via di sviluppo, dove rappresenta il quinto alimento base. Oltre all’utilizzo dei rizotuberi che vengono cucinati bolliti, fritti o al forno, questi vengono utilizzati a livello industriale per l’estrazione di amido, alcol e per la produzione di farine. Anche le foglie ed i giovani germogli sono commestibili.
Questa pianta viene anche utilizzata per la la produzione di coloranti. In Sud America il succo delle patate dolci di colore rosso combinato con il succo di lime viene impiegato come colorante per i tessuti. Da essa si producono inoltre mangimi per animali.
La patata dolce è utilizzata inoltre a livello casalingo facendola germogliare a scopo ornamentale, annegando il rizotubero in acqua.
In Italia la patata americana è riconosciuta come prodotto agroalimentare tradizionale in Veneto ed in Puglia e, per questo motivo, inserita nell’apposito elenco pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Le patate americane possiedono la loro ricchezza proprio nella buccia. Grazie ai loro colori più o meno accesi, infatti, non solo contengono un elevatissimo contenuto di vitamine A e C, ma rappresentano anche una preziosa fonte di carotenoidi, flavonoidi e antociani, dall’importante potere antiossidante.
Modalità di Preparazione –
L’ Ipomoea batatas, per le caratteristiche organolettiche e la particolare composizione dei rizotuberi, è particolarmente versatile nell’ utilizzo in cucina; infatti, potendo può essere impiegata sia nella preparazione di piatti salati, che nella realizzazione di golosi dessert. La consistenza farinosa e morbida, unita al sapore delicato e leggero, consente di sperimentare un gran numero di ricette, tutte diverse tra loro, tra cui zuppe, sformati, piatti etnici e dolci.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.