Sorbus domestica
Sorbus domestica
Il sorbo domestico (Sorbus domestica L.) è una specie arborea da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Superdivisione Spermathophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Rosidae, Ordine Rosales, Famiglia Rosaceae e quindi al Genere Sorbus ed alla Specie S. domestica.
Sono sinonimi i termini: Cormus domestica (L.) Spach, Pyrus domestica e Pyrus sorbus Gaertn.
Etimologia –
Il termine Sorbus proviene da sorbus, nome del sorbo domestico in Plinio e Columella, derivato a sua volta da sórbeo sorbire, forse riferimento al frutto maturo e molle da cui sorbire il succo fermentato. L’epiteto specifico domestica fa riferimento alla sua antica domesticazione.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il sorbo domestico è una specie originaria dell’Europa Meridionale; lo troviamo dalla Spagna alla Crimea e all’Asia Minore, spesso coltivata per i frutti anche fuori dal proprio areale. In Italia lo si trova in maniera sporadica in tutta la penisola e nelle isole, nei boschi montani di latifoglie e preferenzialmente su suoli calcarei; il suo habitat preferenziale è però nei querceti a roverella, dal livello del mare sino a 800 m di quota.
Descrizione –
Sorbus domestica è una specie arborea che può raggiungere i 13 metri di altezza; è molto longevo, con rami grigio tomentosi poi glabri, con gemma quasi glabra e vischiosa. Le foglie sono alterne imparipennate, composte, lunghe fino a 20 cm, con 6-10 paia di foglioline ovale o lanceolate sessili, dentate ai margini, acute all’apice, sopra glauche e tomentose sotto. I fiori sono ermafroditi e numerosi, raccolti in corimbi ramosi e tomentosi; il calice a cinque lacinie triangolari acute; corolle a cinque petali, di 5-7 mm, sono bianchi rotondeggianti; stami 20; stili 5 comiati alla base. Il frutto è un piccolo pomo di forma subglobosa o piriforme, lungo da 2 a 4 centimetri, di colore giallo-rossastro e punteggiato, che poi diviene bruno a maturità; la polpa e’ verdognola dolce, con endocarpo membranaceo e semi angolosi bruni.
Di questa specie ne esistono due varietà: una con frutti piriformi, più allungati (simili a piccole pere), e l’altra con frutti maliformi, più rotondi (simili a piccole mele).
Coltivazione –
Sorbus domestica è una pianta molto resistente al freddo con fioritura tardiva è successiva alle ultime gelate. Il sorbo è un albero rustico e che resiste a diversi parassiti. Si adatta a diversi terreni e vuole esposizione al sole. Il Sorbo, è indicato per la coltivazione biologica e per la valorizzazione di zone marginali. Per la tecnica di coltivazione si può consultare la seguente scheda.
Usi e Tradizioni –
I frutti del sorbo domestico, chiamati comunemente “sorbole”, maturano in autunno e sono molto ricercati dalla fauna selvatica ed in particolar modo dagli uccelli; sono commestibili, di sapore acidulo, ricchi di acido malico e vitamina C e, se ammezziti, diventano dolci, con polpa farinosa molle.
Era conosciuto già al tempo dei Romani che ne apprezzavano la tenerezza e la dolcezza, soprattutto nella preparazione di liquori.
Riferimenti alla sorba li troviamo in diversi autori, a partire da Plinio che nella sua memorabile opera “Naturalis Historia”, ne ha descritto le caratteristiche fisiche e organolettiche: “Alcune sono tonde come mele; alcune aguzze come pere, altre ovate come son certe mele, queste rinforzano tosto. Le tonde sono più odorose e più delicate che le altre. L’altre hanno sapore di vino”.
Ce ne parla Virgilio nelle “Georgiche” dov’è illustrata l’usanza di far fermentare questo frutto col grano, ottenendo la “cerevesia”, una bevanda alcolica simile al sidro.
Anche Dante Alighieri in un passo della Divina Commedia ricorda questo frutto: “Ed è ragion, ché tra li lazzi sorbi si disconvien fruttare al dolce fico” (Inferno, canto XVI, 65).
Le leggende popolari raccontano della Sorba, ovvero, la bacca a forma di mela o pera polposa e di colore rosso bruno, come di un portafortuna contro la miseria e la fame e che, grazie ai suoi colori caldi ed intensi, ha il potere magico di allontanare tutti i mali.
I frutti di questa pianta sono utilizzati in fitoterapia per le proprietà astringenti, diuretiche, detergenti, rinfrescanti e tonificanti.
Dal legno giovane del sorbo domestico si estrae un liquido scuro per tingere tessuti. Il tannino estratto dalle foglie un tempo serviva per la concia delle pelli. Il legno, colorato in rosso bruno, ad alburno più chiaro, è particolarmente duro ed elastico e trova impiego nella costruzione di pezzi sottoposti a forte attrito, oltre che in falegnameria per attrezzi rurali e casalinghi, lavori da tornio ed intaglio. Inoltre questa pianta trova utilizzo anche come pianta ornamentale.
Dal frutto del Sorbo si estrae il sorbitolo, che ha importanti caratteristiche nutrizionali (esempio per i diabetici), è utilizzato nell’industria alimentare o è trasformato per ottenere altre sostanze utili per l’industria. Le sorbole sono ricche di vitamina C e hanno sapore acidulo per il rilevante contenuto di acido malico. A maturazione il contenuto di zuccheri raggiunge il 20%.
Un antico proverbio recita: “Col tempo e con la paglia maturano le sorbe” (che equivale a dire: ci vuole pazienza, occorre aspettare per vedere i risultati).
Modalità di Preparazione –
I frutti del sorbo domestico in passato facevano maggiormente parte dell’alimentazione umana; oggi, purtroppo, il loro consumo è notevolmente diminuito. I frutti si utilizzano per fare sidro, confetture, liquori e salse.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.