Acer monspessulanum
Acer monspessulanum
L’Acero minore, conosciuto anche come trilobo, cestuccio, acero spino o acero di Montpellier (Acer monspessulanum L.) è una specie arborea della famiglia delle Aceraceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Sapindales, Famiglia Aceraceae e quindi al Genere Acer ed alla Specie A. monspessulanum.
Etimologia –
Il termine Acer deriva dal nome latino dell’Acero, citato in Plinio e Ovidio. Questo nome dovrebbe derivare da acer acris: a punta, pungente, sia per la forma appuntita delle foglie che per l’uso dell’acero per fabbricare lance. L’epiteto specifico monspessulanum proviene da Montpellier, città francese della Linguadoca nel sud della Francia (nome latinizzato in Monspessulanus).
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Acer monspessulanum è una specie diffusa nelle aree submontane dei Paesi del Mediterraneo; è una specie tipicamente mediterranea, termomesofila e resistente alla siccità. Lo troviamo nei boschi termomesofili di latifoglie. Il suo areale si estende dall’Europa meridionale, al Nordafrica fino all’Asia occidentale. In Italia lo si riscontra prevalentemente dalle isole alla Liguria e soprattutto nella sottozona calda del Castanetum. Lo si riscontra con densità minore nella foresta mediterranea sempreverde.
Descrizione –
L’Acero minore si caratterizza per un portamento di arbusto o di alberello di dimensioni modeste. Può raggiunge i 5-6 metri e più raramente può arrivare a poco più di 10 metri d’altezza. La corteccia è di colore bruno e la chioma è tondeggiante. Foglie opposte, semplici, con lamina trilobata di lunghezza tra i 4 e 6 cm e margine intero; sono di consistenza coriacea, pubescenti sulla pagina inferiore. I fiori, giallo-verdastri, sono riuniti in corimbi dapprima eretti e poi penduli. I frutti, di colore da rosso a bruno, sono disamare con ali poco divaricate, quasi parallele.
Coltivazione –
L’ Acer monspessulanum è una specie che cresce bene in terreni aridi e rocciosi; viene coltivato prevalentemente nei parchi e nei giardini come pianta ornamentale per il mutare del colore della chioma: giallo-verde in primavera, rosso in autunno; utilizzato anche per siepi.
Usi e Tradizioni –
L’acero minore è una specie apprezzata in campo ornamentale e diffusa nei parchi e nei giardini dell’area mediterranea.
Come per gli altri aceri si possono impiegare la corteccia dei rametti e le gemme, che possiedono le medesime proprietà medicinali: astringenti, rinfrescanti, antidiarroiche, antinfiammatorie, curative del fegato; per uso esterno si utilizzano i decotti di corteccia che si impiegano per rivitalizzare pelli arrossate e fragili e per curare eritemi.
Il legno di questa specie, particolarmente tenace e durevole, veniva adoperato per attrezzi agricoli e calci di fucile; inoltre è un ottimo combustibile.
I principi attivi sono contenuti soprattutto nella corteccia non ancora suberificata dei rametti giovani e sono costituiti da: tannini, fitosteroli, allantoina, colina.
Modalità di Preparazione –
Dall’acero minore si può preparare un decotto per uso interno. Per la preparazione bisgna sminuzzare grossolanamente 30-35 g di corteccia essiccata di Acero campestre, versarla in un litro di acqua fredda e portarla a bollore, dopo 15-20 minuti dall’inizio dell’ebollizione, togliere dal fuoco, lasciar riposare per 5-7 minuti, quindi colare e filtrare. Se ne prendono dalle due alle tre tazzine il giorno, se il gusto è troppo sgradevole, dolcificare con un poco di miele di Acacia o di Castagno.
Si può preparare anche una polvere; in questo caso pestare in un mortaio, fino a ottenere una polvere finissima, la quantità desiderata di corteccia di Acero campestre essiccato e sminuzzato. Conservare in vasetti di vetro chiusi con tappo a vite, assumere 2-4 g il giorno, suddivisi in due volte, in un’ostia, o mescolata con miele o marmellata, oppure disciolta in una tisana calda scelta a piacere.
Un’altra preparazione può essere quella del vino medicinale. Si mettono a macerare in un litro di buon vino bianco secco 20-25 g di corteccia di Acero essiccata e sminuzzata, dopo 7-8 giorni filtrare e conservare in un luogo fresco. La dose consigliata è di 1-2 bicchierini assunti dopo i pasti principali.
Infine il decotto per uso esterno; in questo caso far bollire in un litro abbondante di acqua, 50-60 g di corteccia di Acero campestre essiccato e sminuzzato, trascorsi venti minuti, togliere dal fuoco, lasciar intiepidire quindi filtrare. Utilizzare il decotto così preparato per fare lavaggi, impacchi e applicazioni.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.