Come coltivare la Calathea
Come coltivare la Calathea
La Calathea (G.Mey., 1818) è un genere di piante erbacee perenni, della famiglia Marantaceae, originarie dell’America tropicale. Questo genere comprende oltre 280 specie di piante sempreverdi con radici rizomatose o tuberose. Le Calathea sono piante, molto apprezzate per l’aspetto decorativo del suo fogliame, che si possono coltivare in serra, vasi o terrari, in quanto richiedono ambienti caldi, ombreggiati ad elevata umidità, con annaffiature regolari per mantenere umido il substrato su cui vivono, con buone dotazioni di fertilizzanti soprattutto nei periodi caldi. In questa scheda vedremo come coltivare la Calathea e le tecniche di riproduzione e di cura più idonee. Sono piante caratterizzate da un robusto apparato rizomatoso e una chioma appariscente costituita da grandi foglie, molto decorative, che variano per forma e colore, con pagina superiore quasi sempre di più colori, variegate o striati e pagina inferiore quasi sempre di colore violaceo – marrone. In condizioni di buona coltivazione, nel periodo primaverile, la Calathea produce degli steli rigidi alla cui sommità portano delle infiorescenze a spighe composte da piccoli fiori di colore bianco, giallo o arancio.
Per la scelta della zona dove coltivarla bisogna individuare una posizione luminosa ma non a raggi diretti del sole; inoltre è una pianta che non tollera il freddo e le correnti d’aria.
Il substrato deve essere soffice, sciolto e con ottimo drenaggio. Importante è inoltre la regolare irrigazione; questa va operata dalla ripresa vegetativa di inizio primavera fino a fine estate; d’inverno basta assicurarsi che il substrato si mantenga sempre umido.
Nella concimazione di questa pianta, pur se necessaria di frequente, non bisogna eccedere con azoto nitrico che induce una eccessiva vegetazione ma indebolisce la pianta che va soggetta più facilmente da cocciniglie e ragnetti. Si possono usare i fertilizzanti liquidi per piante di appartamento, da somministrare ogni due – tre settimane nel periodo caldo, integrando con prodotti con maggiore titolo di potassio.
Per la riproduzione della Calathea bisogna attendere il periodo primaverile attraverso la divisione dei rizomi. Per effettuare questa operazione bisogna estrarre delicatamente la pianta dal vaso, dividendo i rizomi (le parti radicali) in più parti e facendo attenzione che ogni porzione deve avere almeno 3 foglie e radici ben sviluppate. Ogni porzione va poi trapiantata in vasi dove si è realizzato un nuovo substrato con le stesse caratteristiche del vaso della pianta madre. Questi vasi vanno collocati in zone particolarmente ombrose ed umide fino a quando le giovani piantine non emetteranno nuove foglie.
Le piante adulte vanno invece rinvasata, sempre nel periodo primaverile, ogni 2-3 anni o se vi accorgete che le radici fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua; questa operazione va eseguita facendo attenzione a non rompere il pane di terra che avvolge le radici. Come al solito preparare il substrato nuovo con le stesse caratteristiche.
La pianta di Calathea è suscettibile agli attacchi delle cocciniglie farinose, che lasciano depositi cerosi e polverosi simili alla farina, e del ragnetto rosso che forma delle ragnatele ben visibili. In questo caso si può intervenire con irrorazioni a base di sapone di Marsiglia, e con la rimozione (tramite taglio con forbici affilate e disinfettate) delle parti infestate. Per questo motivo bisogna controllare la pagina inferiore delle foglie dove si annidano soprattutto questi parassiti. Inoltre questa pianta teme il freddo (fare in modo che la temperatura non scenda mai sotto i 18 °C) manifestando questa sofferenza fisiologica con foglie che presentano zone decolorate che si accartocciano. Anche i ristagni sono pericolosi presentandosi con i sintomi delle foglie che si afflosciano con i bordi macchiati e raggrinziti. In condizioni opposte (bassa umidità ambientale o innaffiature troppo rade) noteremo i margini e le punte delle foglie disseccate.