Come coltivare lo Shiitake
Come coltivare lo Shiitake
Lo Shiitake (Lentinula edodes (Berk.) Pegler, 1976) è un fungo della famiglia Omphalotaceae di origine asiatica ed è attualmente il secondo fungo commestibile più consumato al mondo, questo fa comprendere l’interesse che c’è attorno alla sua coltivazione, che di fatto, può essere eseguita bene anche a livello amatoriale. In questo contributo vedremo come coltivare lo Shiitake, le tecniche, i substrati e le condizioni ottimali. Il punto di partenza della coltivazione è quello di disporre di ceppi di legno abbastanza freschi che possono essere facilmente inoculati con il micelio; successivamente, dopo un periodo di incubazione, potranno essere parzialmente interrati nel vostro giardino fino alla comparsa dei primi funghi. Bisogna scegliere dei piccoli tronchi di Pioppo, Salice, Faggio o altre latifoglie, freschi e sani, scartando quelli vecchi o con tracce di muffe. Una volta procurati questi tronchetti bisogna tenerli in ammollo per 2-3 giorni in modo che il legno si imbibisca bene, dopodiché si consiglia di sterilizzare questo materiale con immersione in acqua bollente per qualche minuto onde eliminare eventuali muffe indesiderate.
A parte si dovrà preparare della segatura ottenuta con lo stesso legno dei tronchetti, immersa in acqua bollente ed impastata ovviamente a raffreddamento avvenuto.
Quando i tronchetti saranno anch’essi raffreddati si può procedere all’inoculazione del micelio (che potete acquistare facilmente anche on-line). Il micelio verrà inserito in dei fori effettuati sui tronchetti con una punta di trapano nuova e disinfetta. I fori (del diametro di 0,8-1 cm e della profondità di 4-5 cm) dovranno essere distanziati tra loro 15-20 cm e prima di inserire il micelio bisogna accertarsi che dentro si siano imbibiti di acqua, altrimenti inumidirli ancora. Preparati tutti i fori si potrà passare all’inserimento del micelio in essi avendo cura di richiudere subito con la pasta di segatura preparata da poco.
I tronchetti così preparati vanno successivamente messi ad incubare in un sacchetto di plastica trasparente inumidito a temperatura di 20-25° C, per circa 3 mesi. Al termine di questo periodo il micelio, individuabile da una massa biancastra, dovrebbe essere ben evidente su tutto il legno.
A questo punto i tronchetti verranno tolti dai sacchetti, messi a fruttificare in giardino, lontano dai raggi solari e da venti, avendo cura di interrarli per circa due terzi. In mancanza di un giardino una operazione simile si può fare in locali di appartamenti o di garage. Bisogna trovare dei vasi capienti dove interrare i tronchetti, avendo cura di mantenere la temperatura ambiente tra 10 e 25°C. A questo punto sia in giardino che in vaso, bisogna accertarsi, per tutto il periodo che trascorrerà prima dell’entrata in produzione (che avverrà dopo 4-7 mesi), di mantenere sia i tronchetti che il substrato in cui sono immersi costantemente umido ma non allagato. Una ulteriore alternativa è quella di accatastare in maniera alternata i tronchetti uno sull’altro, in un locale dove esista un impianto di nebulizzazione dell’acqua che mantenga costantemente umidi l’ambiente ed i tronchetti. La produzione dei funghi avverrà sia nel periodo primaverile che autunnale e, se manterrete le condizioni ottimali, si protrarrà per 3-4 anni.
Esistono altri metodi per la produzione di questo fungo come quello di inocularlo in miscele di segatura con altri composti organici (fondi di caffè, humus, ecc.) ma questo è un buon metodo; tecnicamente molto controllato e con una igiene generale del processo molto elevata.
Sono un pollice verde diciamo li ho sempre coltivato i funghi a livello amatoriale si intende
ma un simile al porcino vedo adesso il shiiltake
molto interessante quello che state propponendo OK OK
intanto vi faccio i saluti
Merlini Matteo