Come coltivare la batata
Come coltivare la batata
La patata dolce o patata americana o batata (Ipomoea batatas L.) è una specie della famiglia delle Convolvulaceae. La composizione chimica media dei tuberi di Batata è la seguente: acqua 71%, amido 17,5%, altri carboidrati circa 7,5%, fibra 1%, proteine 1,8%, grassi 0,2%, ceneri 1%. Si tratta di una specie di origine dell’America centrale, introdotta successivamente per prima in Spagna da Colombo. Successivamente è stata introdotta in In Italia nei primi decenni del XVII secolo. La patata dolce è coltivata quasi esclusivamente in Asia, dove occupa una superficie di più di 10 milioni di ettari. In questa scheda vediamo come coltivare la batata, le tecniche e le condizioni agronomiche ideali.
La patata dolce è caratterizzata dall’avere un fusto strisciante o rampicante, spesso glabro, con delle foglie che possono essere picciolate, intere o lobate e con fiori a forma di imbuto, violacei o rossatri, fecondati generalmente per via entomofila e semi neri a sezione triangolare. I tuberi sono carnosi, zuccherini e provvisti di gemme, di forma tondeggiante, a cilindro o a cono; con colore che varia dal bianco, al giallognolo fino al rosso porpora. La propagazione della patata dolce può avvenire per talea, tubero o seme. Per la coltivazione biologica o amatoriale consulta la seguente scheda.
Per la sua coltivazione la batata richiede temperature elevate (almeno 15°C per la germinazione e non inferiori a 20°C per l’intero ciclo) ed elevati fabbisogni idrici. È una pianta che deve essere coltivata su terreni sciolti, ben drenati e ben dotati di sostanza organica e potassio. Per l’impianto si possono impiegare talee o tuberi. Le talee apicali dei fusti possono essere poste a dimora direttamente o fatte germogliare prima in letto caldo. La distanza preferibile è di 50 cm tra le file e 40 lungo la fila. Se si parte da tuberi si utilizzano quelli più piccoli e con molte gemme. Gli apporti di fertilizzante devono prevedere un reintegro di 60-90 kg/ha di N e fino a 120-150 kg/ha di K2O, anche in funzione della fertilità originaria del suolo. Si consiglia però di apportare i suddetti elementi con l’apporto di letame maturo, con reintegrazioni di cenere e non utilizzare, ove possibile, fertilizzanti di sintesi per non innescare processi di degrado della fertilità del terreno e di eccessiva vegetazione della pianta con conseguente aumento degli attacchi parassitari. Mediamente il ciclo colturale della patata americana dura 140-160 giorni e la coltivazione di questa ha bisogno di sostegni, rincalzatura ed irrigazioni frequenti.
Per la raccolta bisogna aspettare ill momento di ingiallimento delle foglie. Mediamente, nelle coltivazioni più intensive, si possono ottenere dai 200 agli oltre 300 quintali per ettaro di tuberi; che per essere conservati in ambiente asciutto, al buio e ventilato, devono essere ripuliti preventivamente dalla terra ed asciugati.
Tra le avversità da temere maggiormente ricordiamo le larve di Cyclas formicarius che possono danneggiare i tuberi se questi non vengono raccolti al momento dell’ingiallimento delle foglie.