Come coltivare la Nigella sativa
Come coltivare la Nigella sativa
La Nigella (Nigella sativa L.), conosciuta anche come cumino nero, è una specie delle Ranunculaceae, originaria del sud-ovest asiatico e da non confondere con il Bunium persicum, anch’esso chiamato cumino nero. Altri nomi con cui è conosciuta sono: Damigella o Fanciullaccia. In questa scheda vedremo come coltivare la Nigella sativa e la tecnica in vaso o in piena terra. Si tratta di una piccola pianta, alta circa 50 cm con radice a fittone con steli eretti e striati di un colore verde intenso, con foglie bipennatosette che formano una sorta di involucro di brattee in prossimità del fiore e con fiori, di colore lilla, azzurro, bianco o blu, da cui si genera una capsula e da cui si possono raccogliere a maturità i semi, neri e spigolosi.
Per coltivare la nigella bisogna scegliere una zona soleggiata e riparata dal vento e dal freddo ed un terreno alcalino, ricco di sostanza organica, abbastanza sciolto e ben drenato. Se impianta in pieno campo predisporre nel periodo di fine inverno una buona concimazione organica da interrare nel terreno con humus o compost o letame maturo, mentre in vaso preparare una miscela col 50 % di terriccio per piante in vaso, 30 % di sabbia calcarea e 20% di humus di lombrico o compost. La riproduzione della nigella avviene tramite semina, operazione che va preliminarmente effettuata in semenzaio protetto nel mese di febbraio (avendo poi cura, durante il trapianto, di non danneggiare gli apparati radicali), oppure direttamente a dimora nel mese di aprile. Se volete prolungare le fioriture si consiglia di seminare scalarmente ogni 10-20 giorni, in quanto la nigella fiorisce per un periodo di circa 2 mesi; in questo modo si avranno piante fiorite per tutto il periodo estivo. Inoltre per prolungare la fioritura della Nigella sativa si consiglia di potare gli steli che portano le capsule, di asportare i fiori appassiti; in questo modo la pianta sarà “costretta” a produrre nuovi fiori da portare a seme. Per l’irrigazione bisogna regolarsi apportando acqua ogni qualvolta la terra superficiale inizia ad asciugarsi. Per le piante in vaso si consiglia di dotare il fondo di questi con materiale drenante (argilla espansa o ghiaia grossa) e di non fare mai accumulare acqua nei sottovasi. Tra i parassiti più temibili della nigella, visto anche il primo periodo di fioritura che è quello primaverile, ricordiamo gli afidi neri. Alla prima comparsa di questi insetti bisogna prontamente agire più volte con lavaggi a base di acqua e sapone di Marsiglia o anche, in aggiunta, di un insetticida anch’esso da preparare in azienda o in casa a base di aglio. Utilissimo è il ricorso, prima della fioritura il trattamento delle piante con macerato di ortica che oltre ad essere un composto che rafforza le piante è un ottimo fertilizzante. Ricordiamo che la Nigella sativa, trova applicazioni terapeutiche e viene adoperata per uso sia interno sia esterno, sotto forma rispettivamente di gocce o granuli, come anche tintura madre e di olio essenziale. La Nigella sativa ha qualità antinfiammatorie ed antipiretiche, sedative e antistaminiche. Secondo alcune ricerche la Nigella sativa possiede la proprietà di tutelare il fegato dagli accumuli dovuti dall’uso prolungato di alcune tipologie di medicinali.