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Come coltivare l’ Hibiscus

Come coltivare l’ Hibiscus

L’Ibisco (Hibiscus L., 1754) è un genere di piante della famiglia delle Malvaceae che comprende circa 240 specie. In questa schede vedremo come coltivare l’ Hibiscus e quali sono le tecniche più idonei nei nostri ambienti. Ovviamente la coltivazione dell’Ibisco ha scopi e finalità ornamentali essendo una pianta molto apprezzata sia all’esterno che all’interno. La pianta è a foglia caduca, per cui perde l’apparato fogliare durante l’autunno e nelle zone fredde può essere coltivata all’interno, mentre nelle regioni con clima mite può essere coltivata anche all’esterno. Esistono comunque alcune varietà sempreverdi. Per la coltivazione dell’ibisco si tenga conto che è una pianta che ama molto luce e caldo con esposizione direttamente ai raggi solari ed estati lunghe. In condizioni diverse può sopravvivere ma scarsa luminosità ed estati corte e miti si ripercuotono sulla fioritura che diventa molto più esigua. Queste infiorescenze hanno una colorazione che varia dal rosso, al giallo, al rosa e all’arancione. I petali del fiore possono essere singoli o doppi in funzione delle varietà e la fioritura avviene durante la stagione estiva. Esistono varietà di Ibisco più resistenti al freddo invernale.

Nelle coltivazioni all’esterno (quindi in aree del sud Italia) scegliete una condizione arieggiata e soleggiata, preparate una buca di 50 x 50 x 50 dove ponete la giovane piantina insieme a del letame ben maturo o compost o humus di lombrico. Questo permetterà una migliore e più rapida crescita della pianta. le irrigazioni vanno effettuate soprattutto nella fase di radicamento e giovanile, poi le irrigazioni dovranno essere effettuate solo in condizioni di terreno asciutto e quindi con turni molto più ampi. Per quanto riguarda poi le esigenze pedologiche la pianta di ibisco ha grande adattabilità; anche in terreni poveri e sassosi riescono a crescere bene a condizione che non si verifichino ristagni. Se la coltivazione avviene in vaso allora conviene scegliere un contenitore ampio e profondo, con terriccio mediamente organico e argilla espansa sul fondo per agevolare lo sgrondo dell’acqua ed avendo l’accortezza di rinvasarlo ogni 3 anni circa (mantenendo sempre lo stesso tipo di substrato) nel periodo primaverile. Per la propagazione dell’ibisco si consiglia la tecnica della tale (se si vuole perpetuare una determinata varietà). La talea, di natura semilegnosa, va interrata in primavera in una miscela di sabbia e torba.
Tra le avversità le più noiose sono quelle dovute ad afidi ed acari. I primi, soprattutto durante il periodo primaverile possono creare veri e propri problemi (in quanto poi si insediamo fumaggini e formiche). Per questo motivo alle prime comparse vanno effettuati irrorazioni istantanee con sapone di Marsiglia. La migliore tecnica però per evitare queste incredibili infestazioni è quella di non usare concimi nitrici di sintesi che rendono le piante più floride ma anche molto più vulnerabili. Per quanto riguarda le potature queste devono essere limitate al fattore estetico: vanno eliminati i rami o rametti ed i fiori secchi ed, al limite, un leggerissimo arieggiamento interno. In ambiente domestico le piante in vaso vanno nebulizzate di frequente con acqua demineralizzata.




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