Come coltivare il Coprinus comatus
Come coltivare il Coprinus comatus
Il Coprinus comatus (O.F. Müll.), comunemente conosciuto come fungo dell’inchiostro, appartiene alla famiglia delle Coprinaceae ed è uno dei pochi funghi commestibili del genere Coprinus. Il coprinus comatus essendo un fungo saprofita può anche essere facilmente coltivato; basta conoscere il substrato e le condizioni microclimatiche necessarie al suo sviluppo. Il fungo dell’inchiostro cresce infatti nei terreni agricoli ricchi di sostanza organica, fruttifica dalla primavera all’autunno, isolato o a gruppi numerosi, nei campi, orti, in terreni di riporto o comunque sciolti, sabbiosi e ricchi di sostanze organiche e predilige piccoli frammenti di legno in decomposizione, trucioli e segatura. Per questo motivo basta ricostruire l’habitat per la coltivazione che nel giro di poco tempo potete iniziare a raccogliere un abbondante prodotto.
L’ habitat adatto da ricostruire può essere un’area abbastanza ombreggiata del vostro giardino o di un magazzino, che si mantenga sempre abbastanza umido, ed ammassare legname minuto e trucioli di segatura sul terreno o su un substrato di terra; a questo potete miscelare foglie in stato già di decomposizione per arricchire la riserva di sostanza organica su cui far crescere il Coprinus comatus. Se operate in una piccola porzione di terreno, questa deve contenere il micelio del fungo oppure, in mancanza di questo (se il fungo non è mai comparso) è possibile acquistarlo anche in rete considerando che si tratta di costi molto contenuti. Se invece non avete un giardino con queste caratteristiche potete coltivarlo in una struttura che possa essere mantenuta a temperatura e umidità costante per qualche giorno, fino a quando non si assiste allo sviluppo del carpoforo, cioè alla maturazione del fungo vero e proprio. Nel dettaglio vi do un metodo di coltivazione. Basta che vi procurate del letame di cavallo fresco (massimo un mese) a cui aggiungere circa il 20% di paglia, già inumidita in un cumulo per circa una quindicina di giorni. A questo punto si dovrà bagnare per bene questa miscela ed ammassarla per circa 1 m.-1,50 m. di sezione e per la lunghezza a vostra disposizione; per via della fermentazione dopo poche ore la temperatura tenderà ad alzarsi notevolmente. Trascorsi quattro giorni si dovrà disfare la “massa”e costituite dei piccoli cumoli larghi 15-20 cm. ed alti 10-15 cm. e lunghi quanto serve; vi accorgerete che la temperatura, misurata con un termometro nel cuore del cumulo, inizierà ad aumentare fino a non poter tenere le mani al centro. A questo punto, trascorsa una settimana rimescolate il cumulo portando parti esterne all’interno e viceversa, bagnate le parti secche e distribuite le parti bagnate. Questa lavorazione del substrato dei cumuli andrà rifatta ogni settimana finché la temperatura non tenderà più a salire. Quindi riepilogando lavorare una volta la massa e 3-4 volte i cumuli. Alla fine di questo processo lavorativo avrete ottenuto un substrato di colore marrone, abbastanza soffice, privo dell’odore sgradevole di ammoniaca (se lo stringerete tra le dita, lascerà uscire alcune gocce d’acqua). A questo punto potete aggiungete a questa massa il micelio cospargendolo e miscelandolo in profondità con le dita. Assicuratevi di mantenere la temperatura interna di questa massa intorno a 16-20°C. Trascorsi ulteriori quindici giorni coprite questo substrato con uno spessore di 4-5 cm. di una miscela composta da: 4/7 di torba, 2/7 di ghiaino molto piccolo ed 1/7 di carbonato di calcio ben mescolati. Adesso si dovrà mantenere questo substrato ben umido e, dopo circa 3 o 4 settimane dalla copertura, si formeranno i primi funghi. Tra una raccolta e l’altra fate passare poco più di una settimana, con annaffiature più rade.