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Ruolo del manganese nelle piante

Ruolo del manganese nelle piante

Il manganese è un importante regolatore dell’azione enzimatica, ma le sue funzioni non sono sempre specifiche. Inoltre, interviene nella fotosintesi, nella fase dell’idrolisi dell’acqua ed ha un ruolo importante durante lo stadio finale della riduzione dei nitrati. Purtroppo l’agricoltura “moderna”, con alcune tecniche inappropriate, ha condotto a situazioni di carenza di alcuni elementi (come il manganese) determinate dall’uso di fertilizzanti di elevato grado analitico, dalla maggiore produzione accompagnata da una maggiore richiesta nutrizionale, dall’abbandono del ricorso ad ammendanti organici, dal fatto che spesso i micronutrienti non sono inseriti nei piani di concimazione e anche perché si ricorre spesso alla concimazione con tali elementi solo per colture di elevato pregio o in presenza di sintomi visibili di alterazione.

Il risultato finale è uno squilibrio nutrizionale, microbiologico ed ecologico generale.
La carenza di Manganese (elemento non mobile) è rara e quasi sempre è associata alla carenza di ferro e zinco; si manifesta nelle zone intervenali che ingialliscono mentre le venature restano verdi. I sintomi poi si diffondono sulle foglie più vecchie. Potrebbero formarsi delle zone necrotiche che si sviluppano sulle foglie molto colpite che poi cadono. La pianta presenta sintomi di appassimento. Si hanno spesso clorosi intervenali sulle foglie nuove che possono giungere a necrosi; la crescita è rallentata e gli apici sono raggrinziti.
Gli eccessi, più rari, si manifestano con le foglie nuove e gli apici che si sviluppano con un colore arancio-rugginoso che poi si diffonde anche sulle foglie vecchie. Anche qui si può avere crescita rallentata e carenza congiunta di ferro e zinco.
Le carenze di manganese (così come quelle di ferro e zinco) si hanno soprattutto in suoli calcarei e, come detto sopra, da errate tecniche agronomiche.
Per evitare di apportare fertilizzanti minerali al suolo, che comportano poi altri squilibri, bisogna intanto riequilibrare il sistema delle rotazioni (per le colture erbacee) e delle consociazioni (sia per le colture erbacee che arboree).
L’alternanza vegetazionale e la consociazione fanno diminuire notevolmente le carenze di questo elemento e il migliore intervento che riequilibra la sua presenza nel suolo è quello dovuto ad una buona rotazione con leguminose e all’apporto di sostanze organiche (soprattutto letame maturo) con periodicità. A tal proposito ottimi sono i macerati di ortica e le tecniche di pacciamatura e sovescio che, integrate alle necessarie correzioni agronomiche, contribuiscono a riequilibrare situazioni di difficile soluzione.
Ricordiamo qui che anche il manganese, come altri elementi metallici, tende ad inquinare le falde ed il suo apporto non può essere fatto così tanto a cuor leggero.
Se invece si è operata una scelta sbagliata, come quella di impiantare alcune specie (soprattutto gli agrumi) in suoli calcarei, allora si tratta di un errore agro ecologico di difficile soluzione. Ecco perché ad ogni suolo deve corrispondere una coltivazione e non possono essere le scelte di mercato a determinare tali decisioni.

Guido Bissanti




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