Come coltivare l’Artiglio del diavolo
Come coltivare l’Artiglio del diavolo
In questa piccola guida vediamo le caratteristiche più importanti e come coltivare l’Artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens (Burch.) DC. ex Meisn., 1840). Questa pianta presente nell’Africa del Sud, nelle aree di savana e del deserto Kalahari. È ampiamente usata nella medicina tradizionale africana e le prime importazioni europee risalgono ai coloni europei di ritorno portarono le radici della pianta per la coltivazione e per il trattamento dell’artrite e dei dolori articolari.
Ricordiamoci intanto che l’artiglio del diavolo è una pianta rampicante ed è una specie erbacea perenne. I germogli dell’Artiglio del diavolo prendono origine dalla radice tuberosa che è aderente al terreno ed il suo nome è dovuto dalla presenza di uncini ispidi e resistenti che si trovano a livello dell’apparato radicale. Presenta foglie erette, picciolate, lobate e di consistenza carnosa.
I fiori prendono origine dalle ascelle fogliari e sono di colore violaceo-porpora da cui si sviluppano dei frutti legnosi, frastagliati e muniti di uncini che ricordano appunto gli artigli affilati.
L’Artiglio del diavolo può essere coltivata oltre che per le sue proprietà anche come pianta ornamentale nei nostri giardini, come specie tappezzante, unendo l’utile al dilettevole; attenzione però perche soprattutto per gli animali domestici rappresenta un vero incubo per le punture dolorose che possono provocarsi.
Essendo di origine africana l’Artiglio del diavolo va coltivata possibilmente in zone più calde al riparo dalle gelate notturne e con buona esposizione al sole. È una pianta che predilige terreni particolarmente sabbiosi, con irrigazioni da effettuare solo nel periodo estivo e con semina nel periodo primaverile. Quindi pianta ottima per aree tappezzate, non calpestabili sempreverdi.
Per le sue particolari caratteristiche e proprietà questa pianta trova impiego in numerose applicazioni in ambito fitoterapeutico. Con i suoi estratti si preparano pomate, creme, gel, compresse e vari altri tipi di preparati ottenuti dagli estratti della radice della pianta.
L’efficacia anti-reumatica e anti-infiammatoria dei principi attivi della radice (Harpagosidi) si può paragonare a quella degli antinfiammatori di sintesi. È un ottimo coadiuvante per l’artrite reumatoide, reumatismi infiammatori, tendiniti, contusioni, dolori di schiena, sciatica e simili ed è molto efficace per il torcicollo ed altre infiammazioni muscolari.
Inoltre la radice dell’artiglio del diavolo, di cui si usa l’estratto secco, favorisce anche l’eliminazione dell’acido urico ed è efficace nel trattamento della gotta, specie se associato a preparati di frassino, che hanno una componente antinfiammatoria. Interessante risulta inoltre una particolare applicazione; viene indicato per ridurre la presenza di cortisonici utilizzati per i reumatismi. Ovviamente qualunque uso degli estratti della pianta va sempre effettuato dietro prescrizione medica e non tentando mai terapie fai da te.