Come coltivare i chiodini in casa
Come coltivare i chiodini in casa
I chiodini (Armillaria mellea (Vahl) P. Kumm., 1871) per poter essere coltivati in casa hanno bisogno di alcuni accorgimenti semplici ma da seguire con molta attenzione. In questa guida pratica vediamo come coltivare i chiodini in casa. Il contenitore dove coltivarli deve essere mantenuto costantemente umido, sin dall’inizio del processo e fino a quando non compaiono i primi funghi. Successivamente il terreno si dovrà mantenere umido con l’ausilio di un nebulizzatore. L’irrigazione dovrà essere regolata anche in funzione della temperatura: maggiore con temperatura più alta e viceversa.
Per la coltivazione si dovrà partire da un contenitore (anche una cassetta della frutta) rivestita da un foglio di plastica in cui mescolare della paglia e del letame ben maturo e stagionato; fatto il primo strato si versano i miceli del chiodino (che si possono acquistare nei negozi specializzati oppure anche on-line) e ricoprirli con un altro strato meno spesso di paglia e letame. A questo punto si inumidisce per bene con circa due litri di acqua per cassetta.
Se i chiodini vengono sottoposti ad una cattiva irrigazione (sia in eccesso che in difetto) soffrono di malattie. Se siamo in presenza di funghi rinsecchiti ed esili questo è il sintomo che abbiamo utilizzato poca acqua; se si forma invece una patina biancastra sulla superficie del cappelletto e sul substrato questo significa che abbiamo inumidito troppo.
Se, infine nonostante tutto non spuntano i funghi può significare che la miscela era troppo bassa di sostanza organica (letame) o anche la presenza di temperature troppo alte.