Stop sfruttamento del suolo – Rischio sesta estinzione di massa
Stop sfruttamento del suolo – Rischio sesta estinzione di massa
Da anni gli scienziati di tutto il mondo gridano contro lo sfruttamento del suolo dovuto all’agricoltura intensiva, alla deforestazione, all’urbanizzazione ed all’inquinamento ma, di fatto, niente di concreto viene messo in atto in nessun Paese del mondo.
Ma sull’argomento sono tornate a tuonare le Nazioni Unite e lo fanno, a poco dopo il lancio del Global Land Outlook, con un rapporto redatto dalla Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES) presentato il 26 marzo a Medellín, in Colombia.
Il rapporto è il risultato di tre anni di lavoro di oltre 100 scienziati sul degrado del suolo. I dati dicono che oggi il degrado della risorsa suolo interessa circa 3,3 miliardi di persone, con un costo planetario del 10 per cento del PIL globale.
Durante il Global Land Outlook erano arrivate le prime sentenze: ogni hanno si perdono 24 miliardi di tonnellate di terreno fertile. Un dato che diventerà esponenziale perché alla perdita di suolo corrisponde un incremento di popolazione che quanto prima porterà al collasso se non si pongono serie e concrete misure politiche a livello mondiale.
Tra i maggiori responsabili di questa catastrofe in arrivo troviamo l’agricoltura intensiva.
Ad oggi solo il 25 % della superficie terrestre è indenne dall’aggressione dell’attività umana e questo dato per il 2050, secondo le previsioni, scenderà al 10 %.
Secondo il rapporto, se non si cambia l’attuale paradigma produttivo, si avrà una continua crescita dei fabbisogni di sostanze nutritive e chimiche, un incremento dei sistemi di produzione zootecnica intensiva, con un raddoppio dell’uso di pesticidi e fertilizzanti entro il 2050. Una catastrofe che sta spingendo il Pianeta all’estinzione di massa sotto gli occhi totalmente appannati del dibattito politico.
Le conclusioni finali del documento sono che tra poco più di tre decenni, 4 miliardi di persone vivranno nelle aree siccitose”, questo porterà ad una grande migrazione di mass che costringerà centinaia di milioni di persone a migrare. A questo si dovrà aggiungere la destabilizzazione politica di queste aree con un aumento presumibile dei conflitti mondiali del 45 %.
Ed oggi la politica, nelle aule di parlamento di tutto il pianeta, di che cosa discute?
Guido Bissanti