Come coltivare l’avocado in maniera biologica
Come coltivare l’avocado in maniera biologica
Per iniziare la coltivazione dell’avocado (Persea americana Mill.) sappiate che è una pianta che ha bisogno di molta luce e molto spazio. In ambito domestico o in ambienti ristretti ben presto la pianta soffrirà. Inoltre l’avocado può arrivare a fruttificare solo in climi temperati, dove non si manifestino gelate e quindi in Italia solo in alcune aree litorali del sud e nelle isole. Per quanto riguarda il terreno, sebbene l’avocado si adatti a diversi tipi, predilige quelli ben drenati di medio impasto, tendenti allo sciolto, meglio se vulcanici anche con buona presenza di scheletro, con reazione neutra o leggermente acida con un PH da 6 a 7,5 e comunque non superiore a 8. Da evitare i suoli calcarei, argillosi e salmastri.
Per la piantagione si può partire anche da seme ma se dovete impiantare un certo numero di alberi è un’operazione che sconsigliamo per via della variabilità genetica. Le migliori piantagioni per fini produttivi si hanno con portainnesti selezionati e certificati con determinate caratteristiche.
Se però la coltivazione è finalizzata a poche piante e per uso amatoriale la riproduzione per seme può essere anche una cosa divertente ed educativa. Vediamo come si procede: Aprite un avocado spaccandolo in due metà identiche ed estraete il grosso seme. Questo dovrà essere messo per metà in acqua. Fuori dall’acqua dovrà andare la parte che svilupperà il cotiledone o finta foglia, cioè la base della “chioma”. Immersa nell’acqua dovrà essere la metà inferiore, cioè quella dalla quale si svilupperà la radice. Per questa operazione basterà utilizzare 4 bastoncini da spiedino da posizione lungo la circonferenza del seme a formare un angolo di 45 gradi. Per lo sviluppo delle radici bisognerà attendere circa 8 settimane. Quando la pianta avrà raggiunto una lunghezza di 15-20 cm, dovrà essere “mozzata” di 5-7 centimetri così da farla crescere più forte e robusta. Successivamente quando la pianta avrà raggiunto nuovamente la lunghezza di 20-25 cm, la si potrà trapiantare o in un vaso colmo di terriccio ben drenato e ricco di humus; assicuratevi che la parte superiore del seme rimanga ancora esposta all’aria.
Nei primi anni ricordatevi di tenere la pianta in zona soleggiata, lontano dagli sbalzi di temperature e dal vento e mai a una temperatura inferiore ai 4 °C. La messa a dimora definitiva, in piena terra, va fatta solo quando il fusto della pianta sarà sufficientemente robusto da resistere al vento. Le potature della pianta vanno fatte soprattutto per dare forma ed impalcatura; successivamente da adulta la pianta va sottoposta solo a potature di pulizia dei rami vecchi o deboli. Considerate che una pianta di avocado può raggiungere i 10 metri ed in climi adatti anche i 15-20 metri.
Per impianti produttivi scegliete il sesto 7 x 7, una forma di allevamento a vaso tondeggiante. Per una maggiore produzione si consigliano almeno due varietà per aumentare l’impollinazione e dare molti frutti. I fabbisogni irrigui dell’avocado sono simili a quelle degli agrumi mentre per la concimazione provvedete in reimpianto a dotare la buca che ospiterà la pianta di un buon quantitativo di letame maturo (non pollina) e poi, durante la sua vita ripristinare il contenuto nel periodo invernale prima di lavorare la terra per miscelarlo. La raccolta dei frutti parte dal mese di ottobre fino ai primi giorni del mese di novembre. Per quanto riguarda i parassiti il maggior pericolo è rappresentato dalle mosche della frutta; in questo caso si possono utilizzare delle trappole specifiche con il metodo “Attract and Kill”. Trappole che attraggono e a cui gli insetti rimangono attaccati tramite colle particolari.