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Conoscere l’Energia Rinnovabile – Per rinnovare la Politica

Conoscere l’Energia Rinnovabile – Per rinnovare la Politica

L’energia rinnovabile è il futuro dell’Umanità, che lo vogliano i Governi o le Multinazionali poco conta: a questa dobbiamo arrivare e la data del 2050, da molti posta come momento discriminate (per vari fattori tra cui quello dell’esaurimento o non economicità delle fonti fossili).
Ma la questione delle energie rinnovabili, per come sono strutturate e per le modalità di produzione e distribuzione può essere velocizzata solo da un’attenta e consapevole conoscenza della popolazione.
Sappiamo come l’Italia non brilli nel settore delle energie rinnovabili, nonostante che qualche uomo di governo si affretti a dare dati differenti: non è così; per la disponibilità, latitudine, morfologia, ecc. il nostro Paese è molto indietro in questo settore.
Ma vediamo nel dettaglio cosa ne pensano in proposito gli abitanti della nostra penisola. Secondo il rapporto: “Gli Italiani e il solare – Rinnovabili ed efficienza”, realizzato dalla Fondazione UniVerde e IPR Marketing in collaborazione con Cobat.
Per l’85% degli italiani il nostro Paese dovrebbe puntare sull’energia solare e per il 67% su quella eolica. Si conferma ancora una volta il favore verso le fonti rinnovabili piuttosto che per quelle fossili. Si conferma ancora una volta il favore verso le fonti rinnovabili piuttosto che per quelle tradizionali come carbone, nucleare, gas metano e petrolio (che raggiungono appena il 13%).
Il 90% del campione non ha dubbi sui benefici che l’energia solare può avere per l’ambiente e la considera del tutto sicura. Il 65% vorrebbe utilizzarla, ma scegliere questa fonte energetica è ancora burocraticamente troppo difficile (per il 63%); troppo caro da sostenere e da gestire (per il 51%); dispendioso (per il 48%) e tecnicamente complesso (per il 36%). Come dire che vorremmo ma non possiamo (e la politica dorme).
Nonostante la valutazione di alcuni aspetti negativi, i dati raccolti nel novembre 2016 registrano come gli italiani siano favorevoli a raggiungere, entro il 2050, l’obiettivo del 100% di energia rinnovabile (e questo è asserito dal 75%).
A tal proposito l’89% degli italiani considera necessario da parte del Governo ripristinare gli incentivi al solare. Se si facilitasse l’autoconsumo e la burocrazia, il 53% sarebbe disposto a installare pannelli fotovoltaici (e di questo se ne gioverebbe l’industria e l’indotto collegati).
Nonostante ciò, oltre il 60% pensa che ci sarà un netto passaggio alle rinnovabili e solo il 2% ritiene che continueremo a dipendere dalle fonti fossili. L’83% è favorevole alla carbon tax sulle attività che producono emissioni di CO2. Sul primato che l’Italia potrebbe avere nel settore dell’energia solare, il campione (57%) sottolinea i vantaggi nel generare posti di lavoro.
Rispetto all’efficienza energetica delle abitazioni, il 61%, valutando il livello energetico della propria casa, risponde che è sicuramente da migliorare con interventi per contenere gli sprechi (solo il 30% li ha già ridotti) come ad esempio rivestimenti esterni con isolanti, impianti fotovoltaici e pannelli solari per l’acqua calda. L’ecobonus è giudicato positivamente dal 69% del campione e andrebbe rafforzato per l’81%. Anche qui il sistema delle agevolazioni è inefficiente e la perdita per il Paese (in termini di acquisto di risorse fossili incredibilmente ingiustificata).
Sui cambiamenti climatici, il 94% non ha dubbi che il clima negli ultimi anni sia cambiato e per il 71% è un’emergenza da affrontare. C’è poca fiducia sull’atteggiamento dei Governi considerati ipocriti e incoerenti nell’affrontare la questione climatica (54%).
Più del 60% del campione degli italiani teme che con l’elezione di Donald Trump ci sarà un peggioramento sulla tutela ambientale perché (per il 68%) favorirà gli interessi delle lobby petrolifere e non rispetterà l’Accordo di Parigi e l’impegno di ridurre le emissioni di gas serra e di contenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi centigradi, bloccando così anche lo sviluppo delle rinnovabili.
L’Europa, rispetto all’Accordo di Parigi, raggiunto durante la COP21, dovrebbe andare avanti con determinazione anche senza l’appoggio degli Stati Uniti (per il 41%) oppure vincolarli agli impegni presi (32%). Aumenta anche la sfiducia sugli accordi presi a Parigi considerati per il 73% degli intervistati solo buone intenzioni che non saranno effettivamente messe in pratica.
Per la prima volta, il 68% degli italiani dichiara che voterebbe per un politico attento alle questioni ambientali (sarebbe ora). Il 59% sostiene che rispetto al 2007, quando fu definita la strategia europea 20/20/20 sui cambiamenti climatici, i politici in tema di ambiente non si impegnano per nulla e che l’ambiente sia diventato un tema del tutto ignorato dalla classe politica.
Assente invece, nel sondaggio, dei riferimenti (e questo la dice tutta anche sulla poca preparazione/conoscenza di una gran parte della classe tecnica e dei ricercatori) al dispendio energetico dovuto ad un sistema agroalimentare assurdo (produciamo ma non consumiamo nello stesso posto) che contribuisce in maniera massiccia alle emissioni di CO2.

A corollario di questo sondaggio volgiamo dare una maggiore informazione sul concetto delle energie rinnovabili:

  1. Molti sanno che per “energia rinnovabile” si intende l’energia che viene prodotta da fonti naturali presenti sul nostro pianeta e che vengono costantemente ricreate.
  2. ma non tutti sanno che le fonti principali di energia rinnovabile sono: idroelettrica (elettricità creata grazie alle dighe artificiali e alle condotte forzate d’acqua che muovono le turbine),  biocarburanti (carburanti creati da materiale vegetale), solare,  eolica  (energia elettrica creata dalla forza del vento),  geotermica  (è l’energia creata dalle fonti di calore presenti sotto la superficie della terra), energia da biomasse (è quella prodotta con gli scarti delle materie naturali: dalle bucce di banana alla cacca delle mucche, agli scarti agricoli). Infine c’è  l’energia marina  (ossia l’elettricità creata dal movimento delle maree).
  3. Rispetto ai combustibili fossili (petrolio, carbone, metano ecc.), le energie idroelettrica, eolica e solare non creano gas che aumentano l’effetto serra , ossia gas ritenuti responsabili del riscaldamento globale.
  4. Studi recenti sostengono che, nel mondo, esistono più fonti di energia geotermica rispetto alla somma delle fonti tradizionali quali petrolio, carbone, gas e uranio (incredibile ma vero).
  5. altro fatto incredibile ma vero : l’energia solare totale che il sole manda sulla Terra in una sola ora, potrebbe soddisfare le richieste di energia di tutto il mondo per un anno intero! Purtroppo, la nostra tecnologia non è ancora abbastanza efficiente per permetterci di sfruttare al meglio questo ben di dio (ma è noto ai più che senza ricerca non si sviluppa nuova tecnologia e senza investimenti di Stato non si fa ricerca mirata).
  6. Già oggi, in alcuni Paesi, produrre energia da fonti rinnovabili costa meno rispetto a quella da combustibili fossili. Sembra scontato ma non lo è: la ragione è che, di solito, le energie rinnovabili si trovano già nei Paesi che le sfruttano, non vengono importate dall’estero ( come per esempio il petrolio o il gas , che si trasportano in Italia dal Medio Oriente o dalla Russia).
  7. L’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili sostiene che centinaia di milioni di persone, nel mondo, potrebbero ricevere energia elettrica pulita da fonti rinnovabili a un costo inferiore rispetto a quello per averla con i sistemi tradizionali (ossia centrali a petrolio ed elettrodotti per trasportarla).
  8. Una sola pala eolica (turbina) di ultima generazione è in grado di produrre elettricità sufficiente per 300 abitazioni .
  9. Le pale eoliche sono brutte da vedere, rumorose e rovinano il paesaggio: è vero. Ma, secondo noi, le fumose ciminiere delle centrali elettriche sono molto più brutte! In più inquinano. Ma c’è chi storce ancora il naso a convertire il parco delle ciminiere fumose (ed inquinanti da “morire” in quello dei parchi eolici) e per di più gli esperti sostengono che,  a parità di denaro speso, le energie rinnovabili creano il triplo dei posti di lavoro creati dai combustibili fossili quali carbone e petrolio.
  10. L’energia spesa per i trasporti agroalimentari, packaging, ecc. (per citare solo la questione più eclatante) non giustifica questo modello dei mercati internazionali che, senza regole se non quella “molto bugiarda” di un libero mercato senza frontiere e praticamente insostenibile per l’intero Pianeta: le merci viaggiano 100/1000 volte di più di quello che sarebbe necessario se producessimo e mangiassimo nello stesso posto, contribuendo ad una emissione di CO2 e gas ad effetto serra sproporzionati ed ingiustificabili.

Tra qualche mese in Italia si andrà, come di frequente, ad un rinnovo di vari organismi politici, sia a livello regionale che nazionale. Ma il dibattito non è sulle politiche energetiche ma su una destra o una sinistra o aggregazione a sigle incomprensibili che dimostrano la vetustà di gran parte (mi dispiace dirlo) della nostra classe politica.

Prima di creare energia rinnovabile dobbiamo rinnovare l’energia di chi fa politica e questo lo si fa solo con una buona informazione.

Guido Bissanti




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