Helichrysum italicum
Helichrysum italicum
L’elicriso italiano (Helichrysum italicum (Roth) G. Don, 1830) è una pianta della famiglia delle Asteraceae. Il genere Helicrysum è costituito da oltre cinquecento specie, distribuite tra l’area del Mediterraneo, il continente africano, l’Asia e l’Australia. La più diffusa in Italia è quella dell’Helichrysum italicum.
Sistematica –
L’Helichrysum italicum appartiene al Dominio Eukaryota, al Regno Plantae, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae, Sottofamiglia Asteroideae, Tribù Gnaphalieae, Sottotribù Gnaphaliinae e quindi al Genere Helichrysum e alla Specie H. italicum.
Etimologia –
Helichrysum deriva dal greco helios (sole) e chrysos (oro), per il colore giallo lucente dei capolini. Il nome volgare, Perpetuini, deriva proprio dai capolini di queste piante, che hanno una parte delle squame involucrali secche e scariose che persistono a lungo inalterate.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Helichrysum italicum è diffuso in gran parte dell’Europa meridionale mediterranea. In Italia è comune al centro, al sud e nelle isole. Vegeta nelle garighe costiere, in luoghi rocciosi, pietrosi aridi e sabbiosi, nei greti fluviali dal mare alle zone collinari e nei suoli poco evoluti, fino a 800 m di altitudine (1400 secondo Galetti). È una pianta molto comune che fiorisce da luglio ad agosto.
Descrizione –
L’Helichrysum italicum è una pianta perenne con portamento cespuglioso, alta 30–40 cm, di colore grigio-biancastro, tomentosa.
Le foglie sono alterne, lineari, lunghe 20-40 mm e larghe 1 mm, ricoperte da fine peluria biancastra; sono molli e hanno i margini piegati verso il basso (convolute).
L’infiorescenza è un corimbo composto da numerosi capolini conici (ognuno avente 12-15 fiori, raggruppati a 20-30), dalle squame giallo-brunastre, posti all’apice del fusto, con fiori tubulosi, ermafroditi, di colore giallo-oro, che emanano un odore intenso, aromatico gradevole, agrodolce, inconfondibile.
Coltivazione –
Per la tecnica di coltivazione consulta la scheda seguente.
Usi e Tradizioni –
Sole e oro sono le parole che compongono il nome di questa pianta e richiamano sia il colore dei suoi capolini sia l’habitat sassoso e assolato delle zone costiere e della media collina nell’area Mediterranea. Sin dall’antichità è noto il suo utilizzo per le esigenze respiratorie. In Italia risulta di particolare interesse la rassegna clinico-statistica delle osservazioni del Dottor Leonardo Santini, medico condotto della Garfagnana che partendo dal fatto che l’Elicriso era utilizzato con ottimi risultati in veterinaria ne documentò l’efficacia e la sicurezza d’uso anche nelle affezioni acute e croniche dell’apparato respiratorio umano. Con sorpresa osservò che i pazienti che presentavano anche sindromi artrosiche e artritiche, psoriasiche e ittiosiche, miglioravano non solo dal punto di vista respiratorio ma anche negli aspetti dermatologici e articolari.
A distanza di qualche decennio le proprietà antiinfiammatorie dell’Elicriso sono state confermate da studi in vitro e in vivo, evidenziando che questa pianta potrebbe essere utilizzata in tutte le patologie dove l’infiammazione svolge un ruolo primario.
Oltre all’azione sulla funzionalità dell’apparato respiratorio, come espettorante e bechico, vengono segnalate per l’Elicriso anche proprietà diaforetiche, analgesiche, antireumatiche e antiallergiche. L’azione antiinfiammatoria dell’Elicriso sembra essere dovuta principalmente alla componente flavonoidica per effetto sinergico di più meccanismi d’azione tra cui molto importante l’attività di scavenger dei radicali liberi (in modo particolare i flavonoidi e tra questi il tiriloside).
Le sue qualità furono a lungo studiate anche da Plinio, Geber, Dioscoride, ed altri che lo consideravano una vera panacea per la maggior parte dei malanni, tuttavia il so impiego, non ancora completamente studiato è sconsigliato sui bambini e sulle donne in stato di gravidanza o nel periodo di allattamento.
Il suo olio essenziale è usato dalle industrie cosmetiche, per produrre profumi e saponi.
Grazie alle brattee membranose e cartacee dei suoi capolini che riescono a conservarsi inalterati anche dopo la disidratazione, entra nelle composizioni di fiori secchi ad uso ornamentale.
Il suo nome e il suo colore impressionarono i popoli antichi al punto da dedicare questa pianta al Sole e con i suoi fiori intrecciati per ricavarne collane adornavano le statue di Apollo e di Minerva.
Si dice che il suo intenso profumo permetteva a Napoleone di riconoscere, l’odore del suolo natio, anche quando si trovava in mare e ancora fuori dalla vista della Corsica, dove questi fiori sono particolarmente abbondanti e profumati.
I componenti attivi più importanti dell’elicrisio sono: sono flavonoidi (isoquercitrina, naringenina, apigenina, tiriloside, luteolina) e altri polifenoli come gli acetofenoni; cumarine; olio essenziale, acido caffeico, acido ursolico e fitosteroli.
Per questo motivo può svolgere attività antinfiammatoria, antiossidante ed antibatterica.
Per uso interno viene adoperato nel trattamento sintomatico della tosse, bronchite acuta e cronica aspecifica, infiammazioni catarrali delle vie respiratorie.
Verificare se nei pazienti sono presenti sintomi di ipersensibilità ad altre piante della famiglia delle Asteraceae (Compositae).
Con i fiori dell’Helichrysum italicum viene preparato un olio, utilizzato in medicina; esso è antinfiammatorio, fungicida e astringente; dà sollievo alla pelle arrossata e screpolata. Un tempo l’intera pianta veniva utilizzata per bruciare le setole dei maiali macellati, per l’aroma particolare che conferiva al lardo. Le parti fiorite, che mantengono il loro vivido colore anche essiccate, vengono utilizzate per profumare la biancheria e gli ambienti. In cosmetica l’elicriso è impiegato come fissante nei profumi.
L’elicriso è un’aromatica molto versatile, apprezzata come pianta ornamentale, come ingrediente per svariati piatti di carne o insalate, in aggiunta a composizioni di fiori secchi, ma anche per le numerose proprietà benefiche utilizzate in fitoterapia.
L’Elicriso viene spesso utilizzato non solo nell’industria cosmetica ma anche in medicina per via delle sue tantissime proprietà benefiche e terapeutiche.
L’Elicriso ha infatti delle proprietà sedative e stimolanti della circolazione sanguigna, ma non solo: l’olio essenziale di elicriso ha delle proprietà antiinfiammatorie e astringenti, e dona sollievo alla pelle arrossata e screpolata. L’elicriso viene inoltre utilizzato sotto forma di decotto per curare malattie come bronchite e tosse, per via della sua capacità bechica, balsamica ed espettorante, ma anche per alleviare i dolori reumatici e le varici.
Sotto forma di impacco l’Elicriso viene invece impiegato per la cura della pelle irritata ed infiammata, per la cura dei geloni, delle emorroidi, ma anche per riattivare la circolazione quando abbiamo mani e piedi particolarmente freddi.
Infine, le foglie di questa meravigliosa pianta, il cui profumo ricorda quello del curry, vengono anche impiegate in cucina, per rendere più saporiti piatti come risotti, minestre, carne ed altro ancora, mentre le piante essiccate vengono impiegate invece per profumare la biancheria e gli ambienti. Insomma, si tratta di un vero e proprio patrimonio della natura.
L’elicriso simboleggia l’esilio e nel gergo dei fiori assume il significato del desiderio di essere ricordato.
Modalità di Preparazione –
Le foglie di elicriso liquirizia sono da consumare essiccate, perché fresche hanno un retrogusto leggermente amaro. Insaporiscono riso, carne, pollo e verdure: un rametto di elicriso inserito sotto la pelle del pollame al forno donerà un delicato tono speziato.
L’elicriso si aggiunge a misti di erbe aromatiche per dare un tocco speziato e esotico come il Misto aromatico orientale.
Potete provare ad aggiungere dell’elicriso tritato a chutney e impasti per frittelle, o mettete qualche rametto di elicriso nel pollo al forno.
I fiori di elicriso essiccati sono un ingrediente di tisane alle erbe.
Viene infatti utilizzato per uso interno come decotto, per sedare gli eccessi di tosse (pertosse), favorire l’eliminazione del catarro bronchiale, sedare gli spasmi d’asma e lenire le irritazioni allergiche delle mucose nasali.
Per uso esterno come decotto o tintura oleosa, per curare eczemi, dermatiti, psoriasi, couperose e per prevenire e curare le scottature solari, flebiti, edemi, ferite, cicatrici, piaghe, emorroidi. Viene considerato un valido aiuto per combattere nevralgie e nevriti, artrite, poliartrite, osteoartrosi ed anche insufficienze e congestioni epatiche, colecistiti, disturbi pancreatici.
Con l’Helichrysum italicum si può preparare un oleolito dove si utilizzano i capolini (100 gr), lasciati essiccare in luoghi ventilati e bui e successivamente messi a macerare in olio di mandorle dolci o olio extra vergine di oliva (500 ml), in modo tale da trasferire i principi attivi liposolubili dai fiori all’olio.
Si mettono i fiori secchi in un barattolo di vetro scuro, dotato di coperchio ermetico. Quindi si aggiunge l’olio, fino a coprirli completamente, avendo cura di girare il macerato ogni giorno, per evitare la formazione di muffe. Dopo circa 40 giorni, si può filtrare l’olio, attraverso una tela leggera, o una garza. Spremere il residuo, e se si desidera un olio purissimo, si può operare un secondo filtraggio, usando una garza di cotone, in modo che le fibre catturino le ultime impurità. L’oleolito così ottenuto si conserva in una bottiglia di vetro scuro, in un posto fresco e possibilmente al chiuso.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.