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Euonymus europaeus

Euonymus europaeus

La berretta del prete, conosciuta anche come fusaggine o evonimo (Euonymus europaeus L.) è una specie arbustiva o arborea della famiglia delle Celastraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Rosidae, Ordine Celastrales, Famiglia Celastraceae e quindi al Genere Euonymus ed alla Specie E. europaeus.

Etimologia –
Il termine Euonymus proviene dal greco ἐῧ éu vero, bene, alla perfezione e ὄνομα ónoma nome, fama, reputazione: di buon auspicio, dalla buona fama, in senso ironico poiché tutte le parti delle piante di questo genere sono velenose; il nome è stato utilizzato da Teofrasto. L’epiteto specifico europaeus fa riferimento alla sua ampia diffusione in Europa.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Fusaggine è un arbusto che cresce nei boschi misti di latifoglie. Si tratta di una specie Euro-Asiatica ed in Italia è presente su tutto il territorio nazionale.

Descrizione –
L’ Euonymus europaeus è una pianta alta dai 3 agli 8 metri; ha un fusto eretto ed una corteccia di colore grigio-verdastra in età giovanile che poi diviene bruno-rossastra, liscia, così come i rami, che da giovani sono glabri. I giovani rami sono caratteristicamente quadrangolari ed hanno la corteccia verde punteggiata di chiaro. Ha foglie opposte di 3×7 cm circa, munite di picciolo lungo 4-8 mm e con lamina ovato-lanceolata, acuta o acuminata all’apice, con base arrotondata e margine finemente seghettato; la pagina superiore è glabra e di colore verde scuro, mentre quella inferiore, più chiara, è glabra, o può presentare al più della pubescenza lungo le nervature. Nel periodo primaverile si formano dei piccoli fiori bianchi ermafroditi che, in autunno, danno origine ai caratteristici frutti rossi dalla curiosa forma simile al cappello usato dai sacerdoti cattolici (da cui prende il nome comune).

Coltivazione –
La berretta del prete si può coltivare sia in zona ombreggiata che soleggiata anche se si consiglia questa ultima soluzione. Si tratta di piante resistenti al freddo e possono anche sopportare un forte caldo durante le estati torride. Tollerano sia l’inquinamento delle città che l’aria salmastra delle zone marine. Va irrigata con regolarità da marzo fino a ottobre, almeno un giorno alla settimana, specialmente nei periodi di siccità prolungata. Durante l’inverno basta annaffiare sporadicamente le specie sempreverdi. In genere questo tipo di arbusto può tollerare senza alcun problema la siccità, anche se si sviluppa meglio se viene annaffiato regolarmente, aspettando sempre quando il terreno è ben asciutto. Il terreno in cui cresce l’euonymus può essere di qualsiasi tipo, anche molto alcalino e povero. Ma per avere lo sviluppo ottimale si consiglia di piantarla in suoli di medio impasto con buona dotazione di sostanza organica con presenza di fogliame ancora in parziale decomposizione. La moltiplicazione avviene per seme in autunno o per talea in estate.

Usi e Tradizioni –
La tossicità dei frutti di questa pianta era già nota allo storico e naturalista latino Plinio il Vecchio. Il legno duro veniva usato per fare fusi e stuzzicadenti; gli zingari lo utilizzavano invece per ricavarne aghi da cucito e grucce. L’Euonymus europaeus è pertanto una pianta velenosa (foglie e in particolare corteccia e frutti) che per la bellezza dei frutti e delle foglie, rosse in autunno, è molto utilizzata nei parchi e nei giardini. Il suo legno che odora di mela è molto duttile ed un tempo veniva impiegato nei lavori di intarsio, e per realizzare i “fusi” per la lana (da cui deriva il nome comune di nomi Fusaggine).
I giovani rami, carbonizzati, erano utilizzati dai pittori come carboncino; inoltre il carbone, leggero, entra nella composizione della polvere da sparo.
I principi attivi sono costituiti da un glucoside amaro e a probabile azione digitalica: l’evonimina e da dulcite, acido evonico, asparagina, fitosterina e resine.
La berretta del prete trova impiego terapeutico; per via orale è da usare con assoluta prudenza: ha energica azione purgativa ed emetica. Per uso esterno il decotto di foglie è cicatrizzante, mentre i frutti ridotti in polvere, o il loro decotto, sono utili contro i parassiti cutanei (pidocchi e acari della scabbia).
Attenzione perché dosi elevate o ingestioni occasionali di frutti (3 o 4 di essi purgano energicamente un uomo adulto) possono causare seri avvelenamenti, che si manifestano con dolori addominali, vomito e diarrea persistenti, quindi con perdita della conoscenza.
Per tale motivo è una pianta da evitare assolutamente, per la sua tossicità e per la difficoltà di dosaggio.
Inoltre bisogna porre particolare attenzione in quanto i frutti rosei, acri e velenosi, possono richiamare l’attenzione dei bambini.

Modalità di Preparazione –
Per le caratteristiche di tossicità dell’ Euonymus europaeus si sconsiglia assolutamente la preparazione casalinga di qualunque preparato per qualsiasi utilizzo.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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