Actinidia deliciosa
Actinidia deliciosa
Il Kiwi (Actinidia deliciosa (A. Chev.) C.F. Liang & A.R. Ferguson), sin. (Actinidia chinensis) è una pianta dioica della famiglia delle Actinidiaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Theales, Famiglia Actinidiaceae e quindi al Genere Actinidia ed alla Specie A. deliciosa.
Etimologia –
Il termine Actinidia proviene, secondo la maggior parte degli autori, dal greco ἀκτίς, -ῖνος actis, actinos: raggio con riferimento agli stili raggianti; secondo altri autori dal greco ἄκτῐνος áktinos di sambuco e εἶδος eidos sembianza: cioè con i rami midollosi come quelli del sambuco. L’epiteto specifico deriva da deliciae delizie, voluttà: delizioso, per i frutti o carpofori commestibili e gradevoli al palato.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Actinidia deliciosa è originaria della Cina continentale ed orientale dove cresce allo stato spontaneo soprattutto nelle regioni vallive del fiume YangTze (fiume Azzurro). La pianta abita gli ambienti ripariali dei fiumi e dei ruscelli, in ambienti e suoli umidi.
Descrizione –
L’ Actinidia deliciosa è una fanerofite lianosa, quindi una pianta legnose incapace di reggersi da sole e di conseguenza con portamento rampicante. Le foglie giovani sono a forma di cuore, appuntite mentre a maturità divengono tondeggianti, spesso dorsalmente convesse. I getti giovani, i piccioli delle foglie e dei fiori sono ispidi e con peli bruni. I rami più vecchi sono caratterizzati da una corteccia grigia ruvida e verrucosa, mentre da giovani hanno una consistenza erbacea. Il frutto è una bacca mediamente di 8 x 5 cm, da ovoide a oblunga, bruno-rossastra, densamente ricoperta da peli corti, rigidi, brunastri, con polpa verde e succosa e al centro un cuore bianco (colummella) attorno al quale sono posti numerosi piccoli semi bruno-nerastri. Si tratta di una pianta dioica per cui esistono piante con soli fiori maschili e piante con soli fiori femminili.
Coltivazione –
Per la tecnica di coltivazione vedi la seguente scheda.
Usi e Tradizioni –
La prima catalogazione della Actinidia deliciosa si ha nel XV secolo ad opera di Chiu Huang Pen T’sao. Il nome originario cinese della pianta è Mihoutao (猕猴桃), mentre viene chiamata Yang-Tao in Giappone. Bisogna attendere il 1845, grazie alle esplorazioni di Robert Fortune in Cina, affinché il mondo occidentale venga a conoscenza di questa pianta. Nel 1897 il missionario botanico francese Padre Paul Guillaume Farges che risiedeva a Sichuan, inviò un esemplare al vivaista Maurice de Vilmorin, mentre nel 1904 alcuni cloni di Kiwi furono importati in Nuova Zelanda dove furono praticate selezioni di alcune varietà. Il nome Kiwi però fu adottato proprio in questo Paese, inteso in origine come “Kiwi fruit” cioè frutto del kiwi, per caratterizzare il frutto come tipico prodotto della Nuova Zelanda, con riferimento al kiwi, simbolo della Nuova Zelanda. È in questo Paese che la coltivazione si diffonde e dove vengono selezionate le due qualità Bruno e Allison nel 1920 (quest’ultima dal nome di un suo coltivatore). Intorno al 1965 viene importata negli Stati Uniti dove si moltiplicano le coltivazioni. In Italia le prime piante vengono messe a dimora intorno al Lago Maggiore e successivamente la coltivazione si estende in altre regioni.
Modalità di Preparazione –
I frutti dell’ Actinidia deliciosa contengono grandi quantità di vitamine, soprattutto la vitamina C, nella proporzione di 85 mg per 100 g di parte edibile, è superiore anche a quella delle arance (50 mg). Il frutto viene mangiato soprattutto allo stato fresco o utilizzato in confetture, succhi o per la preparazione di dolci.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.