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Come si riproduce il Cipresso

Come si riproduce il Cipresso

Il cipresso comune o cipresso mediterraneo (Cupressus sempervirens, L.) è una conifera della famiglia delle Cupressaceae ed originario dell’Asia Minore e del Mediterraneo orientale ma che oggi occupa tutto il suo bacino.
Questa pianta è conosciuta da epoche molto remote anche in Iran e in Mesopotamia, in cui probabilmente era autoctono.
È una pianta tipica da aree a clima caldo, con estati secche, che soffre i freddi prolungati, ma la sua riproduzione spontanea e l’adattabilità a tutti i tipi di terreno lo ha portato a vegetare un po’ ovunque, anche fino a 700 m s.l.m. e su terreni aridi.
Per queste sue caratteristiche viene usato, oltre che come pianta ornamentale, anche come un albero da rimboschimento e tipico del paesaggio anche in alcune zone interne dell’Italia, come Marche, Toscana e Umbria.
La riproduzione del Cipresso può avvenire sia per seme che per talea.

Riproduzione per seme –
La riproduzione del cipresso per seme deve essere eseguita nel periodo primaverile, dopo gli ultimi freddi.
I semi possono essere acquistati da negozi specializzati o on-line oppure raccolti quando i coni sono ancora verdi ma semiaperti.
I semi vanno quindi messi a germinare in un substrato soffice (1/3 di sabbia e due di terriccio organico) e mantenuto sempre umido fino alla comparsa dei germogli che, in genere, emergono dal terreno tra 2 e 3 settimane.
Si ricordi di porre il semenzaio in posto in un luogo luminoso ma non alla luce diretta del sole.
Dopo circa un mese, quando le piantine saranno abbastanza facili da maneggiare, si potrà procedere al loro trasferimento in vasi singoli ed allevate in essi fino al momento dell’impianto nella posizione definitiva.
Visto il basso grado di germinabilità dei semi si raccomanda di seminare molti più semi di quante piante si debbono riprodurre.

Riproduzione per talea –
La tecnica di moltiplicazione per talea è preferibile in quanto è più veloce. La differenza tra le due tecniche è che con quella per seme si hanno piante con un patrimonio genetico diverse mentre nella propagazione per talea si ottengono individui tutti identici. La scelta di una tecnica non sostituisce in natura mai quella dell’altra: entrambe svolgono un loro ruolo.
Ritornando alla tecnica per talea per operare con questo sistema occorrono parti apicali semilegnose, sane e non troppo spesse.
Il procedimento è quello di utilizzare attrezzi idonei, taglienti e, soprattutto, disinfettati e con questi si devono recidere delle porzioni apicali di rametti lunghe 15-20 cm.
Una volta ottenuti queste porzioni si devono eliminare, come al solito, le foglie inferiori, lasciando solo 3-4 apicali. È opportuno, inoltre, trattare la parte basale delle talee con una soluzione radicante, per almeno 12-24 ore.
A questo punto le talee vanno interrate per circa 1/3 della loro lunghezza in un substrato di torba e sabbia in parti uguali, praticando dei buchi preventivi tramite un bastoncino o anche una matita.
Dopo aver interrato la talea il terreno va compattato attorno e si innaffia abbondantemente il terreno.
È utile coprire questo contenitore (che può essere anche un bancale) con una pellicola di polietilene o una lastra di vetro che consenta di mantenere la giusta umidità ma va rimossa nelle ore più calde della giornata.
Quando compariranno i nuovi getti sulla parte apicale o laterale ciò vorrà dire che la talea ha iniziato ad emettere delle radici. A questo punto bisognerà far trascorrere altri 15 giorni circa e ripicchettare le singole talee in vasi singoli per lasciate irrobustire l’apparato radicale in un luogo caldo-umido per circa due anni prima di metterle a dimora definitiva. I periodi più adatti per fare le talee di cipresso sono quelli non troppo freddi né troppo caldi; in generale si può scegliere o il mese di settembre o quello di Aprile-Maggio.
Le piane oramai pronte al trapianto definitivo vanno messe a dimora. Anche qui il periodo dipende dalla latitudine dove ci si trova. In generale nelle regioni con clima mite si mette a dimora in autunno tra ottobre-dicembre, nelle regioni con un clima invernale rigido e nevoso l’impianto va fatto nel periodo della tarda primavera per evitare la rottura dei rami sotto il peso della neve ed altri danni per il freddo.
Si ricorda che l’operazione di trapianto va eseguita con molta delicatezza, evitando di disturbare le radici, in quanto il cipresso è una pianta che mal sopporto questa operazione.
Per i dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.




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