Un Mondo Ecosostenibile
ErbaceeSpecie Vegetali

Urtica urens

Urtica urens

L’ ortica minore o ortica annua (Urtica urens L., 1753) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Urticaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Hamamelididae,
Ordine Urticales,
Famiglia Urticaceae,
Genere Urtica,
Specie U. urens.
Sono sinonimi i termini:
– Urtica atlantica Blume;
– Urtica cubensis Klotzsch;
– Urtica cubensis Klotzsch ex Herder;
– Urtica minor Garsault;
– Urtica minor Lam.;
– Urtica minor Moench, 1794;
– Urtica monoica Gilib.;
– Urtica ovalifolia Stokes;
– Urtica parvula Blume;
– Urtica quadristipulata Dulac;
– Urtica trianae Rusby.
All’interno di questa specie si riconoscono due varietà:
– Urtica urens var. iners (Forssk.) Wedd.;
– Urtica urens var. urens.

Etimologia –
Il termine Urtica proviene da úro bruciare, infiammare: riferimento al bruciore causato dal contatto con i peli urticanti.
L’epiteto specifico urens viene sempre da uro bruciare: sempre per la presenza di peli urticanti che provocano bruciore.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ ortica minore è una pianta nativa dell’Eurasia e del Nord Africa presente in alcune regioni, comprese le regioni himalayane di Kalimpong, Darjeeling e Sikkim in India e può essere trovato in Nord America, Nuova Zelanda e Sud Africa come specie introdotta.
In Italia è comune sull’arco alpino, soprattutto nei pressi degli alpeggi in prossimità dei cumuli di letame, dove la presenza di azoto è abbondante.
Il suo habitat è quello degli ambienti ruderali fortemente eutrofizzati, presso le case e le malghe, dal livello del mare a 1500 m circa (raramente fino ai 2000 m sulle montagne dell’Italia mediterranea.

Descrizione –
L’ Urtica urens è una pianta erbacea annuale, monoica, alta tra i 10 e i 60 cm.
Ha foglie di colore verde chiaro, ovali, opposte e seghettate, densamente provvisti di peli urticanti su entrambi i lati.
I fiori sono piccoli, unisessuali, verdi giallognoli, riuniti in infiorescenza a spiga pendula, ascellari e bisessuali.
Il periodo di fioritura è da maggio a novembre in funzione della sua distribuzione latitudinale ed altitudinale.

Coltivazione –
L’Urtica urens è una pianta annuale che in molte aree viene raccolta allo stato naturale per uso locale come cibo, medicina e fonte di materiali.
Le foglie di questa pianta hanno peli urticanti, che causano irritazione alla pelle. La sostanza responsabile della proprietà urticante e termolabile tanto che le foglie cotte risultino commestibili.
La pianta predilige terreni ricchi di azoto e non ama l’ombra.
Le piante possono essere coltivate per usi alimentari, medicinali, per l’ottenimento di fibre o come pianta da consociazione per rendere altre piante più resistenti a insetti fitofagi.
La migliore fibra si ottiene quando le piante vengono coltivate su terreni profondi e fertili.
La propagazione avviene per seme, con semina direttamente in pieno campo o in semenzaio e successivo trapianto.

Usi e Tradizioni –
L’ Urtica urens ha in comune con l’Urtica dioica molte proprietà tra cui quelle medicinali. Si dice che i suoi peli siano anche più urticanti.
Si utilizza anche in campo alimentare. In tal senso si impiegano le giovani foglie cotte, come verdura. È un alimento molto nutriente, ricco di vitamine e minerali; viene utilizzata ottimamente come sostituto degli spinaci e può essere aggiunta anche a zuppe e stufati.
Dai giovani germogli si può ottenere una birra.
In campo medicinale le ortiche vantano una lunga storia di utilizzo nella medicina popolare.
Un tè ricavato dalle foglie è stato tradizionalmente usato come tonico e purificatore del sangue. Tutta la pianta è antiasmatica, antiforfora, astringente, depurativa, diuretica, galattogoga, emostatica, ipoglicemizzante e tonico stimolante.
Un’infusione della pianta è molto preziosa per arginare le emorragie interne ed è anche usata per trattare l’anemia, le mestruazioni eccessive, le emorroidi, l’artrite, i reumatismi e i disturbi della pelle, in particolare l’eczema.
Per via esterna la pianta viene utilizzata per curare dolori artritici, gotta, sciatica, nevralgie, emorroidi, problemi ai capelli, ecc.. tuttavia questa specie merita ulteriori studi per possibili usi contro i disturbi del sistema renale e urinario.
Il succo dell’ortica può essere usato come antidoto alle punture delle foglie e un infuso delle foglie fresche si usa come lenitivo e come lozione per le ustioni.
Con la pianta fresca, raccolta in fiore, si ottiene un rimedio omeopatico.
Questa pianta è un utile rimedio di primo soccorso; trova impiego nella cura di disturbi quali morsi e punture, ustioni, orticaria e problemi di allattamento.
Dagli steli si ottiene una forte fibra simile al lino che viene utilizzata per realizzare spago e corde.
Da questa si ottiene anche una carta di buona qualità. In tal senso la pianta va raccolta quando inizia ad essiccarsi all’inizio dell’autunno.
Tra gli altri usi si segnala che le foglie sono anche un’ottima aggiunta per la preparaione di compost e possono essere messe a bagno per 7 – 21 giorni in acqua per fare un fertilizzante liquido molto nutriente per le piante.
Questo liquido è un ottimo repellente per gli insetti.
Inoltre la pianta in crescita, consociata con altre piante, aumenta il contenuto di olio essenziale di queste, rendendole così più resistenti agli insetti nocivi.
Si ottengono anche coloranti da varie parte della pianta.
Dal punto di vista ecologico questa pianta ha un ruolo importante per alcuni insetti.
In Nuova Zelanda è anche una pianta alimentare per la farfalla Bassaris Gorilla e per la farfalla Vanessa itea.

Modalità di Preparazione –
L’ Urtica urens è una pianta di cui si utilizza tutto e può essere utilizzata per una molteplicità di usi.
In campo alimentare si utilizzano le foglie previa cottura. Tuttavia, dovrebbero essere utilizzate solo foglie giovani perché le foglie più vecchie sviluppano particelle granulose chiamate cistoliti che agiscono come irritanti per i reni.
Le foglie fresche e più giovani, sebbene abbiano peli urticanti, dopo cottura invece sono perfettamente commestibili.
Per scopi medicinali, la pianta va raccolta, preferibilmente, tra maggio e giugno, prima della fioritura e può essere essiccata per un uso successivo.
Dalle foglie infuse si ottiene un lavaggio per capelli che viene utilizzato come trattamento tonico e antiforfora; sempre dalle foglie e dai gambi si ottiene un colorante verde e dalle radici un colorante giallo.
Dai semi si ottiene un olio che viene utilizzato come illuminante nelle lampade.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/176780928/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *