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Upupa epops

Upupa epops

L’upupa comune o upupa eurasiatica (Upupa epops Linnaeus, 1758) è un uccello appartenente alla famiglia degli Upupidi.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Deuterostomia, Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Infraphylum Gnathostomata, Superclasse Tetrapoda, Classe Aves, Sottoclasse Neornithes, Superordine Neognathae, Ordine Bucerotiformes, Famiglia Upupidae e quindi al Genere Upupa ed alla Specie U. epops.
All’interno della Specie U. epops vengono riconosciute nove sottospecie che differiscono tra loro soprattutto nella taglia e nella tonalità del colore:
– Upupa epops epops, che è la sottospecie nominale, diffusa in un territorio che va da Madeira alla Cina nord-occidentale attraverso tutta l’Europa (con eccezione delle isole britanniche, della Scandinavia e dei Paesi Bassi), il Nordafrica, il Medio Oriente, l’Asia Centrale e l’India nord-occidentale;
– Upupa epops africana, presente nell’Africa centrale e meridionale, con una colorazione del piumaggio rossiccio molto più carico rispetto alla sottospecie nominale;
– Upupa epops ceylonensis che occupa un vasto areale che oltre all’isola di Ceylon comprende anche la maggior parte del Subcontinente indiano, e che si distingue per le minori dimensioni, colorazione rossiccia più carica ed assenza del colore bianco sulla cresta cefalica rispetto alla sottospecie nominale;
– Upupa epops longirostris, molto simile alla sottospecie ceylonensis, diffusa in tutto il Sud-est Asiatico fino alla porzione occidentale dell’isola di Sumatra, caratterizzata da dimensioni maggiori e piumaggio più pallido rispetto alla sottospecie nominale;
– Upupa epops major, diffusa in Africa nord-orientale, di dimensioni maggiori rispetto alla sottospecie nominale e dotata di becco più lungo ma anche più robusto, di bande caudali più sottili e di colorazione nel complesso più sbiadita e tendente al grigio, con bande alari bianche ben evidenti;
– Upupa epops marginata, endemica dell’isola di Madagascar, di dimensioni maggiori e con colorazione molto meno accesa rispetto alla sottospecie africana, rispetto alla quale presenta anche estensione assai minore del bianco sulle ali ed in particolare sulla coda;
– Upupa epops saturata che è diffusa in Giappone, Siberia, Cina e Tibet, dal colore del piumaggio molto meno acceso rispetto alla sottospecie nominale, con la quale convive nella zona occidentale del proprio areale;
– Upupa epops senegalensis, diffusa nelle aree del Sahel, dal Senegal fino al Corno d’Africa, di dimensioni minori e dalle ali di forma più tozza rispetto alla sottospecie nominale;
– Upupa epops waibeli, presente nell’Africa equatoriale, dal Camerun al Kenya, molto simile alla sottospecie senegalensis, rispetto alla quale presenta dimensioni maggiori, piumaggio più scuro e barre bianche più evidenti sulle ali;
Sono state inoltre proposte altre due sottospecie, Upupa epops minor (comprendente la popolazione sudafricana di Upupa epops africana) ed Upupa epops orientalis (comprendente la popolazione punjabi di Upupa epops epops).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’upupa è un volatile presente in un areale moltovasto che comprende la maggior parte delle ecozone paleartica ed afrotropicale: lo troviamo in gran parte dell’Europa (fatta eccezione, come detto, per le isole britanniche, i Paesi Bassi e la Scandinavia) in Africa, ad est fino al Giappone ed al Sud-est asiatico. Esemplari erratici della sottospecie saturata sono stati osservati addirittura in Alaska, nei pressi del delta dello Yukon, così come capita che vengano segnalati esemplari di questa specie anche in Inghilterra meridionale e perfino a nord fino all’Islanda.
L’habitat preferenziale dell’Upupa sono i luoghi secchi, con suolo sabbioso o terroso, presenza di vegetazione sparsa e superfici verticali (alberi morti, pali, muri, fienili, edifici abbandonati, cassette-nido o cavità fra le rocce) dove l’uccello può nidificare.
L’upupa si adatta molto bene in presenza di aree in cui è presente l’uomo per cui lo si può trovare in una vasta gamma di paesaggi rurali, come oliveti, vigne, campi coltivati, pascoli, frutteti e zone verdi urbane; la specie ha per contro abbandonato le monocolture presenti nelle pianure più fertili.
In Italia, questo uccello è presente ovunque, fatta eccezione che nell’Arco Alpino e nelle zone più elevate dell’Appennino, colonizzando le aree rurali e quelle suburbane non eccessivamente antropizzate.

Descrizione –
L’upupa ha una lunghezza che va dai 25 ai 29 centimetri, con un’apertura alare che va dai 44 ai 48 cm. ha un piumaggio inconfondibile, di colore marrone molto chiaro nella parte superiore e a strisce orizzontali bianco-nere nella parte inferiore. Il capo è provvisto di un ciuffo erettile di penne; il becco è piuttosto lungo e sottile e leggermente ricurvo verso il basso.
In volo la silhouette è caratterizzata da ampie ali arrotondate e dal lungo e sottile becco; posata appare snella, con corti piedi e testa ornata da un vistoso ciuffo erettile di penne ad apice nero. I sessi sono simili.

Biologia –
Il maschio dell’ Upupa epops, con l’inizio del periodo riproduttivo, esegue una semplicissima parata nuziale spiegando a ventaglio la cresta: un ciuffo erigibile ogni qual volta l’animale si trova in stato di agitazione.
La nidificazione avviene nelle cavità degli alberi, negli anfratti di rocce o di manufatti, quali muri a secco o edifici rurali.
Il nido emana, inoltre, un gran fetore in quanto non viene mai pulito dai rifiuti e dal liquido maleodorante emesso dall’uropigio di madre e piccoli. Questo fetore serve per tener lontano i predatori e per attirare contemporaneamente gli insetti di cui l’upupa si nutre.
La cova dura 16 giorni e durante questo periodo il maschio nutre la femmina portandole il cibo due o tre volte all’ora. La femmina, dopo la schiusa, resta con i piccoli per almeno dieci giorni anche in questo periodo tocca esclusivamente al maschio sfamare la famiglia. I piccoli si involano verso il venticinquesimo giorno, e cioè nella seconda metà di giugno. Vi possono essere anche due covate.
Una volta terminato il periodo riproduttivo, le upupe partono per i quartieri invernali con una migrazione poco appariscente. Ampiamente distribuite le distanze percorse, da poche centinaia e fino a ben 1.600 Km dal sito di inanellamento.
Il nome di questo uccello deriva dall’onomatopea latina del verso che soprattutto i maschi sono soliti emettere durante il periodo riproduttivo, e che suona come un cupo hup-hup-hup trisillabico.

Ruolo Ecologico –
L’upupa è un volatile che si nutre prevalentemente di larve di invertebrati, grossi insetti, molluschi e ragni. Tra questi in modo particolare grilli, grossi bruchi e larve, ragni, millepiedi, lombrichi, chiocciole.
Non disdegna, in certi casi, di integrare la propria dieta anche con piccoli vertebrati, quali lucertole neonate e piccoli anfibi, uova e anche nidiacei di uccelli che nidificano al suolo, oppure con materiale di origine vegetale, come bacche e meno frequentemente anche granaglie.
La ricerca da parte dell’upupa del cibo avviene al suolo ed in maniera solitaria, inserendo più volte anche fino alle narici nel terreno (o fra rocce, pile di foglie morte, sterco) il lungo becco fin quando, grazie al tatto ben sviluppato, percepisce la presenza di una galleria sotterranea: a questo punto, l’animale comincia a seguire percorsi circolari, sondando continuamente il terreno per individuare l’inquilino della galleria. Una volta trovato, l’upupa apre il becco conficcato nel suolo grazie ai potenti muscoli mandibolari, in modo tale da poter catturare la preda sottoterra: qualora non riesca ad afferrarla immediatamente, l’animale non ha problemi a scavare nel terreno raspando con le forti zampe, mettendo a nudo le gallerie o le tane in cui le prede si rifugiano per poi cibarsene.
Può succedere, anche se piuttosto raramente, che questi uccelli si nutrano al volo, sfruttando la rapidità e l’imprevedibilità del volo per catturare gli insetti, come api, calabroni o mosconi; questo succede soprattutto quando le prede sono presenti in ingenti quantità, come gli sciami di mosche nei pressi dei mucchi di letame.
Se la preda è particolarmente voluminosa, l’animale la sbatte ripetutamente al suolo o contro una roccia, in modo tale da sopraffarla ed esporne le parti tenere.
L’Upupa è una specie che tende a migrare verso sud con l’abbassarsi delle temperature, per poi ritornare in primavera: può capitare tuttavia che qualche esemplare si fermi anche durante l’inverno.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.



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