Un Mondo Ecosostenibile
Ambiente in Diretta

UNEP 2018: Pianeta sempre più squilibrato

UNEP 2018: Pianeta sempre più squilibrato

Stando all’ultimo rapporto dell’UNEP entro il 2050 2,5 miliardi di persone migreranno verso le città con un degrado ulteriore delle aree interne e delle risorse naturali. In questo modo la percentuale mondiale di abitanti dei centri urbani salirà dal 54% del 2015 al 66%, pari ai due terzi della popolazione mondiale.
La gestione dei grandi centri comporterà un aumento del consumo delle risorse disponibili ed effetti disastrosi sulle risorse naturali. Questi i dati inequivocabili dell’ultimo rapporto del Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP).

 

Tutto questo, secondo l’UNEP, comporterà il consumo di materiali per la crescita dei centri abitati e l’aumento dei sistemi energivori propri di questi immensi aggregati umani.
È oramai evidente il fallimento di un teorema economico basato su modelli industriali ed agricoli fondati su mercati, grandi concentrazioni e percorrenze commerciali.
Sono falliti, nel settore agricolo, i Programmi di Sviluppo Rurale mentre sono inesistenti le Politiche Rurali di aggregazione e strutturazione sociale e di tutela e salvaguardia ecologica.
Occorrono nuove strategie, spiegano gli esperti. Ogni anno le risorse che la Terra è in grado di rigenerare da sola si esauriscono sempre prima: il cosiddetto Overshoot Day è stato raggiunto il 2 agosto (era l’8 agosto nel 2016, il 13 agosto nel 2015, il 19 nel 2014 , il 20 nel 2013, il 22 nel 2012, il 27 settembre nel 2011, il 21 agosto nel 2010 e il 25 settembre 2009). Insomma adesso occorrono1,7 pianeti per soddisfare i consumi globali.
Secondo lo studio lo studio delle Nazioni Unite questo squilibrio urbanistico riguarderà soprattutto: India (404 milioni di nuovi abitanti delle città), Cina (292 milioni) e Nigeria (212 milioni).
Tra erosione urbanistica ed infrastrutturale e errato modello agroalimentare lo sfruttamento del territorio (con l’attuale crescita del 2% annuo) passerà da un milione di chilometri quadrati a 2,5 milioni nel 2050.
Eppure la miopia delle politiche mondiali, tra cui “brilla” quella italiana, parla in gran parte il linguaggio fatto di PIL, Indici Finanziari, Mercati, ecc.; tutti aspetti legati proprio ad un morente modello socioeconomico fatto di contraddizioni, stupidità ed assoluta assenza di principi Etici, Scientifici e che, alla fine, stanno privando l’uomo del più grande benessere: la realizzazione della Persona.

Guido Bissanti




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *