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Musca domestica

Musca domestica

La mosca domestica (Musca domestica Linnaeus, 1758) è un insetto appartenente alla famiglia dei Muscidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Ramo Bilateria,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Tracheata,
Superclasse Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Endopterygota,
Superordine Oligoneoptera,
Sezione Panorpoidea,
Ordine Diptera,
Sottordine Brachycera,
Coorte Cyclorrhapha,
Sezione Schizophora,
Sottosezione Calyptratae,
Superfamiglia Muscoidea,
Famiglia Muscidae,
Sottofamiglia Muscinae,
Genere Musca,
Specie M. domestica.
Sono sinonimi i termini:
– Musca contigua Walker, 1853;
– Musca harpyia Harris, 1869;
– Musca vicina Macquart, 1851.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La mosca domestica è un insetto diffuso in ogni continente, dove accompagna l’uomo quasi ovunque ad eccezione dell’estremo Nord e dell’estremo Sud del continente americano.
Si ipotizza che questa specie si sia evoluta all’inizio dell’Era cenozoica, circa 65 milioni di anni fa e che abbia avuto origine nella regione paleartica, in particolare nel Medio Oriente. Data la loro stretta relazione commensalistica con la specie umana, le mosche probabilmente devono la loro diffusione su scala mondiale a movimenti di co-migrazione con l’uomo.
Il suo habitat è, prevalentemente quello degli insediamenti umani soprattutto in aree con maggiore presenza di rifiuti, sostanze organiche in decomposizione, ecc..

Morfologia –
La Musca domestica, allo stadio adulto, è lunga generalmente da 6 a 7 mm, con un’apertura alare da 13 a 15 mm.
Le femmine tendono ad avere un’apertura alare più grandi dei maschi, mentre i maschi hanno gambe relativamente più lunghe. Le femmine tendono a variare di più in termini di dimensioni e vi è una variazione geografica con individui più grandi a latitudini più elevate.
Questo insetto ha una testa fortemente convessa davanti e piatta e leggermente conica dietro. Nel maschio la coppia dei grandi occhi composti quasi si tocca mentre sono più separati nella femmina. Hanno tre occhi semplici (ocelli) e un paio di antenne corte. Le mosche domestiche elaborano le informazioni visive circa sette volte più rapidamente degli umani, consentendo loro di identificare ed evitare i tentativi di catturarle o schiacciarle, poiché vedono efficacemente i movimenti dell’uomo al rallentatore con la loro maggiore velocità di fusione dello sfarfallio.
Hanno un apparato boccale particolarmente adatto per una dieta liquida; le mandibole e le mascelle sono ridotte e non funzionali, e gli altri apparati boccali formano una proboscide retrattile e flessibile con una punta carnosa allargata: il labello. Questa è una struttura spugnosa caratterizzata da molte scanalature, chiamate pseudotrachee, che aspirano i fluidi per azione capillare. Viene anche usata per distribuire la saliva per ammorbidire cibi solidi o raccogliere particelle sciolte.
Le mosche domestiche hanno chemocettori, organi del gusto, sui tarsi delle zampe, per cui possono identificare cibi come gli zuccheri camminandoci sopra. Le mosche domestiche sono spesso viste pulire le gambe strofinandole insieme, consentendo ai chemocettori di assaporare di nuovo qualunque cosa camminino dopo. Alla fine di ogni gamba c’è un paio di artigli, e sotto di loro ci sono due cuscinetti adesivi, i pulvilli, che consentono alla mosca domestica di camminare su pareti e soffitti lisci usando le forze di Van der Waals. Gli artigli aiutano la mosca domestica a staccare il piede per il passaggio successivo. Le mosche domestiche camminano con un’andatura comune su superfici orizzontali e verticali con tre gambe a contatto con la superficie e tre in movimento. Sulle superfici invertite, alterano l’andatura per mantenere quattro piedi attaccati alla superficie.
Le mosche domestiche atterrano su un soffitto volando direttamente verso di esso; appena prima di atterrare, fanno un mezzo rollio e puntano tutte e sei le gambe verso la superficie, assorbendo l’urto con le zampe anteriori e attaccandosi un attimo dopo con le altre quattro.
Il torace ha tonalità di grigio, a volte anche nero, con quattro bande longitudinali scure di larghezza uniforme sulla superficie dorsale. Tutto il corpo è ricoperto di peli corti.
Come altri Ditteri, le mosche domestiche hanno solo un paio di ali; quella che sarebbe la coppia posteriore è ridotta a piccole cavezze che aiutano la stabilità del volo. Le ali sono traslucide con una sfumatura giallastra alla base. La vena mediale (M1 + 2 o quarta vena lunga) mostra una brusca curva verso l’alto. Ogni ala ha un lobo nella parte posteriore, il calipetro, che copre la cavezza.
L’addome è di colore grigio o giallastro con una striscia scura e macchie scure irregolari ai lati. Questo ha 10 segmenti che portano degli spiracoli per la respirazione. Nei maschi, il nono segmento porta un paio di fermagli per la copulazione e il 10 ° porta cerci anali in entrambi i sessi.
La larva misura dai 9,5 ai 19,1 millimetri.
L’identificazione delle larve usa una classificazione per stadi. Nel primo stadio la larva è lunga 2–5 mm; nel secondo stadio 6–14 mm; nel terzo stadio 15–20 mm. Rispettivamente queste fasi per le mosche domestiche vengono raggiunte in circa 2-3 giorni, 3-4 giorni e 4-6 giorni dalla deposizione delle uova.
Questa specie può essere confusa con altre specie simili, come la Fannia canicularis, la Stomoxys calcitrans ed altri membri del genere Musca come M. vetustissima ed altri generi come M. shanghaiensis, M. violacea e M. varensis.
L’identificazione sistematica delle specie può richiedere l’uso di chiavi tassonomiche specifiche della regione e può richiedere dissezioni delle parti riproduttive maschili per la conferma.

Attitudine e Ciclo biologico –
La Musca domestica è in grado di riprodursi con estrema facilità sia per la capacità di deporre le uova all’interno di qualsiasi materiale di natura biologica in decomposizione, sia per la velocità con cui le larve raggiungono lo stato di individuo adulto, diventando a loro volta capaci di riprodursi in circa dieci giorni.
Durante il suo ciclo vitale, che in condizioni ottimali di cibo e ambiente può variare da 2 a 4 settimane, questo insetto è in grado di deporre fino a 1000 uova (500 alla volta in gruppi da 150-200 ciascuno ogni 3-4 giorni).
La femmina può deporre, in media, da poco meno di un migliaio di uova a molte di più in deposizioni di 100-150; le schiuse avvengono di solito entro 48 ore; le larve, secondo la temperatura, l’umidità e l’idoneità del substrato, maturano in pochi giorni o in qualche settimana.
In generale l’intero ciclo biologico delle mosche ha una durata che varia da 8-10 a 45-50 giorni.

Ruolo Ecologico –
La mosca domestica si diffonde e si moltiplica soprattutto in funzione della grande disponibilità di cibo nelle vicinanze degli insediamenti umani e dell’abbondanza di rifiuti che possono ospitare le larve; questi fattoti insieme all’elevata fecondità delle femmine, sono alla base della notevole diffusione della specie.
Per nutrirsi questo dittero, allo stadio adulto, usa una proboscide raspante per nutrirsi. I cibi solidi vengono prima cosparsi di saliva per essere sciolti e poi succhiati con la proboscide stessa. Sebbene siano mosche domestiche, generalmente confinate alle abitazioni umane, questi insetti possono volare per alcuni chilometri dal luogo in cui sono nate. Sono attive solo durante le ore diurne e di notte riposano negli angoli delle stanze o sospese al soffitto.
In condizione di clima più freddo la mosca si diffonde solo se coabitano con la specie umana, soprattutto perche hanno la tendenza ad aggregarsi e risultano difficili da cacciare via.
Soprattutto in aree ed abitazioni con condizioni igieniche deficitarie la Mosca domestica può trasmettere disparate e spesso gravi malattie (come tifo, colera, salmonellosi, shigellosi, tuberculosi, antrace, infezioni degli occhi e vermi endoparassiti). Le tecniche impiegate ed impiegabili contro le mosche sono numerosissime, anche se nessuna consente o garantisce risultati completi o definitivi (tecniche di esclusione, di cattura di massa e di lotta chimica).

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.
Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/274352637/original.jpg




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