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Cucumis metuliferus

Cucumis metuliferus

Il Kiwano, conosciuto nei paesi di origine come melone cornuto (Cucumis metuliferus E. Mey. ex Naudin), è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Cucurbitales, Famiglia Cucurbitaceae e quindi al Genere Cucumis ed alla Specie C. metuliferus.

Etimologia –
Il termine Cucumis deriva dal nome latino dato al genere cocomero. L’epiteto specifico metuliferus è alquanto incerto.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Kiwano è una pianta originaria delle regioni semiaride dell’Africa meridionale e centrale (deserto del Kalahari), con particolare riferimento al Botswana, Sudafrica, Namibia, Zimbabwe, Malawi e Nigeria. Questa pianta è stata introdotto in Australia 70 anni fa dove è divenuta spontanea.
Questa pianta viene coltivata oggi soprattutto nell’Africa tropicale, in Portogallo, in Francia, in Italia, in Israele, negli Stati Uniti, in Germania, in Cile, in Australia e in Nuova Zelanda .

Descrizione –
Il Cucumis metuliferus è una specie erbacea rampicante o strisciante lunga fino a 3 m. le foglie sono a forma di cuore con dimensioni che si aggirano intorno a 10 cm di lunghezza e 9 cm di larghezza, con 3-5 lobi e con nervature inferiori ricoperte da peli.
I fiori, sia maschili che femminili sono presenti sulla stessa pianta (pianta monoica). I fiori femminili sono di colore verde chiaro e solitari, mentre i fiori maschili sono di colore da verde a giallo e possono essere solitari o in gruppi fino a 4. I fiori maschili in genere compaiono diversi giorni prima dei fiori femminili.
I frutti sono di colorazione giallo – rossastra, che a maturazione assume una colorazione giallo-arancione, spinosi, di forma cilindrica o ellissoidale, con dimensioni di circa 6-15 cm di lunghezza e 3-6 cm di larghezza. All’interno di questi è presente una massa di semi piatti di forma ellissoidale ricoperti da una gelatina verde chiaro e polpa gelatinosa con un gusto fresco e fruttato e una consistenza simile a quella del frutto della passione.

Coltivazione –
Il Kiwano è una pianta che si riproduce esclusivamente per seme; questo viene estratto direttamente dai frutti e fatto essiccare prima della germinazione.
La germinazione viene eseguita in semenzaio riscaldato (ai primi di marzo) e messi a dimora a primavera inoltrata, quando non ci sono più rischi di gelate. I semi impiegano circa 10 giorni per germinare. La temperatura ideale di coltivazione è intorno ai 25 °C, come per i cetrioli e le angurie. Il Kiwano teme i venti freddi e ama le esposizioni in pieno sole. La tecnica di coltivazione è simile a quella delle altre cucurbitacee, come melone o anguria.

Usi e Tradizioni –
Il Kiwano è una pianta alimentare tradizionale dell’Africa. I frutti di questa pianta, insieme al Cetriolo del gemsbok (Acanthosicyos naudinianus (Sond.) C.Jeffrey ) e al Melone tsamma Tsamma (Citrullus caffer (Schrad.)) sono una fonte dissetante durante la stagione secca nel deserto del Kalahari.
Il Kiwano, nel nord dello Zimbabwe è chiamato gaka o gakachika, ed è principalmente usato come consumo diretto o in insalate; più raramente per decorazione. Può essere consumato in qualsiasi fase della maturazione, ma una giunto a super maturazione, scoppierà con forza per rilasciando i semi.
Il sapore della frutta è stato paragonato a una combinazione di banana e frutto della passione, oppure ad una combinazione di banana, cetriolo e lime.
Di questa pianta si mangiano soprattutto i frutti ed in alcune parti dell’Africa le foglie vengono usate anche come verdura. I frutti possono essere consumati sia maturi che ancora immaturi.
Quando i frutti sono ancora acerbi hanno l’aspetto e il gusto del cetriolo. I frutti maturi possono avere un dolce sapore di frutta da dessert. I frutti maturi possono anche essere aperti, asciugati al sole e consumati successivamente.
In Botswana il popolo del Kalahari San consuma i frutti dopo averli arrostiti.
In Zimbabwe le foglie giovani vengono tolte dai gambi, lavate e bollite come spinaci, allo stesso modo delle foglie di zucca di muschio (Cucurbita moschata Duchesne), aggiungendo il burro di arachidi prima di servire.
Nei paesi occidentali invece il Cucumis metuliferus è attualmente commercializzato principalmente come pianta ornamentale per i suoi frutti decorativi.
I frutti provenienti da piante selvatiche sono invece spesso amari e non commestibili. Le piante con frutti amari e non amari morfologicamente indistinguibili.
I frutti maturi amari possono rimangono intatti sulle piante, poiché né i babbuini né altri animali selvatici li mangiano. La quantità di amarezza varia nei frutti immaturi e maturi sulla stessa pianta, mentre i frutti più giovani hanno un sapore meno amaro. Il sapore amaro è dovuto principalmente alla presenza di cucurbitacine, composti amari e tossici presenti nelle Cucurbitacee. Le cucurbitacine possono causare gravi malattie e morte, a causa della loro potente azione purgante e lassativa. Cucumis metuliferus contiene cucurbitacina B, un triterpene noto per avere attività citotossiche, antitumorali e antinfiammatorie.
Nella medicina tradizionale dello Zimbabwe i frutti amari selvatici vengono considerati velenosi se assunti per via orale.
Nell’area di Mutare (Zimbabwe) le radici del Cucumis metuliferus viene utilizzata come lenitiva per i dolori dopo il parto. Nel Benin si dice che il frutto possieda proprietà medico-magiche ed è usato per trattare le febbri eruttive nei rituali del “voodoo di Sakpata”.
Inoltre il frutto decorticato, macerato nel vino di palma distillato o succo di limone, viene usato per trattare il vaiolo e le eruzioni cutanee.
Al di la delle varie tradizioni e medicine locali il frutti freschi di Cucumis metuliferus contengono per 100 g di parte edule: acqua 91,0 g, calorie 134 kJ (32 kcal), proteine 1,1 g, grassi 0,7 g, carboidrati 5,2 g, fibra grezza 1,1 g, Ca 11,9 mg , Mg 22,3 mg, P 25,5 mg, Fe 0,53 mg, tiamina 0,04 mg, riboflavina 0,02 mg, niacina 0,55 mg, acido ascorbico 19 mg.
Chiaramente i valori tendono ad oscillare in funzione della maturità del frutto, in quanto questo può essere consumato sia immaturo che maturo.
La composizione fogliare è approssimativamente la stessa di altre verdure con fogliame verde scuro.

Modalità di Preparazione –
Oltre agli usi alimentari e curativi legati alle tradizioni popolari dei paesi di origine di questa pianta il frutto del Kiwano può essere consumato in vari modi. Il sapore è agrodolce, tra il Lime ed il Frutto della Passione, di aroma molto piacevole e rinfrescante. Può essere utilizzato in macedonie, dessert, frullati, salse, cocktail o per arricchire le insalate. In generale può essere consumato aggiungendo una piccola quantità di sale o zucchero per aumentarne il sapore. Alcuni mangiano anche la buccia, che è molto ricca di vitamina C e fibra alimentare.
I frutti del Kiwano vanno conservati a temperatura ambiente intorno ai 18 °C e quindi non tenuti possibilmente in frigo.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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