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Boletus dupainii

Boletus dupainii

Il Boletus dupainii (Boletus dupainii Boud., 1902) è uno fungo raro appartenente alla famiglia delle Boletaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Basidiomycota, Classe Basidiomycetes, Ordine Boletales, Famiglia Boletaceae e quindi al Genere Boletus ed alla Specie B. dupainii.
Sono sinonimi i termini: Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang 2014 e Tubiporus dupainii (Boud.) Maire, Publ. Inst. Bot. Barcelona 3 (4): 46 (1937).

Etimologia –
Il termine Boletus è di etimologia controversa: secondo alcuni deriverebbe dal greco βωλήτης bolétes, con cui i Greci chiamavano una sorta di fungo (da βωλος bólos col significato di gleba, zolla, cespuglio, perché crescenti fra le zolle o luoghi cespugliosi); altri invece ritengono che il significato di βωλος sia da estendere a palla, poiché il cappello della maggior parte dei funghi è globoso; per altri autori ancora deriva da Bolites nome con il quale i romani indicavano i migliori funghi eduli, anche se in origine riferito ai soli ovuli (Amanita cesarea), ma ben presto utilizzato per chiamare così anche i porcini. L’epiteto specifico dupainii è stato dedicato in onore di Victor Dupain (1857-1940), micologo francese.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Boletus dupainii è un fungo che cresce gregario a piccoli gruppi nei boschi di Quercia, Castagno, condividendo, di frequente, lo stesso habitat dell’Amanita caesarea (Scop.: Fr.) Pers.. lo si può ritrovare su terreni calcarei, in boschi di latifoglie. Si tratta comunque di una specie abbastanza rara che fruttifica da agosto a ottobre soprattutto in boschi di latifoglia, sotto faggio.

Riconoscimento –
Il Boletus dupainii è un fungo che si determina a prima vista per il colore del cappello rosso vivo brillante, rosso ciliegia, che si stacca e contrasta nettamente con il colore smorto della lettiera delle foglie autunnali. Il cappello, che può avere un diametro fino a 11 cm, da giovane si presenta emisferico poi convesso, con cuticola eccedente, leggermente vischiosa a tempo umido e di un colore rosso carminio, che al tocco vira verso il blu, con la superficie brillante come se la cuticola avesse subìto una laccatura. I pori sono di colore rosso arancio, piccoli, da rotondi a leggermente poligonali. Si macchiano di blu al tocco e con solfato ferroso virano al verde. I tubuli sono di colore giallo-verde, lunghi, aderenti al gambo o sinuato-uncinati. Il gambo è ingrossato alla base, con decorazione costituita da puntinatura rosata, raramente presente un reticolo rosso, ma solo sulla parte alta sotto l’inserzione dell’imenio. La carne risulta molle nel cappello e più soda nel gambo, gialla sotto i tubuli, con sfumature rosse sotto la cuticola; per il resto gialla virante al blu alla rottura, con odore: debole, impercettibile e sapore dolce. All’analisi microscopica si notano delle spore di 10-15 x 5-8 µm, giallo-verdi in massa, lisce, fusiformi.

Coltivazione –
Non risultano casi di coltivazione o tentativi di coltivazione di questo fungo.

Usi e Tradizioni –
Il Boletus dupainii dal caratteristico colore rosso cangiante è un fungo molto raro per cui si raccomanda di evitarne assolutamente la raccolta, anche perché trattasi di una specie di mediocre commestibilità. Questo fungo fu identificato dal farmacista e micologo francese Jean Louis Émile Boudier, il quale con l’epiteto dupainii lo ha inquadrato per la prima volta nel genere Boletus. Tale binomio, salvo la parentesi di Tubiporus dupainii (Boud.) Maire, ha contraddistinto la specie fino all’avvento delle analisi filogenetiche le quali hanno dimostrato che tale fungo, insieme a varie altre specie a pori rossi, appartiene a un genere diverso da Boletus ed è stato pertanto segregato nel neogenere Rubroboletus Kuan Zhao & Zhu L. Yang. Al riguardo persistono tuttora discordanze tra i vari autori su quale nome prioritario debba avere questa specie. Tutte le ricombinazioni in Suillellus di Blanco Dios riferite a taxa diversi da queletii e luridus sono prive di supporto filogenetico e quindi risulterebbero non valide. Ne consegue che attualmente la collocazione corretta di Boletus dupainii dovrebbe essere nel genere Rubroboletus.

Modalità di Preparazione –
È un fungo commestibile solo dopo adeguata cottura ma non riveste particolare interesse culinario anche perché, per la sua rarità, non andrebbe raccolto.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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