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Biodiversità e Bioetica

Biodiversità e Bioetica

Prima di affrontare la delicata relazione tra Biodiversità e Bioetica è necessario focalizzare l’attenzione su alcuni termini, tra questi il concetto di Etica.

L’etica (il termine deriva dal greco έθος, ossia “condotta”, “carattere”, “consuetudine”) è quella branca della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati. Si può anche definire l’etica come la ricerca di uno o più criteri che consentano all’individuo di gestire adeguatamente la propria libertà; essa è inoltre una considerazione razionale, dei limiti entro cui la libertà umana si può estendere.
Ma Libertà non è un termine statico ma di movimento; movimento rispetto a qualcosa o qualcuno. Termine sottoposto a verifica della propria autonomia (fisica e spirituale) correlata all’autonomia di altri esseri, cose e fattori. La libertà è quindi sottoposta a regole ed ogni regola è sottoposta alla conoscenza. In definitiva non ci può essere Etica senza Conoscenza.Adesso soffermiamoci sul concetto di Epistemologia.
L’epistemologia è quella branca della filosofia che si occupa delle condizioni sotto le quali si può avere conoscenza scientifica e dei metodi per raggiungere tale conoscenza, come suggerisce peraltro l’etimologia del termine, il quale deriva dall’unione delle parole greche “episteme” (scienza, conoscenza certa) e “logos” (discorso). In un’accezione più ristretta l’epistemologia può essere identificata con la filosofia della scienza, la disciplina che si occupa dei fondamenti delle diverse discipline scientifiche.
Ma quali sono i Principi che hanno generato l’Epistemologia moderna? Essa si è fondata, fino ad oggi sui postulati del Pensiero filosofico Illuministico.
Sappiamo che l’Illuminismo nasce e si sviluppa tra la rivoluzione inglese (1688) e la rivoluzione francese (1789). Esso, tra gli altri principi volle affermare con forza, tra gli altri, due aspetti:
1) esaltazione della ragione, il cui campo d’indagine deve però restringersi alla realtà scientificamente accertabile, tralasciando qualsiasi tipo di speculazione metafisica o religiosa;
2) il riesame critico della storia, il rifiuto dell’autorità della tradizione considerata fonte di pregiudizi e avvallo di istituzioni prive di fondamento razionale.
Nell’affermare ed applicare questi principi il Pensiero Illuministico si è comportato similmente alla capacità cognitiva dei nostri occhi. Se analizziamo lo spettro della radiazione elettromagnetica ci accorgiamo che noi abbiamo la possibilità di individuare una grandezza di valori che si aggira intorno a 4 . 10-7.
È di certo una percezione limitata per poter affermare che col nostro visus comprendiamo tutta la realtà che ci circonda. Equivale a dire che se dovessi tradurre in realtà e razionalizzare solo quello che vedo mi sfuggirebbe (razionalmente) quasi tutto.
L’applicazione esasperata del pensiero illuministico (pur se filosofia utilissima per uscire dalle paludi del medioevo) ha però condotto l’uomo ad una visione parziale del Cosmo. Visione, che tradotta in cultura, scienza e tecnica ci ha fatto costruire una logica del Sistema Umano lontana e trasversale alla logica dei Sistemi Biologici.
Ciò che accomuna le due logiche è il fabbisogno Energetico.
Proprio seguendo queste due “scuole di pensiero” i due sistemi si sono evoluti con modelli differenti.
Per fare un esempio chiarificatore possiamo affermare che i sistemi umani hanno sperimentato modelli meccanicistici per trarre energia e movimento (come il ciclo otto dei motori a scoppio); i sistemi biologici si sono avvalsi (nella maggior parte dei casi) del ciclo di Krebs.
I due sistemi presiedono entrambi alla produzione di energia partendo da sostanze ossidabili ma mentre il ciclo otto si preoccupa al limite di ottenere un buon rendimento, il ciclo di Krebs si preoccupa di ottenere energia, accumulandola, adeguandosi ai differenti sistemi con un modello a complessità organizzata che la moderna tecnologia non è ancora in grado di emulare.
La sostanziale differenza tra i due sistemi risiede nel fatto che i Sistemi Biologici si sono dovuti adeguare e SINCRONIZZARE alla più complessa macchina termodinamica che esista: il Pianeta Terra; realizzando sistemi a massima variabilità, a minor livello energetico e quindi con maggior rendimento.
I sistemi umani si fondano su modelli ad alta specializzazione, con elevati consumi energetici ed in definitiva con bassi rendimenti (inquiniamo troppo).
Nella matrice quadridimensionale su cui si fonda la macchina termodinamica Pianeta Terra noi siamo ancora primitivi e grezzi.
Ora, richiamando brevemente i principi della termodinamica, ci accorgiamo che i Sistemi Biologici si sono complessizzati al fine di innalzare al punto massimo possibile il rendimento energetico che deriva dall’utilizzo dell’energia solare e di quella contenuta nel nostro pianeta.
Nei sistemi biologici ogni singolo organismo si comporta come una macchina termodinamica. Ogni singola macchina termodinamica del sistema biologico si avvale non solo dell’energia solare e terrestre ma anche degli “scarti di lavorazione” di altri organismi funzionando in defintiva come un “Unico Organismo Vivente”.
Quello che fino ad oggi non si comprendeva (dalla Politica alla Ricerca) è che ogni organismo è utile al servizio degli altri.
Togliendone uno vado a decremento del funzionamento dell’intero sistema e più pezzi perdo più funziona male il mio Ecosistema.
In definitiva: quel valore dell’Entropia che nei sistemi termodinamici biologici assume determinati valori, man mano che il sistema si degrada (perde pezzi) va crescendo sempre di più a discapito del rendimento complessivo della nostra macchina biologica. Per usare un termine tanto e purtroppo caro nelle nostre città, un ecosistema degradato usa male l’energia a disposizione e quindi inquina di più. Il valore crescente dell’Entropia rappresenta per tutti i sistemi termodinamici una scala di misura dell’inquinamento e dell’inefficienza energetica.
Ora i sistemi umani hanno interagito trasversalmente sui sistemi biologici proprio perché non ne hanno compreso la logica ed il modello.
Abbiamo (e purtroppo lo facciamo ancora) pensato per lungo tempo che alcune parti dell’ambiente potevano essere sfruttate a nostro piacimento creandoci ricchezza; abbiamo eliminato altre parti, così come nell’agricoltura specializzata, o aggredendo ogni giorno ed indiscriminatamente porzioni di territorio.
Abbiamo agito come quel meccanico che nello smontare una macchina alla fine gli avanzano pezzi e non ne capisce ne la funzionalità ne l’utilità.
I nostri modelli di Sviluppo sono oramai preistorici, non si possono adeguare alle esigenze del più avanzato e perfetto modello Ecosistemico.
La cultura razionalista (fondata sul pensiero illuministico) sviluppatasi fino ai giorni nostri è riduzionista; non è più idonea alle esigenze dei tempi nuovi.
L’uomo è promotore del progresso ma non può avere la presunzione che questo vada nella direzione esatta fino a quando indaga il mondo solo con gli occhi del personale tornaconto. Questa equazione è oramai insufficiente allo sviluppo della futura umanità.
Dobbiamo iniziare a vedere il sistema mondo come un complesso manifestarsi di forme energeticamente complesse. La Biodiversità è una forma energetica a complessità organizzata. Il livello energetico di ogni piccola monade dell’ecosistema è correlato alla monade più prossima ma anche a monadi spaziotemporalmente distanti. Non si può entrare ed uscire da questo modello ipercomplesso con la facilità e la disinvoltura con cui si entra od esce da una stanza. Ogni volta che entriamo od usciamo da queste stanze ne cambiamo irreversibilmente l’aspetto e la funzionalità.
In definitiva Sistemi Ecologici e Sistemi Economici (notare lo stesso prefisso ECO) devono muoversi sullo stesso piano e visto che non possiamo agire su quelli biologici dobbiamo necessariamente farlo su quelli socioeconomici.
Dobbiamo rivedere sostanzialmente il nostro modo sensibile e quindi comportamentale nei riguardi del mondo. Dove Sistema Politico, Sistema Scientifico e Sistema Sociale siano le tre funzioni di una sola Logica.
L’equazione Illuministica che affermava:
“Esaltazione della ragione, il cui campo d’indagine deve però restringersi alla realtà scientificamente accertabile, tralasciando qualsiasi tipo di speculazione metafisica o religiosa”.
Deve essere riconvertita in:
“Uso prudente della ragione, il cui campo d’indagine deve spaziare su tutte le realtà, le esperienze e le culture; ridando dignità alla speculazione metafisica”.
Siamo giunti alla soglia di quel gradino della storia dove l’orizzonte è talmente ampio che i segreti della materia superano il finito per ricongiungersi all’Infinito.
Il lento ma inesorabile procedere ed evolversi della civiltà umana ha portato il Sistema Uomo a collidere con l’Ecosistema.
Così come succede nello scontro tra galassie i due sistemi subiranno questa mutua influenza modificando ogni precedente Equilibrio e Conoscenza in una forma Etica e Culturale nuova.
Possiamo affermare come Tommaso D’Aquino che: “Tutta la nostra conoscenza può soltanto aprire la porta su nuove domande e ogni scoperta è soltanto l’inizio di una nuova scienza” ma è anche più esatto affermare, sempre su suggerimento del filosofo e teologo italiano, che: «Tu non possiedi la Verità, ma è la Verità che possiede te.»

Guido Bissanti