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Undaria pinnatifida

Undaria pinnatifida

Il wakame (Undaria pinnatifida Harvey (Suringar), 1873) è un’alga bruna appartenente alla famiglia delle Alariaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Chromista,
Superphylum Heterokontophyta,
Phylum Ochrophyta,
Classe Phaeophyceae,
Sottoclasse Fucophycidae,
Ordine Laminariales,
Famiglia Alariaceae,
Genere Undaria,
Specie U. pinnatifida.
È basionimo il termine:
– Alaria pinnatifida Harv..
Sono sinonimi i termini:
– Alaria amplexicaulis Martens, 1866;
– Ulopteryx pinnatifida (Harvey) Kjellman, 1885;
– Undaria pinnatifida f. distans (Miyabe & Okamura) Yendo;
– Undaria pinnatifida f. narutensis Yendo;
– Undaria pinnatifida f. subflabellata Suringar;
– Undaria pinnatifida f. typica Yendo;
– Undaria pinnatifida var. distans Miyabe & Okamura;
– Undaria pinnatifida var. elongata Suringar, 1872;
– Undaria pinnatifida var. vulgaris Suringar, 1872.

Etimologia –
Il termine Undaria è di origine incerta.
L’epiteto specifico pinnati fida viene da pinna penna e da findo fendere: con foglie divise come una penna.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Undaria pinnatifida è un’alga bruna originaria dei mari dell’Estremo Oriente (arcipelaghi del Giappone), con un’ampia diffusione tanto che è stata inserita nell’elenco delle 100 tra le specie invasive più dannose al mondo. Questa specie, infatti, si è diffusa come epifita con il traffico di ostriche vive in Pacifico, Atlantico Nord Orientale (dalla Norvegia alla Spagna) ed in Mediterraneo. È presente nel mediterraneo e nell’adriatico dove è arrivata nella laguna di Venezia nel 1992, attorno alla città di Chioggia, diffondendosi prima nel bacino Sud e successivamente in tutta la laguna. In molte aree durante il periodo favorevole raggiunge densità tali da apparire come cinture continue attorno a rive e secche caratterizzate da bassi fondali.
Il suo habitat marino ove prospera meglio è quello delle zone con correnti rapide, tanto che le fronde più tenere provengono proprio dalle acque più turbolente; qui cresce in acque profonde dai 6 ai 12 metri. Qui le lunghissime fronde raggiungono la superficie anche su fondali superiori al metro e mezzo, ostacolando talvolta la navigazione di piccoli natanti e dando la sensazione di fondali più bassi di quelli effettivamente presenti. Quest’alga colonizza massicciamente substrati solidi coerenti posti negli orizzonti medi ed inferiori del mesolitorale, fino all’inizio del piano infralitorale.
Nel periodo estivo regredisce fino a sparire completamente quando l’acqua raggiunge le temperature maggiori, ma già nel periodo primaverile queste alghe appaiono evidentemente al termine del loro ciclo, ed i talli iniziano a deperire e decomporsi progressivamente.

Descrizione –
L’Undaria pinnati fida è un’alga bruna fogliforme di grande dimensioni, il cui tallo raggiunge i 120-140 cm di lunghezza. Si ancora saldamente al substrato con una porzione basale allargata, robusta e fortemente aderente, che si continua nella parte iniziale della fronda formata da un colletto ripiegato più volte, a guisa di fisarmonica.
La parte centrale e distale dell’alga, di aspetto foglioso, nastriforme ed appiattito, presenta digitazioni laterali più o meno allungate. Il tallo è di colore bruno rossiccio, carnoso, e risulta viscido al tatto per la presenza di un muco superficiale.

Coltivazione –
Il wakame è un’alga la cui raccolta viene praticata in primavera con una barca e un lungo rastrello o gancio attaccato ad una fune che, attorcigliandosi, stacca le alghe dalla roccia cui aderiscono. Quest’alga, in genere, prospera in correnti rapide, e le fronde più tenere provengono proprio dalle acque più turbolente.
Le alghe portate a riva, si fanno seccare e vengono imballate o immerse brevemente in acqua bollente e subito dopo in acqua fredda, per poi essere messe a seccare appese ad una fune.

Usi e Tradizioni –
L’ Undaria pinnatifida, conosciuta in Cina come: 裙带菜, qúndàicài; come 미역, miyeok, in Corea del Sud e come 若布, ワカメ, wakame, in Giappone.
Quest’alga è simile alle kombu, con il quale nome si indicano alghe commestibili appartenenti al genere Laminaria. Dalla metà degli anni ottanta, riscontrando interesse economico per gli impieghi alimentari e cosmetici, l’alga è oggetto di colture lungo le coste Bretoni del Finistère nel nord della Francia.
L’ Undaria pinnatifida è un’alga che trova impiego si in campo alimentare che in campo medico e cosmetico.
Dal punto di vista nutritivo la wakame ha molte delle proprietà benefiche della kombu, ma si differenzia da essa per un contenuto di iodio di circa 10 volte inferiore. È ricca di calcio e di grandi quantità di vitamine del gruppo B e di vitamina C, nonché di magnesio e ferro. È ricca, in particolar modo, di sali minerali, acido folico, oligoelementi, Vitamine A, E, PP, C, gruppo B, niacina, acido pantotenico, fosforo, e contiene ottimi livelli di riboflavina.
Le proteine hanno un contenuto medio di 16,3 grammi per etto, anche il profilo degli aminoacidi e gli indici di qualità proteica sono elevati. Quest’alga contiene tutti gli aminoacidi essenziali che contribuiscono per il 47.1% al contenuto proteico.
In particolare è presente un carotenoide: la fucoxantina che, oltre a stimolare la produzione di acido docosaesaenoico (DHA), che esercita un’azione antitrombotica e aumenta la sensibilità delle cellule all’insulina, favorisce l’eliminazione del grasso corporeo in eccesso. Sono presenti anche buone quantità di iodio, che contribuisce al funzionamento ottimale della tiroide e stimola il metabolismo basale dell’organismo.
Per la particolare composizione a quest’alga vengono attribuite proprietà curative benefiche per i capelli, per le unghie e per la pelle. Favorisce l’eliminazione dei grassi ed è ottima per problemi di pressione alta, per i problemi cardiaci, è disintossicante per il fegato e aiuta l’organismo a depurarsi dalle scorie radioattive e dai metalli pesanti. Gli alginati, fibre colloidali di cui è ricca, proteggono e leniscono le mucose gastriche e possono trovare impiego nei casi di acidità gastrica e reflusso gastroesofageo.
Alcuni studi hanno dimostrato che i fucani hanno proprietà farmacologiche. In particolar modo i polisaccaridi solforati presenti nell’alga sono considerati agenti anticoagulanti, similmente all’eparina, ed hanno anche proprietà antibiotiche.
Iportante è anche il ruolo dell’acido alginico presente in quest’alga, che è un polisaccaride e un polimero composto da due unità distinte: acido D-mannuronico e L-galuronico. Per la sua struttura è molto simile alla pectina. A contatto con l’acqua forma un gel, la cui viscosità dipende dalla concentrazione dei phicocolloidi, dal pH e dalla presenza di elettroliti. In un ambiente acido, quale lo stomaco, l’alginato di sodio forma un denso gel colloidale che agisce formando un rivestimento gastrico. Inoltre ha un valore in calorie praticamente nullo. Poiché gli enzimi digestivi non sono in grado di disgregarlo, l’acido alginico è considerato una fibra che favorisce il transito intestinale.
Infine l’acido folico (Vitamina B9), presente in buone quantità nel wakame, rientra nella costituzione di un coenzima interessato soprattutto alla formazione degli acidi nucleici e nel metabolismo degli aminoacidi. È importantissimo per il corretto sviluppo e il mantenimento del tessuto nervoso. In sinergia con vitamina B5 e PABA può ritardare l’ingrigimento dei capelli.
L’alga Wakame è utile per chi pratica sport per contrastare l’acidosi, indotta da sforzo/esercizio fisico, e fornisce all’organismo sostanze basiche: Calcio, Potassio, Sodio, Magnesio, questi Sali Minerali che contribuiscono a garantire un’elevata capacità prestazionale e ad accelerare il recupero psico-fisico.
Non ha, inoltre, controindicazioni, non contiene sostanze dopanti e rappresenta, a tutti gli effetti, un alimento.

Modalità di Preparazione –
L’ Undaria pinnati fida è un’alga che trova impiego sia in campo medicinale,, cosmetico ed alimentare. Per le sue proprietà nutrizionali viene usata come integratore anche se, agli effetti, va considerata un vero e proprio alimento e non un integratore nel senso tradizionale.
In campo alimentare è stata utilizzata prima in estremo oriente e poi diffusa in varie parti del mondo.
In Giappone la wakame è la terza alga in ordine di popolarità, dopo la nori e la kombu. Vi sono diversi tipi e preparazioni dell’alga wakame. In questo Paese l’alga fresca scottata è venduta nei mercati con le verdure di terre appena colte. Quella destinata all’esportazione normalmente è essiccata.
La scottatura ha due scopi principali: donare alla wakame un colore verde e inibire la crescita di microrganismi che fermentano, consentendo di vendere la pianta come verdura fresca più a lungo.
In Occidente per il gusto leggero è una delle più gradite per chi non ha familiarità col sapore delle alghe. Se presa secca è simile alla kombu, ma dopo l’ammollo si differenziano notevolmente: la kombu si presenta come una larga striscia bruna, la wakame si apre a foglia verde attaccata ad una nervatura divisoria; è dalla grossezza di quest’ultima che si distingue il tipo di wakame: da foglia (di qualità superiore) o da stelo (di qualità inferiore).
Con il termine Mekabu si identifica la parte riproduttiva della wakame che si trova alla base della pianta. È ricchissima di minerali; il suo sapore forte salato e la consistenza collosa è ideale per stufati di verdure a radice. Se viene cotta in liquidi o fritta in immersione, la mekabu si apre in una forma a fiore. Si trova anche già sminuzzata e può essere usata in cottura come la kombu; è utile per problemi di emorragie interne.
Per la preparazione di piatti delicati le nervature vanno eliminate e tagliate dopo l’ammollo. Per il suo gusto delicato si combina bene con le verdure di terra ed è buona saltata con le cipolle o cotta e servita con verdure verdi bollite, oppure semplicemente ammollata e servita con cetriolo, agrumi o salse a base di aceto. Rinfrescante, è ottima come insalata estiva. Se viene leggermente tostata in forno e poi polverizzata risulta un gustoso condimento ricco di minerali indicato per il riso integrale e piatti di cereali. È anche un ingrediente prezioso per minestre e zuppe di miso; ha la proprietà di ammorbidire le fibre degli alimenti con cui viene cotta.
Col termine Ita-wakame si intendono le tenere fronde di una wakame selezionata, tagliata e seccata in fogli, come la nori; si usa tostata intera per ricoprire palle di riso o tostata e sbriciolata come condimento.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/124945277/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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