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Turnera diffusa

Turnera diffusa

La damiana (Turnera diffusa Willd. ex Schult.) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Turneraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Dilleniidae,
Ordine Violales,
Famiglia Turneraceae,
Genere Turnera,
Specie T. diffusa.
Sono sinonimi i termini:
– Bohadschia humifusa C.Presl;
– Bohadschia microphylla (Desv. ex Ham.) Griseb.;
– Triacis microphylla Griseb.;
– Turnera aphrodisiaca Ward;
– Turnera diffusa var. aphrodisiaca (Ward) Urb.;
– Turnera humifusa (C.Presl) Endl.;
– Turnera humifusa (C.Presl) Endl. ex Walp.;
– Turnera microphylla Desv.;
– Turnera microphylla Desv. ex Ham.;
– Turnera pringlei Rose;
– Turnera pumilea Poir..

Etimologia –
Il termine Turnera del genere è stato dedicato al teologo, medico, naturalista e viaggiatore inglese rev. William Turner (~1508-1568), considerato il padre della botanica inglese, autore di A New Herbal.
L’epiteto specifico diffusa viene da diffuso, sparso: per la modalità di crescita.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Turnera diffusa è un piccolo arbusto originario del Texas meridionale e presente dal Texas al Sud America, comprese le Antille. In Messico è distribuito negli stati di: Bassa California del Sud, Chihuahua, Coahuila, Sonora, Nuevo León, Hidalgo, Stato del Messico, Guerrero, Guanajuato, Michoacán, Jalisco, Zacatecas, Morelos, Nayarit, Oaxaca, Puebla , Querétaro, San Luis Potosí, Sinaloa, Tamaulipas, Veracruz, Yucatán e Quintana Roo.
Il suo habitat è quello delle associazioni vegetali; macchia xerica, foresta decidua tropicale, vegetazione dunale costiera, vegetazione secondaria, foresta decidua bassa, foresta decidua e foresta temperata; si trova in un dislivello altitudinale dal livello del mare fino a 2000 m di altitudine. I terreni in cui cresce e si sviluppa sono poco profondi, con tessitura argillosa-sabbiosa e sabbiosa. È una pianta selvatica che si trova spesso in terreni agricoli abbandonati o coltivata negli orti familiari.

Descrizione –
La Damiana è un arbusto legnoso relativamente piccolo, alto da 0,3 a 2 m, molto ramificato i cui fusti sono leggermente rossastri.
Le foglie sono semplici, piccole e rugose, alterne, aromatiche, oblunghe o rombico-ovate, lunghe da 1 a 2 cm, glabre nella pagina superiore, da tomentose a pelose nella pagina inferiore, con apice ottuso o acuto, margine seghettato, base cuneata, con piccioli privi di ghiandole; sprigionano un forte aroma quando schiacciate.
I fiori sono attinomorfi bisessuali, solitari, ascellari, lunghi da 2 a 12 mm, di colore giallo e sembrano stelle nascoste tra i rami, calice sessili senza sepalo, tubolari o campanulati a 5 lobi sottili; corolla a 5 petali, gialla, obovata o spatolata, sottile.
Fiorisce dall’inizio alla fine dell’estate.
I frutti a forma di capsula, lunghi da 4 a 5 mm; semi con arillo.

Coltivazione –
La Turnera diffusa è una pianta che si trova ad altitudini da basse a moderate ai tropici ed è resistente a circa -5 °C.
Questa pianta per essere coltivata richiede un terreno asciutto in posizione riparata, calda e soleggiata.
La propagazione avviene per seme. La semina va effettuata in semenzaio da vivaio in posizione leggermente ombreggiata. Le giovani pianti vanno poi poste in singoli vasi e trapiantate appena hanno le dimensioni utili per crescere in pieno campo.
Si può propagare anche per divisione o per talee di legno mezzo maturo.

Usi e Tradizioni –
La Turnera diffusa è una pianta che è stata utilizzata dagli indigeni fin dall’antichità; le vengono attribuite proprietà afrodisiache e psicostimolanti.
La produzione che attualmente si ottiene dipende esclusivamente dalla raccolta delle foglie dalle piante spontanee e la loro presenza è legata alle precipitazioni, di conseguenza vi è variazione nella disponibilità di materia prima (foglie) da un anno all’altro, che provoca instabilità nell’offerta. Ciò porta a un mercato permanentemente insoddisfatto, che in ultima analisi, influisce sulle percezioni dei produttori. È importante quindi realizzare piani di gestione che ne consentano un utilizzo adeguato. Questa specie, nei territori di origine, non rientra in nessuna categoria di rischio.
Questa pianta o parti di essa sono venduti come T. diffusa da fonti sia private che commerciali e risulta in gran parte essere erroneamente identificata come Turnera ulmifolia (Falsa Damiana), una specie strettamente imparentata. Questo problema diffuso è stato notato dalla comunità scientifica e ha creato molta confusione tra gli orticoltori dilettanti e professionisti allo stesso modo.
Sebbene la T. ulmifolia abbia un aspetto simile, i suoi costituenti chimici e gli usi etnobotanici sono nettamente diversi.
Uno studio scientifico, tuttavia, ha dimostrato che questa confusione è per lo più associata al commercio orticolo e non si estende in modo apprezzabile ai prodotti erboristici commerciali, la maggior parte dei quali mostra costituenti che possono essere definitivamente ricondotti a T. diffusa.
I principi biochimici presenti in questa pianta sono: damianina; tetrafillina B; gonzalitosina I; arbutina; tricosan-2-uno; acacetina; p-cimene; β-sitosterolo; 1,8-cineolo; apigenina; α-pinene; β-carotene; β-pinene; tannini; timolo; esacosanolo.
In totale, nel genere Turnera sono stati trovati 22 flavonoidi, maltolo glucoside, fenolici, sette glicosidi cianogenici, monoterpenoidi, sesquiterpenoidi, triterpenoidi, il politerpene ficaprenolo-11, acidi grassi e caffeina.
A partire dal 2006, i costituenti della damiana non sono stati identificati per i loro effetti attribuiti all’intera erba.
Le proprietà ansiolitiche di Damiana potrebbero essere dovute all’apigenina.
È stato scoperto che l’estratto di damiana sopprime l’attività dell’aromatasi, compresi i composti isolati pinocembrina e acacetina.
La damianina non è stata ancora identificata con precisione ed agirebbe verosimilmente con un meccanismo d’azione parasimpaticolitico, avendo effetti rilassanti sul sistema nervoso centrale. In realtà, ricercando fra le varie fonti, emerge che si tratta di un rimedio naturale piuttosto efficace, anche contro i deficit erettivi e capace di incrementare la massa spermatica. È da tempo approvato dalla farmacopea statunitense, mentre quella tedesca ne dà una valutazione critica.
Tra gli usi commestibili di questa pianta si utilizzano le foglie che sono usate come surrogato del tè e anche come aromatizzante nei liquori. Hanno un sapore fortemente aromatico leggermente amarognolo.
In campo medicinale un tempo era utilizzata come afrodisiaco tradizionale del popolo Maya in America Centrale. Continua ad essere considerato prezioso come afrodisiaco e tonico generale, e la sua azione tonico stimolante la rende un valido rimedio per chi soffre di lieve depressione.
L’intera pianta è un’erba amara, piccante, calda, con un sapore simile al fico.
Il suo utilizzo migliora la digestione, solleva lo spirito, calma i nervi, regola l’attività ormonale, stimola le vie genito-urinarie e ringiovanisce l’energia renale. È usata internamente per trattare l’esaurimento nervoso; ansia; depressione; debolezza in convalescenza; impotenza; eiaculazione precoce; disturbi alla prostata; infezioni urinarie; frigidità; perdite vaginali; mestruazioni dolorose; problemi della menopausa; scarso appetito e digestione; e costipazione atonica.
In campo ecologico è una pianta ospite per la farfalla Euptoieta hegesia.

Modalità di Preparazione –
La Turnera diffusa viene raccolta quando è in fiore e viene essiccata per un uso successivo.
Sul mercato viene venduta in foglie o, più comunemente, sotto forma di capsule e compresse.
Le foglie possono essere assunte come infuso oppure fumate. Se assunte in modo considerevole possono indurre lievi effetti psicotropi.
La Turnera diffusa è l’ingrediente di un tradizionale liquore messicano, che a volte viene utilizzato al posto del triple sec nei margarita. Il folklore messicano afferma che fosse usato nella margarita “originale”. La damiana margarita è popolare nella regione di Los Cabos in Messico.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/13295753/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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