Un Mondo Ecosostenibile
PesciSpecie Animali

Lipophrys pholis

Lipophrys pholis

La bavosa rospo (Lipophrys pholis Linnaeus, 1758) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia dei Blenniidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa Bilateria,
Superphylum Deuterostomia,
Phylum Chordata,
Subphylum Vertebrata,
Infraphylum Gnathostomata,
Superclasse Osteichthyes,
Classe Actinopterygii,
Ordine Perciformes,
Sottordine Blennioidei,
Famiglia Blenniidae,
Genere Lipophrys,
Specie L. pholis.
Sono sinonimi i termini:
– Blennius bufo (Lowe, 1843);
– Blennius pholis Linnaeus, 1758;
– Lipophris pholis (Linnaeus, 1758);
– Lipophrys pholys (Linnaeus, 1758);
– Pholis bufo Lowe, 1843;
– Pholis carolinus Valenciennes, 1836;
– Pholis laevis Fleming, 1828.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Lipophrys pholis è una specie con distribuzione limitata all’Oceano Atlantico nordorientale tra la Norvegia del sud e lo stretto di Gibilterra nonché alle coste dell’isola di Madera. È molto comune lungo le coste atlantiche europee tra la Gran Bretagna e l’Irlanda. Nel mar Mediterraneo è presente più di rado e limitatamente alla Spagna meridionale, dalle Isole Baleari fino a Torremolinos; altre segnalazioni per questo mare sono dovute ad altre specie di Blenniidae.
Il suo habitat marino è quello della zona intertidale, ovvero della zona di marea. Frequenta soprattutto fondali rocciosi, si trova su fondi mobili sono se coperti da densa vegetazione acquatica. Durante la bassa marea si trova nelle pozze di marea o tra le alghe umide.

Descrizione –
La bavosa rospo è un pesce che si riconosce per avere un corpo cilindrico, allungato, viscido e senza scaglie; linea laterale evidente e che può arrivare eccezionalmente fino a 16 – 18 cm.
Ha un colore di fondo che può variare dal beige, grigio-marrone o verdastro, spesso a seconda del substrato. Generalmente maculato con fasce verticali scure, più o meno visibili. A volte è presente una macchia scura, simile ad un ocello, dietro l’occhio. I maschi durante il periodo riproduttivo sono molto scuri. La mascella è sempre chiara. Un punto rosso scuro – nero si trova tra il primo e il secondo raggio spinoso della dorsale. Punti e macchie chiari e scuri sono disposti sul corpo, sulle pinne e sul capo.
La testa è massiccia, con il profilo arrotondato e muso inclinato in avanti. Gli occhi sono grandi e sporgono dal profilo del capo.
Questo pesce non dispone di tentacoli sopraciliari, ma ha delle appendici dermiche sulle narici anteriori con almeno nove rami. Alcuni adulti anziani sviluppano una cresta carnosa sulla fronte.
La bocca, in posizione inferiore, è relativamente ampia ed è munita di labbra carnose. Sono presenti dentini piccoli e cilindro-conici, seguiti 2 canini evidenti per ogni mascella.
L’unica pinna dorsale è alta e regolare, tranne una modesta incavatura che permette una distinzione in due parti; la prima parte ha 12 raggi spinosi e la seconda 18(19) raggi molli. Le pinne pettorali hanno 13 raggi, sono ampie, appuntite e si estendono quasi fino all’ano. Le pinne pelviche, posizionate sotto la gola, sono formate da due lunghi e robusti raggi. L’anale è lunga quando la seconda parte della dorsale, inizia con due piccolissime spine tubercolate e continua con 19 raggi molli. La caudale ha il margine posteriore arrotondato.

Biologia –
Il Lipophrys pholis è una specie ovipara: la femmina depone le uova che hanno un diametro di 1,5 mm. Le uova sono demersali e aderiscono al substrato. La deposizione delle uova avviene nei mesi più caldi da aprile ad agosto. Il maschio si accoppia con diverse femmine e custodisce tutte le loro uova.
Ogni femmina depone le uova tre volte in una stagione.
Le uova vengono deposte sotto le rocce nella zona intertidale e le giovani larve possono essere comuni, nel periodo autunnale, lungo le coste.
Questa specie può vivere fino a 10 anni.

Ruolo Ecologico –
Il Lipophrys pholis è un pesce intertidale che si trova lungo le coste rocciose in acque poco profonde ma che si può incontrare nelle dighe foranee e nei relitti fino a 30 m di profondità. Questa specie può stare fuori dall’acqua riparandosi sotto rocce o alghe. È in gran parte diurno con l’alta marea e può respirare aria quando esposto alla marea in calo. In questi frangenti è in grado di “ingoiare aria” e trasferirla al corpo attraverso un esofago vascolarizzato utilizzato come fosse un organo respiratorio secondario. Il muco che copre la sua pelle lo aiuta anche in questa situazione. Resiste lunghissimo tempo (anche 10 ore) fuori dell’acqua.
Preferisce rimanere nelle pozze che si creano con la bassa marea e si riparano solo nelle fessure o sotto i massi se non possono tornare in una pozza preferita.
Il suo cibo è costituito da piccoli invertebrati bentonici, in particolare lumache, cirripedi e anfipodi, oltre ad alcune alghe. Meno importanti nella sua dieta sono granchi, policheti, isopodi, copepodi, patelle, cozze e altri piccoli molluschi.
Come la generalità dei Blenniidae non ha nessuna importanza alimentare o commerciale ma è talvolta ospite degli acquari pubblici.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Louisy P., 2016. Guida all’identificazione dei pesci marini d’Europa e del Mediterraneo. Il Castello Editore, Milano.
– Nikiforos G., 2008. Fauna del Mediterraneo. Giunti Editore, Firenze.
Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/130938092/original.jpg




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *