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Salvia officinalis subsp. lavandulifolia

Salvia officinalis subsp. lavandulifolia

La Salvia a foglie di lavanda (Salvia officinalis subsp. lavandulifolia (Vahl) Gams) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Lamiales,
Famiglia Lamiaceae,
Sottofamiglia Nepetoideae,
Sottotribù Salviinae,
Genere Salvia,
Specie S. officinalis,
Sottospecie S. O. lavandulifolia.
Sono sinonimi i termini:
– Salvia approximata Pau;
– Salvia hispanorum Lag.;
– Salvia lavandulifolia Vahl;
– Salvia lavandulifolia subsp. approximata (Pau) Figuerola;
– Salvia lavandulifolia subsp. lavandulifolia Vahl, 1804;
– Salvia lavandulifolia subsp. pyrenaeorum W.Lippert;
– Salvia lavandulifolia var. adenostachys (O.Bolòs & Vigo) Figuerola;
– Salvia lavandulifolia var. approximata (Pau) Figuerola, Stübing & Peris;
– Salvia lavandulifolia var. pyrenaeorum (W.Lippert) Figuerola, Stübing & Peris;
– Salvia lavandulifolia var. trichostachya (Font Quer ex O.Bolòs & Vigo) Figuerola;
– Salvia officinalis f. adenostachys O.Bolòs & Vigo;
– Salvia officinalis f. lavandulifolia (Vahl) Pau;
– Salvia officinalis f. pyrenaeorum (W.Lippert) O.Bolòs & Vigo, 1983;
– Salvia officinalis f. trichostachya Font Quer;
– Salvia officinalis f. trichostachya Font Quer ex O.Bolòs & Vigo;
– Salvia officinalis var. adenostachys (O.Bolòs & Vigo) Figuerola;
– Salvia officinalis var. adenostachys (O.Bolòs & Vigo) O.Bolòs & Vigo;
– Salvia officinalis var. approximata (Pau) O.Bolòs & Vigo;
– Salvia officinalis var. hispanica Boiss.;
– Salvia officinalis var. hispanorum (Lag.) Benth.;
– Salvia officinalis var. lavandulifolia (Vahl) O.Bolòs & Vigo;
– Salvia officinalis var. pyrenaeorum (W.Lippert) O.Bolòs & Vigo, 1995;
– Salvia officinalis var. trichostachya (Font Quer ex O.Bolòs & Vigo) O.Bolòs & Vigo;
– Salvia rosmarinifolia G.Don;
– Salvia tenuior Desf.;
– Salvia tenuior Desf. ex Roem. & Schult..

Etimologia –
Il termine Salvia è il nome già usato da Plinio per la Salvia officinalis, da sálvo salvare, guarire (connesso con il sanscrito sárvas integro): per le proprietà officinali.
L’epiteto specifico officinalis viene da offícina laboratorio medioevale: in quanto piante usabili in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria e simili.
Il nome della sottospecie lavandulifolia proviene dal genere Lavandula e da folia foglia per le foglie simili a quelle della Lavandula.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Salvia a foglie di lavanda è una pianta originaria dell’Europa sudoccidentale, in particolar modo della Spagna e della Francia meridionale e presente in Africa nordoccidentale, Marocco e Algeria settentrionale.
Il suo habitat è quello dei terreni rocciosi, negli arbusti della macchia mediterranea, spesso coltivata con rosmarino, Lavandula lanata e Genista cinerea.

Descrizione –
La Salvia officinalis subsp. lavandulifolia è una pianta erbacea sempreverde che può crescere fino a circa 30 centimetri di altezza e larghezza, con un portamento sdraiato.
Le foglie sono sempreverdi strette, lanceolate, di colore grigio-biancastre e lunghe meno di 50 mm. Le foglie crescono una di fronte all’altra sul gambo e sembrano crescere a grappoli. Quando le foglie vengono strofinate, gli oli emanano una fragranza simile al rosmarino.
I fiori di lavanda sono di colore lilla, lunghi 25 mm e crescono su infiorescenze corte, fiorendo per circa un mese tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate. Gli steli fioriti hanno pochissimi fiori su spirali ampiamente distanziate. Alcune varietà hanno un calice scuro.

Coltivazione –
La Salvia officinalis subsp. lavandulifolia è un arbusto sempreverde che cresce anche in natura dove viene raccolto per l’uso locale come cibo, medicina e fonte di materiali.
Viene coltivata anche per il suo olio essenziale su piccola scala in Spagna, con la maggior parte dell’olio proveniente da fonti selvatiche. Viene anche coltivata nei giardini per essere utilizzata come erba e come specie ornamentale.
Questa pianta cresce meglio nei climi temperati con estati calde e inverni miti con scarse precipitazioni invernali. In tali condizioni può sopportare temperature invernali che scendono fino a -10 °C per brevi periodi, forse anche inferiori. Se le estati non sono calde o gli inverni sono umidi, è molto più probabile che soccomba al freddo invernale.
Richiede un terreno leggero e ben drenato in posizione soleggiata.
I terreni ricchi di azoto favoriscono un’eccessiva crescita delle foglie a scapito della fioritura.
La propagazione può avvenire per seme; la semina va effettuata da metà primavera a inizio estate.
La germinazione di solito avviene entro 2 settimane. Se il seme viene posto in semenzaio il trapianto va poi effettuato in tarda primavera – inizio dell’estate. Nelle aree in cui la pianta è al limite del suo areale naturale è meglio coltivare le piante in serra per il loro primo inverno e piantarle nella tarda primavera dell’anno successivo.
Si può propagare la pianta per talea di legno semimaturo che riesce quasi in ogni momento della stagione vegetativa.

Usi e Tradizioni –
La Salvia officinalis subsp. lavandulifolia è una pianta coltivata sia per il suo olio essenziale in medicina e profumeria che come ornamentale e per usi alimentari.
È stato riscontrato che l’olio essenziale di S. lavandulifolia ha un effetto selettivo di inibizione dell’acetilcolinesterasi (per quanto riguarda le regioni del cervello in cui è stata dimostrata l’attività dell’acetilcolinesterasi, tali aree sono lo striato e l’ippocampo) con un valore di IC50 di 0,03 mg/ml. Si ritiene che la ragione principale di questa attività siano i monoterpeni 1,8-cineolo e α-pinene che hanno valori IC50 rispettivamente di 0,67 e 0,63 mM.
Uno studio del 2003 ha infatti indicato che S. o. lavandulifolia migliora il ricordo delle parole nei giovani adulti sani.
Le foglie aromatiche sono usate come adulterante per la salvia comune e sono usate come sostituti della salvia negli aromi alimentari commerciali.
Dalle foglie essiccate si ricava un tè simile alla salvia.
L’olio essenziale viene utilizzato commercialmente per aromatizzare gelati, dolci, prodotti da forno, gomme da masticare, bibite, ecc
In campo medico si usano anche le foglie che sono alterative, antisettiche, astringenti, depurative, digestive, espettoranti, febbrifughe e toniche.
Sono utilizzate internamente nel trattamento di disturbi digestivi e respiratori, problemi mestruali, infertilità, tensione nervosa e depressione.
L’uso non dovrebbe essere prescritto alle donne in gravidanza.

Modalità di Preparazione –
Della Salvia officinalis subsp. lavandulifolia si utilizzano sia le foglie che l’olio essenziale.
Le foglie possono essere raccolte secondo necessità e usate fresche, oppure possono essere raccolte prima che i fiori si aprano ed essiccate o distillate per il loro olio essenziale.
L’olio essenziale ricavato dalle foglie è utilizzato in profumeria e per profumare saponi e cosmetici.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://plant.depo.msu.ru/open/public/item/MW0746958/img/0.jpg?gbif

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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