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Prunus mahaleb

Prunus mahaleb

Il ciliegio canino oppure ciliegio di Santa Lucia (Prunus mahaleb L., 1753) è una specie arbustiva o di piccolo albero appartenente alla famiglia delle Rosacee.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Rosidae,
Ordine Rosales,
Famiglia Rosaceae,
Genere Prunus,
Specie P. mahaleb.
Sono sinonimi i termini:
– Cerasus corymbosa St.-Lag.
– Cerasus mahaleb (L.) Mill.;
– Cerasus mahaleb subsp. simonkaii (Pénzes) Terpó;
– Cerasus mahaleb var. alpina Browicz;
– Druparia mahaleb (L.);
– Padellus mahaleb (L.) Vassilcz.;
– Padellus mahaleb subsp. cupaniana (Guss.) Soják;
– Padellus mahaleb subsp. simonkaii (Pénzes) Soják;
– Padus mahaleb (L.) Borkh.;
– Padus monstrosa Dippel;
– Prunus cupaniana Guss.;
– Prunus cupaniana Guss. ex Nyman;
– Prunus mahaleb subsp. cupaniana (Guss. ex Nyman) Raimondo & Spadaro;
– Prunus mahaleb subsp. fiumana Pénzas;
– Prunus mahaleb subsp. simonkaii Pénzes;
– Prunus odorata Lam..
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti sottospecie:
– Prunus mahaleb subsp. cupaniana (Guss. ex É. Huet & A. Huet) Arcang.; presente in Italia;
– Prunus mahaleb L. subsp. mahaleb; presente in Italia.
– Prunus mahaleb f. monstrosa Dippel..

Etimologia –
Il termine Prunus viene da prunus, in Plinio, latinizzazione del greco προῦμνη proúmne susino, pruno in Teofrasto e Dioscoride, probabilmente derivato da una lingua pre-greca dell’Asia Minore, vedi anche prunum prugna, susina dal greco προῦνον proúnon in Galeno.
L’epiteto specifico mahaleb è un termine con cui originariamente gli arabi medievali si riferivano a una pianta di identità incerta.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il ciliegio canino è una pianta decidua dell’Europa meridionale. Il suo areale si sviluppa attorno al Mar Nero; è presente in quasi tutta l’Europa centro-meridionale, dalla Polonia al Portogallo e da est all’Ucraina e alla Grecia e fino alle regioni del sud Italia, dove è presente in tutte le regioni salvo che in Sardegna; in Sicilia è presente ad altitudini maggiori.
Dalle regioni del Caucaso, Iran settentrionale, Armenia e Turchia meridionale si spinge in Asia occidentale, Siria, Iran, Kirghizistan e Pakistan e poi presente anche in Africa settentrionale e Marocco.
Il suo habitat è quello dei boschi radi, macchie, siepi, nei mantelli di boschi termofili, anche pionieri, su suoli di solito calcarei e spesso sassosi, dal livello del mare a 800 m circa (ma in Sicilia arriva fino a 1900 m) e fino a 2.300 m nella sua parte dell’areale più meridionale ed orientale.

Descrizione –
Il Prunus mahaleb è un arbusto di medie dimensioni (1-5 m) ed a volte anche in forma di piccolo albero (altezza fino a 10 m), con apparato radicale robusto e pollonifero, chioma piuttosto folta, molto ramoso.
La corteccia è di colore da grigio chiara a bruna, talvolta lucida, screpolata longitudinalmente in individui arborei; legno duro, di color verdastro al taglio e di sgradevole odore amaro.
I rami sono spesso spinosi, eretti e flessibili; i rametti giovani sono pubescenti-vischiosi, provvisti di lenticelle, dapprima verdi chiari, poi grigio-rossastri ed infine grigi scuri.
Le gemme sono inserite a spirale sui brachiblasti, piccole, appuntite ed appressate al rametto.
Le foglie sono cuoriformi alterne, stipolate alla schiusura delle gemme, con esile e corto picciolo, a lamina (15-25 x 20-30 mm) ovale-cordata, sovente ripiegata all’insù a V sulla nervatura centrale, base arrotondata, apice acuto e margine a minuti dentelli ghiandolari, color verde intenso lucido sopra, più chiara e da giovane pelosa sotto.
I fiori sono debolmente profumati, in corimbi brevi ed eretti 4-12-flori, portati da esili peduncoli stipolati alla base; calice a 5 sepali verdi, ovati, disposti orizzontalmente o riflessi; corolla bianca a 5 petali piccoli ovali (5-7 mm); circa 20 stami a filamento bianco ed antere gialle scure; ovario e stilo verdi, glabri.
I frutti sono delle drupe di 6-9 mm, ovoidi o ellissoidi, apicolati, di colore nero-rossastro, glabri con mesocarpo stretto, amaro e aspro, endocarpo legnoso liscio con una sutura laterale poco evidente.

Coltivazione –
Il Prunus mahaleb è una pianta decidua che viene spesso utilizzata allo stato spontaneo per l’uso locale come cibo, medicina e fonte di materiali. È particolarmente apprezzato per l’aroma di mandorla che fornisce e talvolta viene raccolta su base commerciale. La pianta può essere utilizzata anche in progetti di riforestazione e stabilizzazione del suolo ed è anche coltivata come ornamentale.
È una pianta che predilige zone montuose fresche e riparate con suoli calcarei come gole, fessure, bordi di torrenti, radure di boschi di querce e scogliere rocciose e zone di pendio.
Cresce bene in suoli non troppo aridi e non molto ricchi di sostanze nutritive.
Può essere coltivata anche a mezzombra ma fiorisce e fruttifica bene in pieno sole.
È una pianta introdotta in altre arre del mondo, come in America, dove viene utilizzato come portainnesto per le ciliegie commerciali e talvolta coltivata per i suoi fiori attraenti e profumati.
La propagazione può avvenire per seme che richiede 2 – 3 mesi di stratificazione a freddo ed è meglio seminare in semenzaio non riscaldato non appena è maturo.
Il trapianto va effettuato nella tarda primavera o all’inizio dell’estate dell’anno successivo. Si può propagare anche per talea.

Usi e Tradizioni –
Il Prunus mahaleb è una pianta che trova impiego sia in campo alimentare che medicinale.
Bisogna fare attenzione perche la pianta (soprattutto il seme e i giovani germogli) contiene glicosidi cianogeni, in particolare amigdalina e prunasina. Quando vengono ingeriti, questi composti si decompongono nel tratto digestivo per rilasciare cianuro. Usato in piccole quantità sia nella medicina tradizionale che in quella convenzionale, questo composto estremamente velenoso ha dimostrato di stimolare la respirazione, migliorare la digestione e promuovere un senso di benessere.
Alcuni sostengono anche che sia utile nel trattamento del cancro, sebbene questa affermazione sia stata ampiamente confutata.
A concentrazioni maggiori, tuttavia, il cianuro può causare difficoltà respiratoria, debolezza, eccitazione, dilatazione della pupilla, spasmi, convulsioni, coma fino alla morte.
I frutti e i fiori hanno generalmente concentrazioni basse o molto basse di questa tossina, sebbene i semi e i giovani germogli possano contenere livelli molto più elevati.
I livelli di tossina possono essere rilevati dal livello di amarezza.
Per quanto riguarda la commestibilità dei frutti, anche in funzione di quanto detto sopra, hanno scarsa commestibilità e non buona qualità.
Con le avvertenze di cui sopra si consuma il seme, crudo o cotto. I semi essiccati sono usati come condimento in pane, pasticceria dolce, confetteria, ecc. dove conferiscono un sapore caratteristico.
Gli estratti di semi sono usati come aromatizzanti (ad esempio in Turchia, dove questa specie è una coltura importante).
Il Prunus mahaleb riveste una certa importanza a livello industriale. Benché il frutto sia poco edibile anche per il sapore sgradevole, la specie ha interesse per le essenze che se ne ricavano, grazie alla presenza, come detto, di cumarina in ogni parte della pianta. i semi sono utilizzati anche nel settore profumiero, nella confezione di essenze di frutta e profumi (i noccioli sono usati in India per la produzione dei profumi locali) e per le caratteristiche del legno, per quelle aromatizzanti nella fabbricazione delle pipe, e per la durezza e resistenza si rivela adatto a lavori di tornitura e nella fabbricazione di giocattoli. Inoltre la pianta selvatica viene solitamente impiegata come portainnesto per varietà di ciliegi da frutto, mentre grazie alla sua massiccia fioritura è visitato dalle api che ne ricavano un miele monofloreale pregiato in apicoltura.
Per uso medicinale si utilizza il seme come tonico.
La cumarina, contenuta nella corteccia, nel legno e nei semi, ha usi medici come antinfiammatorio, sedativo e vasodilatatore.
Tra gli altri usi si ricorda che dalle foglie si può ottenere un colorante verde mentre dal frutto si può ottenere un colorante da grigio scuro al verde o viola.
Il Prunus mahaleb è una specie diffusa, comune e stabile in alcune parti del suo areale. Attualmente è classificato come “Least Concern” nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate (2013).

Modalità di Preparazione –
Del ciliegio canino si utilizzano varie parti della pianta sia per scopi alimentari che medicinali o per l’estrazione di essenze in profumerie o per gli utilizzi del legno in varie lavorazioni.
Per uso medicinale si utilizza il seme come tonico mentre se essiccati sono usati in campo alimentare come condimento in pane, pasticceria dolce, confetteria, ecc., dove conferiscono un sapore caratteristico.
Gli estratti di semi sono usati come aromatizzanti e la cumarina, contenuta nella corteccia, nel legno e nei semi, ha usi medici come antinfiammatorio, sedativo e vasodilatatore.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://eol.org/pages/628570
http://www.freenatureimages.eu/plants/flora%20o-r/Prunus%20mahaleb%2C%20St%20Lucie%20Cherry/index.html

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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