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Riproduzione dell’Abete siciliano

Riproduzione dell’Abete siciliano

L’abete dei Nèbrodi o abete siciliano o abete delle Madonie (Abies nebrodensis (Lojac.) Mattei, 1908) è una conifera endemica della Sicilia che si trova nel territorio di Polizzi Generosa (Vallone Madonna degli Angeli), dove si trovano gli unici esemplari allo stato spontaneo.

Habitat idoneo di riproduzione –
L’abete dei Nèbrodi, un tempo endemico delle montagne della catena settentrionale sicula, dal 1900 era stato considerato estinto. Fu riscoperto, nel 1957, nel Vallone Madonna degli Angeli (comune di Polizzi Generosa) sulle Madonie, dove ne sono rimasti circa una trentina di esemplari, sopravvissuti, forse, grazie all’isolamento e alla minore competitività locale di altre specie più forti, come il faggio (Fagus sylvatica).
La maggior parte degli esemplari sopravvissuti cresce stentatamente su pendio sassoso e probabilmente si sono sottratti al taglio proprio per le loro modeste dimensioni.
Vive intorno ai 1500 metri di quota, su suolo roccioso calcareo, in zona caratterizzata da una stagione estiva calda e piuttosto asciutta, mentre l’inverno nevoso non registra temperature troppo basse.

Propagazione –
Alcuni esemplari di Abies nebrodensis producono una certa percentuale di semi fertili con i quali periodicamente si procede alla coltivazione in vivaio e poi al trapianto.
Esistono alcuni impianti sperimentali in diverse zone dell’Italia meridionale.
Un team di ricercatori universitari di IBE-CNR e CIRITA-UNIPA ha iniziato ad analizzare i semi ottenuti dai coni raccolti in autunno per valutare il tasso di germinazione e sviluppare protocolli per la conservazione dei semi a bassa temperatura e la crioconservazione per organi e tessuti.
Nello svolgimento delle attività in foresta e in vivaio, i ricercatori sono stati utilmente supportati e guidati dal personale tecnico di EPM e DRSRT.
La propagazione di questa pianta viene utilizzato il seme di alcuni esemplari che producono una certa percentuale di semi fertili con i quali periodicamente si procede alla coltivazione in vivaio e poi al trapianto.
Bisogna tenere presente che l’impianto degli individui ricevuti non va eseguito in ambienti o micro-habitat non adatti (zone costiere e/o di bassa quota, con esposizione sud e/o prive di vegetazione, ecc.), bensì in ambienti freschi e dove è possibile prestare le irrigazioni di soccorso durante la stagione estiva.

Ecologia –
L’ Abies nebrodensis un tempo era classificato come sottospecie dell’abete bianco (Abies alba) e potrebbe essersi formato per speciazione durante l’inizio dell’ultimo interglaciale post-wurmiano.
Il ritrovamento recente ha portato alla considerazione che, circa 9.000 anni fa Abies nebrodensis e Abies alba erano entrambi presenti nelle montagne siciliane.
Il prof. Giovanni Ettore Mattei descrisse l’Abies nebrodensis, splendida conifera endemica della Sicilia da circa 9.000 anni e che adesso conta solamente una trentina di esemplari rischiando l’estinzione.
L’Abies nebrodensis è considerata dallo IUCN una specie in pericolo critico di estinzione ed è stata inserita nella lista delle 50 specie botaniche più minacciate dell’area mediterranea.
Nel 2000, il Parco delle Madonie ha avviato un progetto LIFE Natura per la conservazione di questa specie.
È stato avviato, dalla Regione Siciliana, un piano per salvaguardare la specie, che consiste nell’affidamento delle piantine di Abies nebrodensis.
Attualmente vi sono circa 3.000 esemplari di Abies nebrodensis coltivati in giardini botanici e arboreti specializzati, sia in Sicilia che in altre zone dell’Italia meridionale.




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