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Glossario Ecologico

Eterostilia

Eterostilia

Con il termine eterostilia, in botanica, si intende la presenza in alcune specie di piante di più categorie di individui (due in Primula e tre in Lythrum e Oxalis), nei quali i filamenti staminali e gli stili hanno differenti rapporti di lunghezza.
In generale l’ Eterostilia viene interpretata come un modo per favorire la fecondazione incrociata e si verifica quando in una medesima specie appaiono individui con stili di lunghezza differente mentre varia anche quella degli stami e l’altezza della loro inserzione.
Fu nel 1862 Darwin a presentare il concetto di eterostilia, relativo a piante che hanno forme floreali che differiscono per altezza e disposizione delle strutture maschili e femminili.
Un nuovo studio ha esaminato i sette precedenti di coloro che notarono e osservarono il fenomeno, a partire dal sedicesimo secolo (addirittura già nel 1583, col botanico Carolus Clusius, che introdusse i tulipani nei Paesi Bassi).

In merito al fenomeno dell’ Eterostilia si conoscono le seguenti possibilità:
– Eterostilia dimorfa (es. Primula vulgaris): fenomeno presente in alcune specie che mostrano individui con fiori longistili, con stami corti inseriti a metà del tubo corollino e stilo allungato con stimma visibile e sporgente oltre questo, e individui con fiori brevistili con stami inseriti e visibili all’apice del tubo corollino e stilo lungo circa la metà di questo;
– Eterostilia trimorfa (es. Lythrum salicaria): con individui longistili, brevistili e mesostili presenti nella stessa specie.
Inoltre quando i fiori hanno stili della medesima lunghezza si parla di omostilia, se nella stessa specie compaiono fiori omostili e eterostili si parla di omoeterostilia (es. Menyanthes trifoliata).




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