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Orchis mascula

Orchis mascula

L’orchide maschia (Orchis mascula (L.) L., 1755) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Orchidacee.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Liliopsida,
Ordine Orchidales,
Famiglia Orchidaceae,
Genere Orchis,
Specie O. mascula.
È basionimo il termine:
– Orchis morio var. mascula L..
È sinonimo il termine:
– Orchis ovalis F.W. Schmidt.
All’interno di questa specie si riconoscono, inoltre, le seguenti sottospecie:
– Orchis mascula subsp. mascula (L.) L., 1755 – che è la sottospecie nominale;
– Orchis mascula subsp. ichnusae Corrias, 1982 – endemismo presente in Sardegna e Corsica;
– Orchis mascula subsp. laxifloriformis Rivas Goday & B.Rodr.;
– Orchis mascula subsp. scopulorum (Summerh.) H.Sund. ex H.Kretzschmar, Eccarius & H.Dietr.;
– Orchis mascula subsp. speciosa (Mutel) Hegi, 1909 – sottospecie diffusa sull’arco alpino e sull’Appennino centrale.
Inoltre la sottospecie Orchis mascula subsp. olbiensis viene adesso considerata come specie a sé stante (Orchis olbiensis Reut. ex Gren., 1859).

Etimologia –
Il termine Orchis proviene dal greco ὄρχις órchis testicolo: per la caratteristica forma dei rizotuberi.
L’epiteto specifico mascula viene da masculus maschio, mascolino oppure ritenuto afrodisiaco (Orchis) secondo alcuni riferimento alla forma dei rizotuberi che ricorda quella dei testicoli.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’orchide maschia è una pianta con diffusione euro-caucasica e presente in Europa, dal Portogallo al Caucaso, nel Nord Africa e in Medio Oriente, sino all’Iran.
In Italia è presente su tutto il territorio nazionale tranne che in Puglia; in Sardegna, come detto, è presente la sottospecie O. m. ichnusae.
Il suo habitat è quello dei prati magri e dei pascoli montani, delle macchie e dei castagneti, in pieno sole o in zone adombrate, dove è presente dal livello del mare a 2500 metri di altitudine.

Descrizione –
L’orchide maschia è una pianta erbacea con fusto alto sino a 50–60 cm, di colore verde alla base e porporino verso l’apice.
Ha un apparato radicale costituito da due rizotuberi, tondeggianti o ellissoidi.
Le foglie sono raggruppate alla base del fusto, di forma oblungo-lanceolate, di colore verde, talora con macchiettature rosso-brunastre.
I fiori sono di colore variabile dal rosa al violetto e raggruppati in infiorescenze cilindriche e dense. I sepali laterali sono ovato-lanceolati, eretti, con il mediano assieme ai petali, più piccoli che copre a casco il ginostemio. Il labello è trilobato, convesso in senso longitudinale, con lobo mediano più lungo dei laterali, con margine crenulato e con la parte basale più chiara e punteggiata da macchioline bruno-purpuree. Lo sperone è cilindrico o claviforme, orizzontale o ascendente. Il ginostemio è corto, con antere di colore verde-rossastro e masse polliniche di colore verde scuro.
L’antesi è tra aprile e giugno.

Coltivazione –
L’Orchis mascula è una pianta che da tempo bulbo viene raccolta allo stato naturale per l’uso locale come alimento e medicinale.
La pianta cresce nella maggior parte dei terreni, ma preferisce substrati umidi e profondi e con presenza di foglie in decomposizione.
Cresce bene in pieno sole o ombra parziale.
Le orchidee sono, in generale, piante con radici poco profonde che vivono in terreni a bassa fertilità e ben drenati. La loro relazione simbiotica con alcuni funghi nel terreno consente loro di ottenere nutrienti sufficienti e di poter competere con successo con altre piante. Non tollerano l’uso di fungicidi in quanto questi possono danneggiare il fungo simbiotico e quindi uccidere l’orchidea.
La relazione simbiotica può essere un ostacolo alla coltivazione ed, inoltre, il trapianto può danneggiare la relazione e le piante potrebbero anche prosperare per alcuni anni e poi scomparire.
Le piante coltivate sono molto suscettibili alla presenza di lumache.
Per quanto riguarda la propagazione si possono utilizzare i bulbi che vanno prelevati mentre la pianta è dormiente, preferibilmente in autunno. I bulbi possono essere trapiantati anche con una grossa palla di terra intorno alle radici.
Si possono propagare per seme sapendo che questo ha un minuscolo embrione circondato da un unico strato di cellule protettive. Contiene pochissime riserve di cibo e dipende da una relazione simbiotica con una specie di fungo del suolo. Le ife fungine invadono il seme ed entrano nelle cellule dell’embrione. L’orchidea inizia presto a digerire il tessuto fungino e questo funge da alimento per la pianta fino a quando non è in grado di ottenere nutrienti dal materiale in decomposizione nel terreno.
Per la semina è meglio usare parte del terreno che cresce intorno alle piante stabilizzate per introdurre il fungo, o seminare il seme attorno a una pianta della stessa specie e lasciare che le piantine crescano finché non sono abbastanza grandi da essere trapiantate.
Si può operare anche la divisione dei rizotuberi quando i fiori appassiscono.
Questa specie produce un nuovo tubero verso la fine della sua stagione di crescita. Se questo viene rimosso dalla pianta mentre i suoi fiori stanno sbiadendo, lo shock per la pianta può stimolare la formazione di nuovi tuberi. Il tubero dovrebbe essere trattato come inattivo, mentre la pianta rimanente dovrebbe essere incoraggiata a continuare a crescere per darle il tempo di produrre nuovi tuberi.
La divisione può essere effettuata anche quando la pianta ha una rosetta di foglie completamente sviluppata ma prima che sbocci.
La pianta che si formerà verrà poi rimossa dal vecchio tubero da cui è sorta e viene invasata, il taglio viene effettuato verso la parte inferiore del fusto ma lasciando una o due radici ancora attaccate al vecchio tubero.

Usi e Tradizioni –
L’ Orchis mascula è una pianta che un tempo veniva utilizzata sia per scopi alimentari che medicinali ma anche per altri usi.
L’uso commestibile prevede l’utilizzo delle radici cotte.
Dalla pianta si ricava una polvere fine di colore da bianco a bianco giallastro che si ottiene essiccando il tubero e macinandolo in polvere.
Questa polvere è una sostanza simile all’amido con un sapore dolciastro e un odore leggermente sgradevole. Si dice che sia molto nutriente e viene trasformata in una bevanda o può essere aggiunto ai cereali e utilizzato per fare il pane, ecc..
Si dice che circa 30 grammi di questa polvere siano sufficienti per sostenere una persona per un giorno.
Questa polvere, chiamata salep, è molto nutriente, astringente, espettorante e demulcente.
Per uso medicinale è stata utilizzato come dieta di particolare valore per bambini e convalescenti, essendo bollita con acqua e aromatizzata.
È ricca di mucillagini, forma una gelatina lenitiva e demulcente che viene utilizzata nel trattamento delle irritazioni del canale gastrointestinale.
Una parte di salep per cinquanta parti di acqua è sufficiente per fare una gelatina.
Dal punto di vista ecologico l’ Orchis mascula è una pianta priva di nettare che attira però gli insetti impollinatori (imenotteri dei generi Apis, Bombus, Eucera, Andrena, Xylocopa e talora anche coleotteri) grazie all’aspetto del suo fiore che ricorda quello di altre specie nettarifere.

Modalità di Preparazione –
Dell’ orchide maschia si utilizzano i tuberi sia per fini alimentari che medicinali. Questi possono essere consumati cotti o dopo averli ridotti in polvere anche per fini medicinali.
Il tubero, da cui viene preparata la salep, deve essere raccolto quando la pianta muore dopo la fioritura e l’allegagione.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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