Un Mondo Ecosostenibile
Guide PraticheTecniche

Come si riproduce la Santoreggia

Come si riproduce la Santoreggia

La santoreggia annua (Satureja hortensis L., 1753) è una pianta perenne della famiglia delle Lamiaceae, originaria dell’Asia occidentale e diffusa nell’Europa meridionale.
Questa pianta è presente in Italia sia allo stato spontaneo che naturalizzata, al Nord e al Centro, nelle zone aride.
Pianta di tradizione storica che era presa in grande considerazione dagli antichi popoli romani che la utilizzavano in grande abbondanza per insaporire i cibi.
Questa pianta va coltivata soprattutto su terreni asciutti, sabbiosi o rocciosi, molto ben drenati, non particolarmente ricchi di materia organica in modo da esaltarne aroma e sapore.
In questa scheda vedremo come moltiplicare la Satureja hortensis mentre per i dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda alla scheda specifica.

Propagazione per seme –
La tecnica di propagazione più utilizzata per la santoreggia è quella per seme.
In questo caso la semina va effettuata in primavera anche se la pianta, generalmente tende a riseminarsi spontaneamente ogni anno.
Si consiglia di effettuare una semina in semenzaio e di un successivo trapianto in piena terra o in vaso.
La semina si effettua intorno al periodo di metà marzo su un substrato composto da comune terra miscelata con sabbia e un poco di ghiaia fina ed avendo cura che questo abbia un buon drenaggio.
La germinazione avviene in circa 15 giorni e le piantine raggiungeranno la maturità dopo circa 2 mesi.
In generale nella propagazione delle varietà annuali è bene procedere per semina, mentre per quelle perenni il metodo migliore e senz’altro la divisione dei cespi e la talea.

Propagazione per divisione –
La propagazione per divisione, che abbiamo detto è più utile per le varietà perenni, il periodo ottimale è quello tra marzo e aprile. La tecnica è quella di estrarre le piante con il pane di terra e procedendo poi a dividere il cespo in più parti; si consiglia nel trapianto di utilizzare i getti più giovani e vitali.

Propagazione per talea –
Nella propagazione per talea si procede con il taglio di alcuni rametti da trapiantare allo stesso modo dei cespi. In questo caso i risultati migliori si ottengono con rami erbacei prelevati nel periodo primaverile o semilegnosi prelevati dopo il mese di agosto. Queste tale devono essere realizzate con una lunghezza di circa 10 cm e vanno inserite in un substrato molto ben drenato a base di terriccio, sabbia e eventualmente perlite.
La radicazione avviene piuttosto velocemente e potranno essere trapiantate già nell’annata successiva.
Ricordiamo, inoltre che, qualunque sia il metodo di propagazione, è bene ombreggiare la zona oggetto della moltiplicazione umidificando di frequente.
In questo modo sia la radicazione che l’emergenza delle giovani piantine avviene meglio.

Propagazione per propaggine –
La tecnica di propagazione per propaggine sfrutta la possibilità di utilizzare direttamente degli steli, a cui si effettua una leggere incisione, per poi inserirli sotto la superficie del terreno, bloccandolo, possibilmente con del filo di metallo. La radicazione può avvenire in tempi più o meno brevi. In seguito la piantina ottenuta potrà essere staccata dalla madre e spostata eventualmente in un’altra zona.

Raccolta e conservazione –
Della Satureja hortensis si utilizzano le foglie che vanno prelevate ed utilizzate sia fresche o essiccate. Il prelievo va fatto prima della fioritura.

Uso in cucina e proprietà terapeutiche –
Le foglie di questa pianta sono fortemente aromatiche e vengono usate per dare sapore a piatti di carne e pesce.
Hanno proprietà terapeutiche, quali: digestive, carminative, tonico-stimolanti. Per uso esterno possono essere utilizzate come antisettico nelle infiammazioni orali.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *