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Come si coltiva la Santoreggia domestica

Come si coltiva la Santoreggia domestica

La santoreggia domestica o annua (Satureja hortensis L., 1753) è una pianta perenne della famiglia delle Lamiaceae.
Questa pianta è originaria dell’Asia occidentale e diffusa nell’Europa meridionale. In Italia è presente, spontanea o naturalizzata, al Nord e al Centro, nelle zone aride. I romani la utilizzavano in grande abbondanza per insaporire i cibi.
Di questa pianta si utilizzano le foglie, fortemente aromatiche, che vengono usate per dare sapore a piatti di carne e pesce.
Inoltre ha proprietà terapeutiche: digestive, carminative, tonico-stimolanti.
Può essere impiegata per uso esterno, come antisettico nelle infiammazioni orali.
Non ha invece un impiego ornamentale interessante anche se la pianta ha comunque un buon effetto riempitivo per via del cespuglietto verde che forma.
Si ricorda, inoltre, che la Satureja hortensis cresce dalle zone costiere sino in montagna a 1500-1600 metri, a patto che l’esposizione sia in pieno sole. Dove le temperature invernali sono troppo basse, può seccare parzialmente o totalmente durante la stagione fredda, a seconda dell’intensità delle gelate.

Terreno –
La Santuregia hortensis predilige terreni asciutti, sabbiosi o rocciosi, molto ben drenati, non particolarmente ricchi di materia organica; non necessita di particolari concimazioni in quanto sfrutta bene le poche risorse del terreno dove cresce. In natura si sviluppa in molte zone mediterranee rocciose o comunque con substrati poveri, dove è in grado di colonizzare in solitudine o con altre specie piccoli pezzi di terreno.
Dove viene coltivata questa pianta vanno evitati assolutamente i ristagni idrici che la danneggiano molto. In condizioni di ristagno le radici della santoreggia soffocano nel terreno sommerso ed il rischio di marciumi radicali è molto elevato.

Coltivazione –
La coltivazione della santoreggia inizia solitamente dalla moltiplicazione per seme, in primavera, e generalmente tende a riseminarsi spontaneamente ogni anno.
La Satureja hortensis è una pianta di facile coltivazione a condizione che si disponga di un buon substrato e del clima ideale.
È una pianta infatti che preferisce una esposizione al sole e temperature tipiche del clima mediterraneo anche se può crescere con esposizioni a mezzo sole.
Nella pratica ordinaria, inoltre, è opportuno contenere il suo sviluppo con potature contenitivi. La potatura servirà per non permettere alle piante di svilupparsi troppo in volume e aiuterà inoltre la Santoreggia a ricacciare, trovando nuova vigoria e prolungandone sensibilmente la durata.
Per quanto riguarda le irrigazioni non è una pianta che ha bisogno di grandi quantità d’acqua, preferendo la siccità agli eccessi di annaffiature. Una annaffiatura adeguata ne migliora comunque la crescita.

Raccolta e conservazione –
La Santoreggia viene coltivata, come detto, per l’utilizzo delle foglie; queste vanno prelevate sia per utilizzo fresco che per farle essiccare; in ogni caso si consiglia il prelievo prima della fioritura.




2 pensieri riguardo “Come si coltiva la Santoreggia domestica

  • la foto pero’si riferisce al timo serpillo….purtroppo tantissimi venditori e vivaisti confondono le due specie, peraltro molto diverse! la santoreggia-sia la hortensis sia la montana- hanno foglioline piu’strette del timo e allungate e fiorellini bianchi o rosa chiaro disposti diversamente dal serpillo

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    • ecosostenibile

      Buongiorno, grazie per la segnalazione e per averci visitato.
      In effetti era un errore di caricamento dall’archivio che abbiamo corretto.

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