Un Mondo Ecosostenibile
MappePianeta Terra

Mappa geografica della Namibia

Mappa geografica della Namibia

La Namibia è uno Stato dell’Africa meridionale, la cui capitale è Windhoek.
La Namibia confina a nord con l’Angola e lo Zambia, a est col Botswana e a sud col Sudafrica; a ovest si affaccia sull’Oceano Atlantico.
Questo stato ha una popolazione di circa 2.700.000 abitanti e un’estensione complessiva di 825.418 km².
La capitale della Namibia è Windhoek, che contava nel 2011 circa 380 000 abitanti; altre città importanti, oltre alla capitale, sono: i porti di Walvis Bay e Swakopmund, e le città di Oshakati, Grootfontein, Tsumeb e Keetmanshoop.
Gran parte del territorio del paese è costituito dalle distese aride del deserto del Namib (da cui deriva il nome) e del Kalahari.
La Namibia è una delle nazioni più giovani del continente africano, avendo ottenuto solo nel 1990 l’indipendenza dal Sudafrica, dal quale era amministrata.
In precedenza, dal 1884 al 1919 fu colonia dell’Impero tedesco con il nome di Deutsch-Südwestafrika. Successivamente fece parte dell’Impero britannico all’interno dell’Unione sudafricana fino al 1961 per poi divenire, fino all’indipendenza, una provincia della Repubblica Sudafricana.

Geografia –
La Namibia è caratterizzata da una serie di altopiani, il punto più alto dei quali è il Brandberg (2.606 metri). L’altopiano centrale attraversa il paese lungo l’asse nord-sud, ed è circondato a ovest dal Deserto del Namib e dalle pianure che giungono fino alla costa, a sud dal fiume Orange, a sud e a est dal Deserto del Kalahari. I confini del paese a nord-est delimitano una stretta fascia di terra, nota come dito di Caprivi, che fu ottenuta dai tedeschi come sbocco verso il fiume Zambesi. Per quanto riguarda l’idrografia, a causa dell’aridità perdurante, buona parte dei fiumi siano a carattere torrentizio. I fiumi di maggiore entità si trovano solo lungo i confini: da nord a sud, i principali sono il Kunene, l’Okavango, lo Zambesi e l’Orange.
Questo Paese ha un clima che va dal desertico a quello subtropicale, ed è generalmente caldo e asciutto, con precipitazioni scarse e variabili. L’aridità del clima deriva dalla fredda corrente del Benguela che causa la condensazione del vapore acqueo sull´oceano Atlantico, lasciando quindi arrivare sulla costa aria secca.
La flora e la fauna della Namibia sono caratterizzate e ampiamente diversificate in funzione delle diverse zone climatiche che attraversano il Paese.

Flora –
Fra le piante più insolite va segnalata la Welwitschia mirabilis, endemica del deserto dell’Angola, considerata una delle piante più antiche e longeve esistenti (alcuni esemplari hanno più di 2.000 anni); la si trova in abbondanza in alcune zone del deserto del Namib.
Fra le oltre 100 specie di alberi della Namibia si possono citare l’Acacia erioloba, la Faidherbia albida, il mopane, la Terminalia, la marula, il fico gigante e il baobab africano. Albero nazionale è l’Aloe dichotoma, detta kokerboom (“albero faretra”) perché i San svuotano i rami della pianta per farne contenitori per le loro frecce. Con i loro rami spogli, che terminano in foglie strette e appuntite, queste piante danno luogo ad alcuni paesaggi molto insoliti (come quello della Quiver Tree Forest, nel sud del paese). Numerose sono le piante grasse dette “rocce fiorite”. Si trova in Namibia anche una specie di “piede d’elefante” (Pachypodium). La zona dell’Okavango ospita graminacee da palude, papiro e ninfee. Non mancano zone coperte da savana (in particolare nel Parco nazionale d’Etosha). Endemica del Namib è anche l’Acanthosicyos horrida, una pianta dotata di lunghe spine che produce frutti simili a piccoli meloni, importante nutrimento per gli animali del deserto (per esempio gli struzzi) ma commestibile anche per l’uomo. Endemico delle stesse zone è l’arbusto Zygophyllum stapffii, detto “pianta dei talleri” perché le foglie hanno l’aspetto di monete d’oro. Molto diffusa è infine l’Euphorbia damarana, pianta arbustiva dalla linfa estremamente tossica, che veniva usata dai boscimani per avvelenare le loro frecce.
Inoltre la fredda corrente del Benguela porta in superficie grandi quantità di nutrienti che supportano elevate quantità di fitoplancton e grandi foreste di kelp.

Fauna –
La fauna della Namibia ha risentito notevolmente delle battute di caccia grossa organizzate dagli europei fra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. Gran parte della fauna dell’Africa subsahariana è comunque ancora rappresentata, e nel Namib sono presenti numerose specie endemiche.
I grandi felini africani sono tutti presenti; in particolare il ghepardo è ancora molto diffuso soprattutto nella zona dell’altopiano Waterberg, nonostante l’espansione delle fattorie. Numerosi sono anche i carnivori di piccola taglia, come i gatti selvatici, le genette, i suricati, gli otocioni, gli sciacalli e le mellivore. Antilopi e gazzelle sono presenti in abbondanza anche al di fuori delle aree naturali protette; fra le più diffuse si possono citare l’orice gemsbock, lo springbok, il kudu maggiore e l’impala. Altri erbivori includono giraffe, zebre, facoceri ed elefanti. Dopo una scomparsa quasi totale, i rinoceronti bianchi sono stati reintrodotti nel Parco nazionale d’Etosha con ottimi risultati, tanto che oggi l’Etosha è qualificato come donor, ovvero cede rinoceronti ad altre riserve. Nel Damaraland si trovano anche alcuni rinoceronti neri. In Namibia è presente anche l’oritteropo.Lungo le coste, grazie ai nutrienti portati in superficie dalla fredda corrente del Benguela, c’è un ricco ecosistema che riesce a sostentare molti mammiferi marini, fra i quali diverse specie di delfini. Da Walvis Bay procedendo verso nord si incontrano molte colonie di otarie, la più grande delle quali si trova a Cape Cross.
Fra le specie o sottospecie endemiche o quasi endemiche si possono citare la zebra di montagna di Hartmann, la giraffa dell’Angola, l’impala dal muso nero, la iena bruna e i rinoceronti del deserto. I famosi elefanti del deserto non costituiscono una sottospecie indipendente rispetto all’elefante africano, ma hanno una conformazione fisica tipica, adattata all’ambiente del Namib.
Fra i serpenti tipici della zona ci sono la vipera cornuta del Namib, due specie di mamba, il serpente zebra e altri. Uno spettacolo piuttosto comune sulla sabbia rovente del Namib è la velocissima corsa delle lucertole Aprosaura achietae, che si spostano saltando da una zampa all’altra, quasi senza toccar terra.
Tra le specie di uccelli si possono ricordare il pellicano bianco, l’allodola di Gray, il corriere bandacastana, la ghiandaia marina dal petto lilla, l’oca pigmea, diverse specie di pappagalli, la civetta pescatrice, l’aquila pescatrice africana (rappresentata anche nello stemma della Namibia), la sterna del Damara e l’otarda di Kori. Spettacolari sono anche gli enormi nidi coloniali degli uccelli tessitori, in ciascuno dei quali cui convivono centinaia di esemplari.
Tra le specie endemiche è importante segnalare il pesce gatto dorato delle caverne che abita esclusivamente nella grotta di Aigamas che ospita una grande quantità d’acqua fossile sotto il suolo.
Infine, gli invertebrati. La fauna della Namibia comprende moltissime specie di invertebrati marini e terrestri. Il deserto del Namib ospita un grandissimo numero di artropodi endemici, adattati alle particolarissime condizioni climatiche; fra questi spiccano alcuni generi di tenebrionidi collettivamente noti come coleotteri delle nebbie.

Guido Bissanti




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *