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Coix lacryma-jobi

Coix lacryma-jobi

Le Lacrime di Giobbe (Coix lacryma-jobi L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Poaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Ordine Poales, Famiglia Poaceae, Sottofamiglia Panicoideae, Tribù Maydeae e quindi al Genere Coix ed alla Specie C. lacryma-jobi.
Sono sinonimi i seguneti termini:
– Coix agrestis Lour.;
– Coix arundinacea Lam.;
– Coix chinensis Tod.;
– Coix chinensis Tod. ex Balansa nom. illeg.;
– Coix exaltata Jacq. ex Spreng.;
– Coix gigantea J.Jacq. nom. illeg.;
– Coix lacryma L. nom. illeg.;
– Coix ma-yuen Rom.Caill.;
– Coix ouwehandii Koord.;
– Coix ovata Stokes nom. illeg.;
– Coix palustris Koord.;
– Coix pendula Salisb. nom. illeg.;
– Coix pumila Roxb.;
– Coix stenocarpa (Oliv.) Balansa;
– Coix stigmatosa K.Koch & Bouché;
– Coix tubulosa Hack.;
– Lithagrostis lacryma-jobi (L.) Gaertn.;
– Sphaerium lacryma (L.) Kuntze nom. illeg.;
– Sphaerium tubulosum (Warb.) Kuntze.

Etimologia –
Il termine Coix proviene dal greco κοιξ, nome di una palma egiziana in Teofrasto e Ippocrate.
L’epiteto specifico lacryma-jobi, proviene da latino è significa lacrima di Giobbe in riferimento all’aspetto dei chicchi di bianco perlaceo, simili a lacrime, utilizzati anche per fare rosari; da notare che la forma ortograficamente corretta sarebbe lacrima-jobi e che talvolta viene utilizzata anche la forma lachryma-jobi.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Le Lacrime di Giobbe è una pianta tropicale originaria dell’Asia orientale e della penisola della Malaysia ma che viene oggi coltivata anche altrove, ed in particolare nelle Americhe.

Descrizione –
Le Lacrime di Giobbe è una pianta alta circa un metro e cinquanta.
Ha radici che si sviluppano in maniera molto simile a quelle del grano.
I suoi semi hanno una forma molto caratteristica ed ovale, con colorazione che varia dal verde, al viola, a sfumature di marrone, che ricordano delle gocce: da qui, l’origine del suo nome “lacrime”.

Coltivazione –
La Coix lacryma-jobi è una pianta la cui coltivazione è molto diffusa in India dove viene trattata per ricavare una birra detta zhu.
Si tratta di una pianta che, coltivata anche in America, ha bisogno di luce solare diretta e teme freddo e gelate.

Usi e Tradizioni –
Reperti archeologici di residui di ceramica provenienti da un sito della cultura Yangshao in Cina mostrano che le lacrime di Giobbe furono usate per preparare la birra già nel 3000 a.C.
Resti delle lacrime di Giobbe, inoltre, sono stati trovati in siti archeologici nell’India nord-orientale, risalenti al 1000 aC circa.
Questa pianta è stata storicamente usata per utilizzare i suoi grani come perle per realizzare collane e altri oggetti.
I chicchi di questa pianta sono ampiamente consumati come cereali e talvolta usati come medicina popolare.
Le lacrime di Giobbe sono disponibili in forma essiccata e cotte come un grano in tutta l’Asia orientale; i grani sono generalmente sferici, con una scanalatura su un’estremità e di colore bianco lucido. In Giappone si vendono anche i grani grezzi. In Corea, una bevanda densa chiamata yulmu cha (율무 , letteralmente “tè con le lacrime di Giobbe”) è preparata con le lacrime di Giobbe in polvere. Una bevanda simile, chiamata yi ren jiang (薏仁 漿), compare anche nella cucina cinese , ed è preparata facendo sobbollire le lacrime di Giobbe in acqua e addolcendo il liquido sottile e torbido che ne risulta con lo zucchero. I chicchi vengono solitamente filtrati dal liquido ma possono anche essere consumati separatamente o insieme. Nella Cina meridionale, le lacrime di Giobbe vengono spesso preparate in una zuppa dolce da dessert. Una varietà è chiamata ching bo leung (清 補 涼) in cantonese, ed è anche conosciuta come sâm bổ lượng in Vietnam .
In Cambogia, dove è conosciuto come skuay (ស្គួយ), è utilizzata sia in fitoterapia sia per preparare ingrediente nei dolci. In Thailandia è spesso consumata per preparare un tè e altre bevande, come il latte di soia .
Sia in Corea che in Cina, anche i liquori distillati sono prodotti dal grano. Un liquore coreano si chiama chiamato okroju (옥로 주; Hanja:玉露酒), che è fatto da riso e le lacrime di Giobbe. I chicchi vengono anche trasformati in birre nell’India nord-orientale e in altre parti del sud-est asiatico.
Nella medicina tradizionale cinese le lacrime di Giobbe sono usate insieme ad altre erbe.
In particolare la Coix lacryma-jobi var. ma-yuen è stato utilizzata nella medicina tradizionale cinese per rinvigorire la funzione della milza e promuovere la minzione, alleviare l’ artrite, arrestare la diarrea, rimuovere il calore e facilitare il drenaggio del pus.
Esistono due principali varietà della specie: una selvatica e una coltivata. La varietà selvatica, Coix lacryma-jobi var. lacryma-jobi , ha pseudocarpi dal guscio duro, strutture ovali molto dure, bianco perla, usate come grani per fare rosari , collane e altri oggetti. La varietà coltivata Coix lacryma-jobi var. il ma-yuen viene raccolto come coltura di cereali, ha un guscio molle ed è usato in medicina in alcune parti dell’Asia.

Modalità di Preparazione –
La Coix lacryma-jobi è una pianta i cui usi alimentari e farmaceutici sono svariati.
In particolare, in Asia orientale, le Lacrime di Giobbe si possono trovare sotto forma di chicchi fatti seccare e poi cucinati. I chicchi sono generalmente sferici, di un colore bianco lucido, anche se in Giappone è presente una varietà dai chicchi marrone opaco. In Corea, dalla polvere dei suoi semi, viene ricavata una densa bevanda chiamata yulmu cha. Una bevanda simile, chiamata yì mí shǔi, è presente nella cucina cinese, ed è ottenuta attraverso la lenta bollitura della pianta e l’aggiunta di zucchero al liquido che ne risulta. Sia in Cina che in Corea dai chicchi vengono ricavati dei distillati come ad esempio il liquore Coreano chiamato okroju. L’impiego dei semi trova utilizzo sia nella medicina tradizionale cinese che indiana.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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