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Come si coltiva la Casimiroa

Come si coltiva la Casimiroa

La Casimiroa o Sapote biando (Casimiroa edulis La Llave) è una pianta tropicale e semi tropicale originaria del Messico orientale e del Costa Rica.
Questa pianta localmente viene chiamata Zapote blanco, (Sapote Bianco) ma il termine “sapote” (dal Nahuatl “tzapotl”) è solo generico, nel senso che descrive, con diversi aggettivi, molti frutti diversi che abbiano la caratteristica di essere dolci e succosi.
Il sapote bianco, fuori dall’area centroamericana, è coltivato regolarmente solo nell’Australia sudorientale.
Si tratta di un albero con portamento maestoso che cresce rapidamente e non ha forma regolare, spesso definita dai venti, anche se non gradisce correnti troppo calde che ne feriscono le foglie e fanno cadere i frutti prematuramente.
Il sapote bianco, per essere coltivato, ha bisogno di terreni ben drenati con un pH tra il 5 e il 7.
La pianta non ha particolari esigenze di suolo, resiste a -6 °C, specie se in suolo arido. Brusche gelate possono indurre caduta di foglie, senza gravi problemi.
La pianta sopporta la siccità, ma la qualità dei frutti migliora in caso di irrigazione regolare e accurata.
I piccoli fiori bianchi e inodori attirano gli insetti, specie le api da miele, e i frutti a piena maturazione hanno il colore tra un verde e il giallo.

Questa pianta, per le sue caratteristiche può essere coltivata, in Italia, e nel mediterraneo, lungo le coste.
Già nei tempi passati i frati francescani riuscirono a riprodurre sporadicamente la coltivazione in zone calde del mediterraneo come il Marocco, la Spagna, la Turchia, e si può oggi trovare anche in Israele.
In generale il sapote bianco può crescere dovunque si trovino limoni e avocado e quindi lungo le aree più miti del clima mediterraneo ed in particolar modo dell’aria costiera.
Il probabile insuccesso, a tutt’oggi, della coltivazione della Casimiroa edulis, nel mediterraneo è forse legata alla difficoltà di raccogliere i frutti da una pianta tanto alta, che richiede attrezzature specifiche e personale specializzato in questo tipo di raccolta.
Si può provvedere a questo inconveniente, di norma, a potare la pianta, da giovane, ad un metro di altezza allo scopo di indurre una forma già ramificata dalla base, ed allargata, per limitare lo sviluppo in altezza.
Di questa pianta, inoltre, sono state selezionate alcune varietà che presentano una ridotta capacità impollinatrice, mentre altre ne hanno in grande sovrabbondanza, ignorando questo fatto alcuni coltivatori ne hanno segnalato una difficile fruttificazione per esemplari isolati.
Infine si ricorda che la Casimiroa edulis è una pianta dalla crescita rapida, con legno debole.




Un pensiero su “Come si coltiva la Casimiroa

  • Maurizio vecchio

    Ho una un’alberello di casimiroa edulis da circa 5 anni ha sempre fatto i fiori e frutti che pero’ molto piccoli sono sempre caduti e imputavo cio’ alle abbeverate..lo scorso anno l’ho potata mese di ott/nov diradando i rami oggi 28/02/24 e’ piena di fiori e frutti dimensioni di un cecio e continuano ad ingrossare vicino ho anche tre varieta’ di mango una di black sapote due di albicocche una innestata con due varieta’ un nespolo e un gelso con tre varieta’ due varieta’ di gogi…a circa 12 metri anche una quercia..roverella che nel 91 ho messo a dimora una ghianda appena germogliata oggi di circa 8/9 metri e diverse kensie di 3/7 metri il tutto vicino il mare circa 20 metri tutte protette da siepi di pitospero

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