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Come si propaga il Castagno

Come si propaga il Castagno

Il Castagno europeo o semplicemente Castagno (Castanea sativa Mill., 1768) è un albero appartenente alla famiglia delle Fagaceae autoctono dell’ Europa.
Negli ultimi decenni è stato sovente introdotto, per motivi fitopatologici, il castagno giapponese (Castanea crenata Siebold & Zucc., 1846). Le popolazioni presenti in Europa sono per lo più riconducibili a semenzali di castagno europeo o a castagni europei innestati sul giapponese o a ibridi delle due specie.
Per quanto riguarda la propagazione del Castagno questa può avvenire per seme o per talea.
Con la prima si avrà sempre una popolazione di piante con caratteri differenziati, mentre nella propagazione per talea si ottiene un individuo identico alla pianta madre.
Nonostante gli alberi di castagno producano numerosissimi polloni basali, tali polloni tendono a deperire rapidamente se staccati dalle radici della pianta madre, e quindi, il metodo più rapido di propagazione risulta sempre la semina, o la talea.
Le castagne possono venire seminate anche in vaso, ma non tollerano il trapianto in quanto l’apparato radicale, quando è ancora di piccole dimensioni, risulta abbastanza delicato. Per questo motivo la semina viene fatta direttamente a dimora, oppure in grossi contenitori, dove l’alberello può rimanere fino a che non abbia raggiunto una buona dimensione.

Semina –
Le castagne, raccolte in settembre, vanno poste con della sabbia in luogo freddo e buio, fino alla primavera successiva, quando vengono interrate, ponendole 2-3 in ogni postarella, praticata in un terreno ricco e molto ben drenato.
La semina diretta da circa il 90% di germinazione. È necessario però usare noci sane da un albero maturo di oltre 10 anni.
Le piccole piante vanno curate di più rispetto ad un albero adulto, in quanto tendono a disseccare rapidamente in caso di siccità prolungata.
Quando finalmente i giovani alberi hanno raggiunto il metro e mezzo di altezza, vengono innestati con le varietà più diffuse e resistenti a varie fitopatie.
Come è noto circa un secolo fa, immense foreste di castagni americani (Castanea dentata (Marsh.) Borkh.1800) coprivano gli Stati Uniti orientali. L’albero, originario degli Stati Uniti, fu attaccato da un fungo della castagna negli anni ’30 e la maggior parte delle foreste fu distrutta.

Oggi gli agronomi hanno sviluppato nuove varietà di castagne americane che resistono alla peronospora e la specie sta tornando ad essere coltivata.
Come detto, la semina diretta è il modo più semplice per fare propagazione del castagno.
Tuttavia, questo non è l’unico modo per coltivare nuove castagne. Si può anche iniziare a propagare talee di castagne. In questo modo si otterranno già piantine giovani e con lo stesso patrimonio genetico della pianta madre.

Talea –
Diciamo subito che la propagazione di talee di castagno è più difficile della semina diretta.
Per iniziare a produrre delle talee di castagno bisogna tagliare un pezzo appropriato di un ramo di castagno, mettilo in un terreno umido e attendi che si radichi.
Per fare questo bisogna trovare un albero giovane e sano con una forte presenza di verde. È necessario utilizzare forbici da giardino sterilizzate per effettuare un taglio da cui ottenere una talea di 15-25 cm, da una punta del ramo terminale spessa quanto un pastello.
A questo punto bisogna tagliare la corteccia da due lati della base di taglio, quindi immergere la base in un ormone che favorisce la formazione delle radici, che potete preparare anche voi.
Bisogna poi mettere la metà inferiore del taglio in una miscela umida di sabbia e torba (2:1) in un contenitore e posizionarlo in un sacchetto di plastica, in cui vengono praticati alcuni fori (che consente il mantenimento di una umidità relativa più elevata) e tenerlo in luce indiretta.
Il substrato dove è posta la talea va mantenuto umido e, inoltre, si consiglia di nebulizzare a giorni alterni fino a quando le radici non emergono.
A questo punto, dopo l’emissione delle prime foglioline, si può prendere l’intero pane di terra in cui è radicata la talea (attenzione a non danneggiare nessuna radichetta) e quindi trapiantalo in un contenitore con un buon terriccio.
A questo punto si annaffierà regolarmente.
Il trapianto vero e proprio degli alberelli, avendo sempre cura, di utilizzare bene il pane di terra senza danneggiare le radici, deve avvenire nelle loro posizioni permanenti nell’autunno successivo.




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