Un Mondo Ecosostenibile
ErbaceeSpecie Vegetali

Juncus effusus

Juncus effusus

Il Giunco comune (Juncus effusus L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Juncaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Liliopsida, Ordine Poales, Famiglia Juncaceae e quindi al Genere Juncus ed alla Specie J. Effesus.
Sono sinonimi i termini:
– Juncus effusus subsp. fistulosus (Guss.) Cif. & Giacom.;
– Juncus fistulosus Guss..

Etimologia –
Il termine Juncus viene dal nome latino del giunco, da iúngo congiungere: per l’utilizzo che ne viene fatto per realizzare legacci.
L’epiteto specifico effusus viene da effundo effondere, spargere: sparso intorno, diffuso.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Juncus effusus è una pianta palustre cespi tosa, diffusa particolarmente nelle zone marittime di tutti i continenti, adatta alle zone acquitrinose con pochi cm di acqua, oppure al terreno umido.
Il suo habitat è rappresentato dalle zone acquitrinose ma con acqua limpida ed è diffusa soprattutto nelle zone con clima umido, in quelle paludose e marittime, ma anche in boschi ombreggiati.

Descrizione –
Il Giunco comune è una pianta perenne che può raggiungere un’altezza fino a centoventi centimetri.
Presenta rizomi di tipo strisciante, fusti di colore verde, di forma cilindrica ed eretti. Le foglie possono essere lineari oppure cilindriche, sono poste alla base del fusto.
In estate sulle sommità dei fusti produce delle infiorescenze di colore bruno bronzeo a forma arrotondata.
I frutti marroni, decorativi per tutta l’estate, appaiono all’estremità degli steli. Questi sono delle capsule di 1,5-2,3 mm, spesso più corte dei tepali, obovoidi o ellissoidi, trigone, ottuse, tronche o leggermente retuse, con valve rugose trasversalmente, giallastre o brunastre, brillanti, senza becco.
I semi sono di 0,4-0,5 mm, ovoidi, reticolati, giallastri o color ruggine.

Coltivazione –
Il Giunco comune è una pianta cespugliosa acquatica e perenne. Predilige terreni acidi e bagnati, infatti l’ambiente tipico sono i laghi, fiumi, paludi ecc. Questa pianta ama essere esposta in zona ricche di sole e necessita anche di qualche ora di sole diretto. Resiste molto bene anche a temperature fredde quindi può essere coltivata all’esterno tutto l’anno.
La messa a dimora viene effettuata in cassette di buone dimensioni con del terriccio misto a torba e sabbia e introdotte sott’acqua oppure ai bordi di un laghetto o altro specchio d’acqua.
Il giunco necessita di un terreno costantemente umido, per questo si dovrà apportare acqua in modo regolare ogni circa quindici giorni. In genere il giunco viene posto a dimora sul fondo oppure sulle rive di bacini idrici ma, se coltivato in contenitore, l’acqua andrà cambiata ogni circa venti giorni.
Come per le altre piante acquatiche, anche al giunco si apporterà concime sciogliendolo nell’acqua, in commercio se ne trovano di specifici per questo tipo di piante. Il periodo migliore per concimare il giunco è quello primaverile.
La moltiplicazione del giunco avviene per divisione dei rizomi. Durante la stagione autunnale si dovrà effettuare questa divisione e, successivamente, piantare i rizomi in un composto terra, torba e sabbia e introdurli in acqua.
Il Giunco comune è molto resistente e quindi difficilmente viene attaccato da parassiti ma nonostante ciò a volte può presentare la cocciniglia farinosa e gli afidi neri.

Usi e Tradizioni –
Il Juncus effusus è una pianta utilizzata, oltre che per aree ornamentali di zone paludose o di laghetti e corsi d’acqua anche per la fitodepurazione.
I gambi e le foglie cilindriche e semi persistenti, verde chiaro, sono usati in cesteria. Un tempo, infatti, veniva spesso usato per creare cesti, rivestimenti, stoppini di candele ecc..
I semi del giunco venendo a contatto con l’acqua assumono una consistenza appiccicosa e, attaccandosi alle zampe degli uccelli, fanno sì che essi li diffondano.

Modalità di Preparazione –
Il Giunco comune non ricopre particolare interesse né dal punto di vista alimentare né farmaceutico. Interessante è invece il suo utilizzo come pianta per impianti di fitodepurazione.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *