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Caliroa varipes

Caliroa varipes

La Limacina della quercia e del pioppo (Caliroa varipes Klug.) è un piccolo imenottero appartenente alla famiglia Tenthredinidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Ramo Bilateria, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Hymenopteroidea, Ordine Hymenoptera, Sottordine Symphyta, Superfamiglia Tenthredinoidea, Famiglia Tenthredinidae e quindi al Genere Caliroa ed alla Specie C. varipes.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Caliroa varipes è un insetto diffuso un po’ ovunque e che vive soprattutto su piante di Querce e Pioppi.

Morfologia –
La Limacina della quercia e del pioppo è un piccolo imenottero i cui adulti, le cui dimensioni variano tra 5 e 6 mm, sono di colore nero, testa con antenne in cui il terzo articolo è più corto dei due seguenti presi assieme; il torace si presenta con ali sfumate di nero con stigma e nervature brune e una banda sottostigmatica dello stesso colore. Le zampe mesotoraciche hanno tibie bruno giallastre chiare nella parte mediana della faccia esterna nei maschi oppure leggermente anulate di bruno pallido alla base nelle femmine.
Le zampe metatoraciche, sia nel maschio che nella femmina, hanno tibie di colore dal bianco giallastro a bruno chiaro nel quarto basale e il primo articolo del tarso completamente nero o leggermente bruno giallastro alla base.
Le larve hanno una forma cilindrica più dilatata anteriormente. Presentano una testa di colore bruno scuro, rivestite di muco, sono di colore giallastro con la parte centrale del corpo verdastra, dovuta al colore dei tessuti vegetali ingeriti che traspaiono all’esterno.
L’uovo è di forma ovoidale, traslucido e con corion liscio.

Attitudine e Ciclo biologico –
La Caliroa varipes è un piccolo Imenottero le cui larve vivono, allo stato gregario, sulla pagina fogliare inferiore delle piante ospiti, provocando tipiche erosioni del mesofillo, che non intacca le nervature e conseguente intensa scheletrizzazione delle foglie.
Si tratta di una specie omodinama che alle nostre latitudini compie due generazioni e iberna come larva imbozzolata nel terreno. Gli adulti che sfarfallano dalle forme svernanti volano nei mesi di aprile e maggio.
Le femmine ovidepongono nelle foglie inserendo le uova sotto l’epidermide della pagina inferiore. Su ogni foglia se ne possono trovare alcune decine.
Le larve nascono verso la metà di maggio e raggiungono la maturità alla fine dello stesso mese o all’inizio di quello successivo.
Giunte a maturità si lasciano cadere al suolo e si interrano, tessono il bozzolo si impupano e dopo poco sfarfallano gli adulti, ciò succede alla fine di giugno o all’inizio di luglio. A questa generazione ne seguono altre due di cui l’ultima incompleta da le forme ibernanti. Le larve durante l’attività trofica, che avviene sulla pagina inferiore delle fogli, vivono gregarie cibandosi solo del parenchima. Il periodo di dannosità è da maggio a luglio.

Ruolo Ecologico –
La Caliroa varipes svolge il suo ciclo in ambienti ove sono presenti Querce o Pioppi.
Per quanto riguarda il contenimento di questo insetto, in genere, non sono giustificati interventi chimici diretti.
Nel caso però di forti infestazioni su giovani piante dei vivai si può intervenire con tradizionali insetticidi citotropici contro le larve.
Altri interventi possibili sono quelli di lotta meccanica che prevede l’asportazione delle parti infestate.
Siccome le larve si alimentano del legno nella parte basale della pianta oltre che nelle radici, ciò può causare un indebolimento strutturale, con possibile compromissione della stabilità delle piante attaccate, comportando il rischio di conseguente schianto o stroncamento improvvisi.
Per tale motivo è necessario che vengano segnalate le presenze di questi insetti per verificare prontamente lo stato delle piante con sintomi della presenza dell’insetto, siano esse di proprietà pubblica e privata.
Per individuare la presenza di questo piccolo imenottero si consideri che i fori di farfallamento, che sono perfettamente circolari, hanno un diametro di circa 2 cm.
Tra l’altro attraverso questi fori si generano potenziali ingressi di altri patogeni.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



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