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Come coltivare l’Abete del Canada

Come coltivare l’Abete del Canada

La Tsuga occidentale o Abete del Canada (Tsuga heterophylla (Raf.) Sarg.) è una specie originaria della costa ovest dell’America settentrionale, con il suo limite nord-occidentale sulla Penisola di Kenai (Alaska) e il suo limite sud-orientale nella contea di Sonoma (California).
In questa scheda vedremo come coltivare l’Abete del Canada, con gli accorgimenti agronomici più opportuni.
La tsuga occidentale è una grande conifera sempreverde che cresce fino ad una altezza di 50-70 m di altezza e con un tronco di diametro fino a 2,7 m. La corteccia è marrone, sottile e coperta di solchi. La corona ha una forma conica molto netta e ampia negli alberi giovani con un germoglio principale fortemente afflosciato, che diventa cilindrico negli alberi più vecchi; gli alberi vecchi possono non avere rami nei 30-40 m più bassi. In tutte le età, si distingue rapidamente dalle punte dei ramoscelli penduli.
Il frutto dell’Abete del Canada è una piccola pigna tonda o leggermente ovale, contenente numerosi semi; matura in circa sei mesi e quindi cade, oppure rimane sull’albero per alcuni anni. Questa pianta viene spesso utilizzata per siepi o bordure, soprattutto nelle specie nane; mal sopporta la salsedine e l’inquinamento.
Per quel che riguarda la corretta collocazione di questo tipo di pianta è bene scegliere una zona alquanto soleggiata anche se, nelle zone a clima particolarmente caldo, è bene riparare la pianta a mezz’ombra o all’ombra completa.
L’abete del Canada è una pianta che sopporta bene il freddo ed infatti preferisce i climi temperati a quelli molto caldi.
L’abete del Canada è un tipo di albero che si adatta meglio in terreni ricchi, ben drenati ed a tendenza umida e con pH leggermente acido o neutro; la pianta non ama i suoli eccessivamente sabbiosi. In ogni caso quando si interrano gli esemplari di questo genere è bene controllare che il terreno abbia un corretto drenaggio; questo evita l’insorgere di ristagni idrici che sono mal sopportati comunque dall’Abete del Canada.

Per la messa a dimora di questa pianta si può scegliere indifferentemente la primavera o l’autunno; nei climi più caldo è comunque meglio scegliere l’autunno per dar modo alla pianta di formare un apparato radicale in anticipo.
In primavera bisogna interrare alla base della pianta del concime organico.
Gli interventi di potatura vanno effettuati in primavera. Questo tipo di albero può sopportare senza problemi anche potature massicce e vigorose senza presentare particolari problemi.
Inoltre, per quanto riguarda gli apporti idrici, si ricorda che l’Abete del Canada non tollera bene la siccità; anche se sopporta brevi periodi senza pioggia. In caso di lunghi periodi in cui le precipitazioni sono assenti, è bene irrigare la pianta abbondantemente, almeno una volta ogni settimana, soprattutto per gli esemplari più piccoli.
Se si sceglie di moltiplicare in proprio l’Abete del Canada, si fa presente che la moltiplicazione di queste piante avviene sia per seme che per talea, in primavera. I semi vanno posti a dimora in un terreno ricco di sostanze nutritive e in contenitori appositi, che andranno tenuti al riparo fino a quando i nuovi germogli non abbiamo acquisito forza. Le talee vanno preparate nel periodo autunnale e poste in un luogo ombreggiato in un substrato costituito al 70 % di sabbia silicea ed al 30 % di torba. L’ambiente di radicazione va mantenuto umido fino a quando le piantine non avranno formato bene il nuovo apparato radicale.
Per quanto riguarda malattie ed attacchi di parassiti l’Abete del Canada può andare soggetta ad acari ed afidi che possono colpire massicciamente la pianta.
Le condizioni per evitare il proliferare di questi parassiti consistono nel mantenere un equilibrato grado di umidità del suolo, un concimazione esclusivamente organica, senza l’apporto di azoto nitrico, un maggiore arieggiamento della chioma in luoghi non troppo assolati. In caso di necessità si consiglia di intervenire con emulsioni di acqua e sapone di Marsiglia, nella percentuale di 10/20 gr per litro di acqua che vanno vaporizzate, anche a distanza ripetuta ogni sette giorni, sugli esemplari infestati.




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