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Come coltivare il Cipresso

Come coltivare il Cipresso

Il Cipresso è una pianta che appartiene ad un genere (Cupressus L., 1753) della famiglia delle Cupressaceae comprendente alberi anche di notevoli dimensioni, alti fino a 50 metri, con chioma generalmente affusolata, piramidale molto ramificata, e rametti cilindrici con numerosissime foglie.
Tra le principali specie di cipressi ricordiamo:
– Cupressus atlantica, il cipresso del Marocco;
– Cupressus cashmeriana, il cipresso del Bhutan;
– Cupressus dupreziana, il cipresso del Sahara;
Cupressus sempervirens, il cipresso mediterraneo, frequente in Italia allo stato coltivato e sub-spontaneo;
Cupressus arizonica, il cipresso dell’Arizona;
Cupressus macrocarpa, il cipresso di Monterey, originario della California e molto utilizzato come pianta ornamentale anche con la sua varietà Goldcrest;
da ricordare, inoltre, anche l’ibrido × Cupressocyparis leylandii, che è un ibrido intergenerico fra Cupressus e Chamaecyparis utilizzato come pianta ornamentale.
In questa scheda vedremo come coltivare il Cipresso, seguendo gli accorgimenti agronomici e le tecniche più utili. Il Cipresso è una pianta perfetta sia da singola o in filari e può delimitare viali o costituire siepi frangivento. I riferimenti colturali, pur se simili con le varie specie, saranno fatti nei per il Cupressus sempervirens che è la specie più idonea ad essere coltivata in Italia.
Diciamo subito che la coltivazione del Cipresso non è assolutamente complicata.
Nelle zone a clima mite, il mese più indicato per mettere a dimora le conifere, in particolare il cipresso, è novembre. Solo nel caso di aree molto fredde, è preferibile rinviare l’operazione a primavera.
Il cipresso (Cupressus sempervirens) è una specie sempreverde, molto longeva (vive oltre i cent’anni). Il suo aspetto colonnare e slanciato la rende una pianta unica, che può essere ammirata anche da lontano: i rami, a portamento eretto, formano una chioma compatta, che può raggiungere altezze di oltre 30 metri.
I cipressi sono piante facilmente reperibili nei vivai. Prima di acquistarlo accertarsi che non siano presenti rami secchi o lesionati, che abbia una struttura compatta e colore vivo. Sempre meglio acquistare piante in vaso, piuttosto che a radice nuda, dotate di un apparato radicale sviluppato in condizioni migliori.
Una volta scelta la pianta con queste caratteristiche bisognerà posizionarla nel luogo più idoneo.
La posizione deve essere ben soleggiata, poiché il cipresso ha bisogno di calore (sopporta temperature prossime ai 45°C), pur sopportando anche temperature basse (anche sotto lo zero per periodi brevi), ma non nei primi anni di vita quando è più delicato. Bisogna considerare che il cipresso non tollera gli spostamenti: per questo motivo è bene scegliere con cura la posizione in cui metterlo a dimora, per evitare di doverlo spostare in seguito, operazione che lo farebbe sicuramente soffrire molto.

Nella scelta del tipo di terreno invece il cipresso è più versatile. La pianta si accontenta di terreni poveri, anche calcarei e argillosi, meglio però se ben drenanti, senza ristagni idrici che possono causare asfissia radicale e sviluppo di malattie fungine con conseguenti marciumi.
In caso sia a dimora in un terreno eccessivamente asciutto, può aver bisogno di essere irrigato solo nei periodi più caldi e siccitosi dell’anno, anche se solitamente, soprattutto una volta cresciuto, si accontenta dell’umidità ambientale e delle piogge.
Prima di piantare un cipresso occorre fare lo scavo della buca d’impianto. Normalmente, per una pianta di circa 2 metri d’altezza, bisognerà scavare una buca di circa 50-60 cm di profondità e larga altrettanto. Sul fondo della buca è bene distribuire uno strato di pochi centimetri di letame mischiato a terriccio di tipo universale, così da concimare il terreno in cui alloggerà la pianta e aiutarla ad attecchire e svilupparsi nel primo periodo. Per favorire il drenaggio, in terreni più compatti, è consigliabile disporre, sopra e mescolato a questo primo strato, anche un po’ di pietrisco.
A questo punto si posiziona la pianta al centro della buca, in posizione verticale, facendo attenzione a tenerla ben dritta, e si riempiono gli spazi rimasti vuoti attorno alla pianta, con terriccio universale, fino a colmare la buca. Il terreno attorno al colletto va ben pressato, con i piedi. Quindi si irriga, in modo da assestare bene il tutto. Per favorire l’assorbimento dell’acqua, anche nelle future irrigazioni, è bene creare una conca poco profonda attorno al colletto della pianta.
Altro accorgimento importante, che si rileverà utile, nei primi due – tre anni, è quello dopo la messa a dimora, di fissare la pianta con 3 o 4 tiranti legati al tronco (a metà altezza circa) e fissati a terra con dei picchetti; nel punto di ancoraggio dei tiranti attorno al tronco è bene proteggere questo con dei manicotti di stoffa e cartone per evitare che il tirante incida il tronco. Una volta messo a dimora, il cipresso richiede poche cure; è, infatti, una pianta molto resistente e a bassissima manutenzione che può dare molte soddisfazioni per moltissimi anni.
Se volete propagare successivamente le piante di cipresso, direttamente sul vostro giardino, si può partire da seme nel periodo primaverile. In questo caso però la crescita avviene molto lentamente. Più utilizzata quella per talea.
Nella tecnica di potatura non bisogna intervenire con particolari accorgimenti ma semplicemente eliminando le sezioni ed i rami danneggiati o rinsecchiti.
La concimazione rappresenta, indubbiamente, un’operazione indispensabile per garantire la crescita corretta a tutti i vegetali. Per quanto riguarda in Cipresso, in particolare, anche se si tratta di una pianta che col tempo assume notevoli dimensioni e radici molto profonde, occorre procedere all’interramento di una buona quantità di concime organico proprio nelle immediate vicinanze del fusto dell’albero, al fine che tutti i nutrienti vengano gradualmente assorbiti dalla pianta. Quest’operazione va effettuata nella stagione autunnale e, meglio ancora, alla fine di quella invernale, con letame maturo o sostanza organica ben umificata. Dopo l’interramento non servirà più preoccuparsi in quanto l’assorbimento sarà favorito da ogni annaffiatura successiva e sarà pienamente in grado di fornire al Cipresso tutti gli elementi indispensabili per il suo corretto sviluppo.
Per quanto riguarda le malattie e gli aspetti fitosanitari, ricordiamo che il Cipresso è un albero che vive tranquillamente in moltissime zone in tutto il mondo. È infatti, altamente resistente alle temperature fredde ma non eccessive che possono danneggiare irrimediabilmente l’albero. Anche i venti eccessivi vanno, se possibile evitati. Se troppo freddi, infatti, possono portare un notevole indebolimento della pianta che può arrivare anche alla morte.
Inoltre il Cipresso è soggetto a malattie e parassiti molto raramente. A volte, tra i suoi rami, possono annidarsi gli afidi, soprattutto quando la pianta è più giovane o se, erroneamente, avete utilizzato concimi a base di azoto nitrico. Più comune è invece il marciume radicale, causato da un eccessivo apporto di acqua, cosa che si risolve diminuendo gli apporti idrici o migliorando (nella fase di impianto) il drenaggio del terreno.




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