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Come coltivare la Cryptomeria

Come coltivare la Cryptomeria

La Cryptomeria (Cryptomeria japonica (Thunb. ex L.f.) D.Don, 1841) è una specie della famiglia Cupressaceae originaria della Cina sud-orientale e del Giappone.
È una specie sempreverde, perenne, che viene coltivata a scopo ornamentale nei giardini privati e nei parchi pubblici e che dagli appassionati della tecnica bonsai viene coltivata in tale forma.
In questa scheda vedremo come coltivare la Cryptomeria adottando le tecniche agronomiche più opportune e gli accorgimenti più utili.
Le foglie, dal colore verde chiaro per la maggior parte dell’anno ed in autunno assumono un colore bruno – rossastro. Viene coltivata infatti come pianta ornamentale per decorare aiuole erbose, grazie anche alla proprietà di mutare il colore delle foglie nella stagione invernale, virando verso sfumature rosso-ruggine o bronzato; le cultivar nane vengono impiegate per giardini rocciosi o in vaso sui terrazzi.
Per la scelta della zona più idonea per la coltivazione si ricordi che la Cryptomeria predilige i luoghi soleggiati, anche se si adatta a qualunque grado di insolazione, e sopporta abbastanza bene climi rigidi con temperature al di sotto degli 0 °C ma preferisce clima temperato umido e suoli fertili e profondi.
Dal punto di vista pedologico infatti, anche se la Cryptomeria si adatta a qualunque tipo di terreno, purché ben drenato, è bene scegliere suoli più sciolti provvisti di una frazione di sabbia grossolana.
Per la moltiplicazione, la Cryptomeria japonica, si propaga per seme in primavera, magari dopo 2-3 settimane di stratificazione fredda a 4°C e con un letto di semina posto in ambiente relativamente caldo (15°C). La germinazione avverrà tra le 3 e le 9 settimane (in funzione anche dell’andamento climatico) dopo la semina.
Successivamente, appena possibile, va effettuato il ripicchettamento.
Le piccole piantine vanno tenute in serra, o in luogo protetto simile, fino a tutto il loro primo inverno di vita, poi possono essere messe a dimora nella tarda primavera o all’inizio dell’estate a seconda di quando è passato il rischio di gelate tardive.
In alternativa si possono allevare le giovani piante per un paio di anni in un sito controllato, all’aperto, e poi trapiantarle a dimora in autunno o primavera. Volendo tentare la propagazione vegetativa, come è d’obbligo nel caso di cultivar, si procede con talee autunnali su un misto di sabbia e terriccio in ambiente non riscaldato.
Per le sue caratteristiche e date le sue molte cultivar la Cryptomeria japonica è utilizzabile come esemplare isolato, a gruppi, per siepi, in contenitori, collezioni di conifere, per bonsai e anche per potature topiarie. Avendo una corteccia decorativa è utilizzabile nei giardini invernali, sfruttando anche il fatto che sia sempreverde.

Per gli apporti idrici, ad esclusione del periodo in cui le piante sono giovani, le piante allevata a dimora in piena terra generalmente si accontenta delle acque piovane.
Gli esemplari allevati in vaso vanno invece, regolarmente annaffiati soprattutto nei periodi di gran caldo.
Si ricorda, inoltre, che la chioma della Cryptomeria allevata in piena terra in aree più fredde, va protetta dalla neve con un cappuccio di tessuto traspirante.
Per l’apporto di elementi fertilizzanti è bene provvedere alla somministrazione di letame ben maturo o sostanza organica ben umificata, già nella fase di impianto, nella stessa buca in cui va inserita la giovane piantina. Successivamente, ogni anno, nel periodo di inizio primavera va mescolato con i primi starti di terreno della sostanza organica o humus di lombrico.
Per le Cryptomeria coltivate in vaso la concimazione va fatta, da fine inverno, ogni due-tre mesi con concimi a lento effetto contenenti un rapporto azoto-fosforo potassio di 4-2-3.
La Cryptomeria, inoltre, è una pianta che non richiede interventi di potatura; generalmente si recidono solo i rami rotti o danneggiati dalla neve.
Per quanto riguarda parassiti e malattie, la Cryptomeria è una pianta rustica che raramente viene attaccata da malattie fungine e dai parassiti animali. Soffre come tante altre piante il marciume delle radici causato dai ristagni idrici e, per le specie coltivate all’aperto, può andare soggetta ad attacchi di Thaumetopoea pityocampa (processionaria); se la pianta inizia a spogliarsi completamente potrebbe essere vittima di questo lepidottero.
Infine un riferimento alla coltivazione forestale della Cryptomeria japonica.
Questa specie, nell’arboricoltura da legno viene governata grazie al rapido sviluppo vegetativo, a fustaia con cicli di 35-40 anni o a ceduo indifferentemente, fornendo un ottimo legname; per questo tipo di coltivazione vanno scelti terreni fertili, sciolti e profondi, non calcarei, con elevata umidità ambientale e stagione calda mitigata da frequenti precipitazioni, è una pianta che si adatta a qualunque esposizione dal pieno sole all’ombra e si presta pertanto ad impianti molto densi.




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