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Come coltivare l’Ippocastano

Come coltivare l’Ippocastano

L’ippocastano o castagno d’India (Aesculus hippocastanum L., 1753) è una specie arborea della famiglia delle Sapindaceae, abbastanza diffuso in Europa. È una specie molto usata come pianta ornamentale nei viali o come pianta isolata in quanto crea una zona d’ombra molto grande e fitta e per la bellezza del suo fogliame e per i suoi bellissimi fiori.
Si tratta di un albero che supera anche i 30 metri di altezza con un robusto e profondo apparato radicale, con tronco elegante ed eretto e con la corteccia di colore grigio scuro che da liscia negli esemplari giovani diventa rugosa e squamosa in quelli adulti. L’albero è dotato di una chioma grande ed espansa dalla forma piramidale.
Le foglie dell’ippocastano sono di color verde brillante nella pagina superiore e verde chiaro in quella inferiore. Le nervature della pagina inferiore delle foglie sono vellutate al tatto per la presenza di una leggera peluria. Queste foglie prima di cadere nel periodo autunnale, assumono un bellissimo colore giallo intenso per la alta presenza di xantofilla. Le infiorescenze a pannocchia sono di un colore che varia dal bianco al rosa a seconda della varietà. Dalla fecondazione si ottengono dei frutti che sono grandi capsule sferiche e aculeate di colore verde chiaro contenenti 1 -3 semi di colore marrone lucido, non commestibili, chiamate comunemente con il nome di castagna matta.
In questa scheda vedremo come coltivare l’Ippocastano e le tecniche agronomiche più appropriate.
Per coltivare l’Ippocastano bisogna scegliere un’area con buona esposizione per molte ore al giorno e con clima caldo – umido.

È una pianta che infatti non tollera le temperature troppo basse, la salinità e l’inquinamento atmosferico. La pianta si adatta a qualunque tipo di terreno, a condizione che sia ricco di sostanza organica e ben drenato. Per quanto riguarda l’irrigazione questa va destinata per gli esemplari giovani soprattutto nel periodo tra fine primavera ed inizio autunno; gli esemplari adulti formano un apparato radicale in grado di crescere senza alcun bisogno di intervento irriguo.
La concimazione va effettuata prima dell’impianto immettendo sostanza organica nella buca e poi ogni anno, nel periodo autunnale, somministrando alla base dell’albero un concime organico.
L’ Aesculus hippocastanum è una pianta che si propaga per seme. I semi, cioè le castagne matte, si seminano nel periodo autunnale subito dopo la raccolta, posti in semenzai protetti o direttamente a dimora. La germinazione dei semi avverrà in primavera. Il trapianto definitivo dell’ippocastano si effettua generalmente in autunno dopo 3 anni di coltura protetta, quando le giovani piantine hanno già raggiunto una buona stabilità vegetativa.
Per quanto riguarda le avversità fitopatologiche ricordiamo che l’Ippocastano teme l’attacco delle cocciniglie e degli afidi che generalmente si annidano nelle intersezioni fogliari. Altra malattia cui va incontro questa pianta è l’antracnosi, che causa disseccamento delle foglie.
Inoltre, negli ultimi anni 20 anni, l’ippocastano è andato soggetto alle infestazioni delle larve di una piccolo lepidottero che è la minatrice fogliare dell’ippocastano (Cameraria ohridella Deschka & Dimic, 1986). L’ippocastano infestato se non viene trattato tempestivamente muore in breve tempo.
Attenzione ai frutti dell’Ippocastano, cioè le castagne matte; queste non sono commestibili e presentano tossicità per l’uomo: l’ingestione provoca diarrea, vomito e nei casi più gravi emorragie. Non sono invece tossiche per gli animali domestici.
Vengono usate, per le loro proprietà fisioterapiche come ingrediente di alcuni prodotti erboristici.



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