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Pinus heldreichii

Pinus heldreichii

Il pino loricato (Pinus heldreichii H.Christ, 1863) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Pinacee.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Pinophyta, Classe Pinopsida, Ordine Pinales, Famiglia Pinaceae e quindi al Genere Pinus ed alla Specie P. heldreichii.
È sinonimo il termine Pinus leucodermis Antoine.

Etimologia –
Il termine Pinus proviene dal nome latino del pino, connesso con il sanscrito pítu resinoso, citato da Plinio, Virgilio e altri, l’epiteto specifico heldreichii è stato attribuito in onore del botanico tedesco Theodor Heinrich von Heildreich (1822-1902), esploratore della flora greca, italiana e dell’Asia Minore.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Pino loricato è un albero abbastanza raro e localizzato. Si tratta di un albero originario della Penisola Balcanica e dell’Italia meridionale. In Italia si trova sul massiccio del Pollino in Calabria (Parco Nazionale del Pollino), dove si possono incontrare imponenti esemplari che sfiorano il migliaio di anni di età. Nei Balcani forma boschi estesi. Trova le condizioni ottimali di crescita sui versanti aridi ed esposti al sole dei rilievi calcarei tra i 1.000 e i 2.000 metri circa di quota. Sopra la zona fitoclimatica del Fagetum forma boschi aperti. Spesso si incontrano individui isolati abbarbicati alle rocce. La specie è diffusa nella seguenti regioni: Bulgaria sudoccidentale, Bosnia, Albania, Macedonia, Serbia, Grecia settentrionale (Monte Olimpo), oltre che localmente nel sud dell’Italia.

Descrizione –
Il Pinus heldreichii è un albero che può raggiungere i 40 metri di altezza e presenta rami nodosi e contorti. La pianta, nei popolamenti compatti presenta un tronco diritto e compatto; negli esemplari isolati ed esposti presenta un tronco tozzo e robusto. La scorza è fessurata in placche poligonali simili a quelle della lorica, l’antica corazza dei Greci e dei Romani. Le foglie sono degli aghi, rigidi e lunghi 7-9 cm che persistono più anni sui rami. I fiori maschili sono riuniti in amenti di colore giallo punteggiati di bruno; i fiori femminili sono riuniti in gruppi di 3-5 elementi, a forma di strobilo, di colore prima rosso e poi porpora, il secondo anno divengono bluastri fino a bruni, ovoidali, lunghi 7-8 cm, costituiti da squame uncinate verso la base.

Coltivazione –
Il Pino loricato richiede esposizioni in pieno sole, un terreno ben drenato (che può avere una tessitura qualsiasi, anche sabbiosa o argillosa) e estati fresche. La pianta si propaga per seme in primavera dopo aver vernalizzato per 4-10 settimane la semente. Appena possibile si procede al ripicchettamento e si fa trascorrere tutto il primo anno di vita della plantula al coperto. Per le sue caratteristiche il Pino loricato è utilizzabile in zone in quota, aride e assolate, su substrati calcarei, laddove altre conifere non riescano a prosperare. Raggiunge spesso il limite degli alberi in questa zona. È un albero sempreverde con un’altezza fino a 25-35 m. È una specie che resiste bene anche al gelo, alla neve e ai forti venti e sopporta suoli sottili e poveri.
Viene coltivato come ornamentale in parchi e giardini.

Usi e Tradizioni –
Questa specie è stata descritta per la prima volta come Pinus heldreichii dal botanico svizzero Konrad Hermann Christ nel 1863 e successivamente come Pinus leucodermis nel 1864 dal botanico austriaco Franz Antoine che era all’oscuro della pubblicazione di poco precedente di Konrad Hermann Christ, motivo per il quale è corretto il nome scientifico di: Pinus heldreichii H.Christ, 1863.
Si tratta di una specie che può risultare utile per rimboschire i pendii appenninici; il suo sviluppo purtroppo e’ minacciato dagli incendi e dal pascolo che ne impedisce la rinnovazione. Soprattutto nel passato il legno di pino loricato era impiegato per la costruzione di mobili; in particolare si realizzavano: bauli resistenti alla salsedine, strumenti musicali (liuti e mandolini), travature, imbarcazioni o loro parti (carene, remi), infissi, mobilio, in carpenteria. Veniva utilizzato anche come combustibile. Oggi la specie viene considerata protetta e il suo legno ovviamente non viene più utilizzato.

Modalità di Preparazione –
Il pino loricato non ha utilizzi di natura alimentare o per prodotti terapeutici.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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