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Pinus radiata

Pinus radiata

Il pino di Monterey (Pinus radiata D. Don) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Pinaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Pinophyta, Classe Pinopsida, Ordine Pinales, Famiglia Pinaceae, Sottofamiglia Pinoideae e quindi al Genere Pinus, Sottogenere Pinus ed alla Specie P. radiata.
Sono sinonimi i termini: Pinus insignis var. radiata (D. Don) Lemmon e Pinus insignis Douglas ex Loudon.

Etimologia –
Il termine generico Pinus deriva dal nome latino del pino, connesso con il sanscrito pítu resinoso, citato da Plinio, Virgilio e altri. L’epiteto specifico radiata proviene da rádius, raggio: per la presenza di elementi disposti a raggiera.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il pino di Monterey è una pianta originaria delle coste della California, a sud di San Francisco (Baia di Monterey). È stato introdotto in Europa a metà dell’Ottocento ed oggi si coltiva nei parchi e giardini delle zone miti ed inoltre è impiegato nei rimboschimenti delle zone calde dell’Europa Occidentale.
Si trova anche come varietà Pinus radiata var. binata o pino di Guadalupe sull’isola di Guadalupe, e una possibile varietà separabile di P. radiata var./ subsp. Cedrosensis sull’isola di Cedros , entrambi nell’Oceano Pacifico al largo della costa occidentale della penisola settentrionale della Bassa California, in Messico.
È un albero introdotto in maniera intensiva in Australia, Nuova Zelanda e Spagna, oltreché in Argentina, Cile, Uruguay, Kenya e Sud Africa.

Descrizione –
Il Pinus radiata è un albero sempreverde, di portamento maestoso ed elegante che può raggiungere i 25-30 metri di altezza; ha un portamento piramidale con chioma densa e irregolare. Il tronco si presenta inizialmente diritto, poi più o meno contorto o obliquo, con scorza spessa e di colore grigio, profondamente fessurata e a placche grosse longitudinali. Le foglie sono degli aghi in fascetti di tre, rigidi e pungenti, lunghi 10-20 cm, di colore verde-brillante.
I coni maschili sono oblunghi e posti alla base dei giovani germogli; quelli femminili sono globosi e poi ovoidali ed asimmetrici. Le pigne hanno un breve peduncolo, lunghe 8-15 cm, in gruppi di 1-3, ovato-coniche e appuntite; sono resinose, di colore bruno lucido e restano chiuse sull’albero per alcuni anni.

Coltivazione –
Il Pino di Monterey viene coltivato in Italia scopo ornamentale, tra 0 e 1200 metri s.l.m.. è una pianta che preferisce terreni leggeri o di medio impasto, ben drenati, possibilmente silicei e profondi, in climi caldi, temperati. Non tollera né il gelo intenso né l’eccessiva aridità quando è giovane; ideale quindi è un ambiente collinare e riparato dai venti forti, in siti umidi. Tollera molto bene esposizioni marittime e venti salmastri. Ha bisogno di esposizioni soleggiate.
Il Pino di Monterey si propaga per seme subito dopo la raccolta oppure nel tardo inverno, in vasetti individuali per non rischiare di danneggiare le giovani piante con il ripicchettamento.
Per aiutare la germinazione è necessaria una stratificazione fredda a 4°C per sei settimane, dopo di che, una volta germinato, si attendono una o due stagioni prima di procedere all’impianto nella posizione definitiva. Trapianti successivi vanno possibilmente evitati, soprattutto a pini più alti di 90 cm. In alternativa si può cercare di procedere per propagazione vegetativa, anche se considerata la velocità di crescita del Pino di Monterey paragonata alla relativa lentezza di sviluppo degli individui propagati per talea, la fatica potrebbe non valere il risultato.

Usi e Tradizioni –
Il Pinus radiata può essere utilizzato, come legname, per un’ampia varietà di usi. Emette una fragranza resinosa mentre viene lavorato. Questo legno tiene bene viti e chiodi e prende bene la vernice ed è molto facile da lavorare, anche se è fragile quando viene piegato.
Il Pinus radiata, nelle aree di origine, è utilizzato nella costruzione di case, pali, travi di compensato, per muri di sostegno, per casseformi per il calcestruzzo. Viene anche utilizzato in misura limitata nella costruzione di imbarcazioni in cui a volte viene utilizzato uno strato non trattato, ma deve essere immerso in una resina epossidica per evitare l’umidità.
Il legname di grado inferiore viene invece convertito in polpa per produrre carta da giornale.
Il Pino di Monterey è, inoltre, la specie più comune di albero di Natale in Australia e Nuova Zelanda.
Grazie alla sua crescita rapida è stato impiegato nei rimboschimenti lungo le coste (spesso a sproposito), senza ottenere grandi risultati, se si escludono le coste sarde.
Per le sue caratteristiche il Pinus radiata è ideale in giardini medio grandi, dove sia importante una crescita veloce degli alberi. Ideale accanto ad altre conifere che contrastino con esso per colore, habitus e tessitura. Molto bello in giardini invernali, sullo sfondo di tappeti di erica, accanto a latifoglie da ramo o con cortecce interessanti, come Cornus e betulle. Può essere usato nei rimboschimenti anche in zone costiere, ma in questo senso è bene impiegarlo con criterio per evitare risultati insoddisfacenti. Come per altri pini anche nel caso del Pino di Monterey la pioggia dilava dagli aghi sostanze che inibiscono la germinazione dei semi, quindi diventa più difficoltoso far crescere altre piante, o prati, sotto la sua chioma. In questo caso è meglio ripiegare su piante acidofile e ombrofile come ortensie, azalee, ecc.

Modalità di Preparazione –
Il pino di Monterey non ha particolari utilizzi in campo alimentare o farmaceutico.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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