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Albatrellus ovinus

Albatrellus ovinus

Il Fungo del pane o Poliporo ovino (Albatrellus ovinus (Schaeff. : Fr.) Kotl. & Pouzar 1957) è un fungo simbionte appartenente alla famiglia delle Albatrellaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Basidiomycota, Classe Basidiomycetes, Ordine Russulales, Famiglia Albatrellaceae e quindi al Genere Albatrellus ed alla Specie A. ovinus.
Sono sinonimi i termini: Albatrellus albidus (Pers.) Gray 1821, Scutiger ovinus (Schaeff. : Fr.) Murril 1920 e Polyporus limonius Velen. 1922.

Etimologia –
Il termine Albatrellus deriva da albatrello (alberello) nome italiano generico di questo fungo. L’epiteto specifico ovinus deriva, secondo il micologo B. Cetto, dal fatto che viene mangiato dagli ovini, secondo altri autori è dovuto al colore simile a quello del vello delle pecore.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Albatrellus ovinus, come altri funghi del Genere Albatrellus, che hanno interesse alimentare, sono prevalentemente reperibili in ambiente prealpino ed alpino. Fanno la loro apparizione nelle zone più umide, buie e fresche del sottobosco, spesso nei siti di rinvenimento occupano interi pendii montani. Si tratta di un fungo simbionte, terricolo, che cresce in estate-autunno, in montagna nei boschi di conifere o misti con latifoglie, a gruppi, predilige terreni calcarei.

Riconoscimento –
L’ Albatrellus ovinus si riconosce per avere un cappello di 6–15 cm di diametro e 1-3,5 cm di spessore, che a volte si trova saldato o concresciuto con altri esemplari, irregolarmente arrotondato, prima convesso poi spianato e a volte depresso al centro; la cuticola è asciutta, pruinosa, liscia, ma frequentemente screpolata in areole, dapprima biancastra e poi ingiallente fino al bruno negli esemplari vecchi, quasi sempre con delle macchie giallo-verdastre diffuse su tutta la superficie; il margine è sinuoso, spesso lobato, sottile, intero e spesso macchiato di giallo. I tubuli sono di 2–3 mm di spessore, corti, decorrenti, bianchi o giallini. I pori sono alquanto minuti (2-4 per mm), tondi o angolosi, biancastri, viranti al giallo-verdastro al tocco. Il gambo è di 2-5 x 1–3 cm, corto, tozzo, pieno, clavato e spesso irregolare, eccentrico, tuberoso o attenuato alla base, forforaceo, biancastro con macchie gialline, frequentemente saldato ad altri gambi. Ha carne di colore bianca e successivamente giallo-citrino, compatta, molto soda con odore acidulo, fruttato e sapore dolce, di mandorle. All’analisi microscopica si notano delle spore di 3,5-4,5 x 3-4,5 µm, bianche in massa, lisce, ialine, ovoidali, spesso monoguttulate, provviste d’apicolo, non amiloidi. I basidi sono claviformi, tetrasporici con giunti a fibbia basali inesistenti. I cistidi sono assenti.

Coltivazione –
Non rientra tra i funghi coltivati.

Usi e Tradizioni –
Il Fungo del pane potrebbe essere confuso con Albatrellus subrubescens, che è tossico, simbionte di Pino silvestre, che ha il gambo di colore aranciato alla base e con l’Albatrellus confluens, che ha il cappello di giallo-arancio pallido.
Tenere presente che, la carne, dopo cottura, diventa gialla e con l’aceto vira al grigio-verde.

Modalità di Preparazione –
Il fungo del pane è particolarmente buono fritto di per sé ed è eccellente anche seccato. Può anche essere conservato sottaceto, sottolio o congelato nel proprio brodo una volta raggiunta la bollitura; può essere conservato anche in salamoia.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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