Un Mondo Ecosostenibile
ColtivazioniGuide Pratiche

Come coltivare il timo maggiore

Come coltivare il timo maggiore

Il timo maggiore (Thymus vulgaris L. 1753) è una specie perenne aromatica della famiglia delle Lamiaceae che cresce fino a 30 cm di altezza con fusti tortuosi e legnosi e a sezione quadrata, molto ramificato e che può essere coltivato a cespugli. La coltivazione del timo è possibile sia in pieno campo che in vaso. In questa scheda vedremo come coltivare il timo maggiore, conosciuto anche come timo comune e le tecniche agronomiche più appropriate.
Visto che il timo è una pianta autoctona del clima temperato europeo cresce bene soprattutto in zone calde e con poche precipitazioni. Per la sua coltivazione basta trovare terreni leggeri, drenanti e calcarei (cresce in maniera ottimale nei terreni gessosi) e posizione soleggiata. In terreni con pH acido il timo non trova le sue condizioni ideali. Per questo motivo anche nella coltivazione in vaso, contrariamente a come si fa ordinariamente bisogna predisporre un substrato molto simile a quello delle sue zone d’origine; quindi terreni calcarei o gessosi con un’aggiunta di un 30 % di compost o sostanza organica a pH neutro. Per le sue caratteristiche il timo si presta anche a pianta ornamentale nei giardini rocciosi, sia per la sua rusticità che per il fatto che non teme il freddo, né il gelo né il caldo torrido per cui non ha bisogno di particolari cure.
La coltivazione del timo può iniziare dalla talea o dalla semina. Per la semina il periodo ideale è tra fine marzo e inizio aprile (da posticipare leggermente negli ambienti più freddi).

Conviene seminare in una cassetta riempita di terreno e torba (non acida). Quando le piantine saranno abbastanza sviluppate, cioè tra luglio e agosto, vanno messe a dimora in pieno campo o in vaso; in quest’ultimo caso il contenitore deve avere un diametro di circa 30 cm, o una fioriera se dovete porre più piante.
Se si parte da talea il periodo ottimale per la coltivazione del timo è tra i mesi di marzo, aprile, maggio o settembre – ottobre.
Importante è la potatura del timo per assicurare una crescita vegetativa costante. Siccome il timo tende a crescere a cespugli è necessario potare la pianta recidendo tutti i rami secchi e fragili. In questo modo si arieggerà la pianta, gli si consentirà di rinnovare i getti e, allo stesso tempo una fioritura sempre abbondante. Il periodo migliore per potare il timo cade tra marzo e maggio. Per quanto riguarda le avversità il timo è una delle piante più rustiche esistenti.
Il timo può essere conservato agevolmente essiccandolo. La raccolta va fatta quando la pianta ha raggiunto la piena fioritura e le piante vanno poste in zona secca e ventilata. Può essere consumato fresco ed in questo caso è un aroma utilizzabile in insalate, salse, o per condire carni arrostite.
Ricordiamo che dal timo si estrae olio essenziale. A titolo orientativo con una coltivazione di mille metri quadrati si possono ottenere 5 – 6 litri di olio essenziale di timo. L’olio essenziale di timo si estrae per distillazione in corrente di vapore.
Uno dei componenti più interessanti del timo è il timolo, un antisettico naturale impiegato per la produzione del Listerine (colluttorio) e di disinfettanti per le mani. L’olio essenziale di timo è efficace contro diversi funghi ed è antico rimedio naturale per contrastare le classiche micosi delle unghie dei piedi.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *